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Autore: PhoenixIntoFlames    27/02/2011    0 recensioni
Due acerrimi nemici per eccellenza possono mettere da parte i loro disaccordi o no?
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie Bennett, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NEMICI -Hic transeat.... hic transeat... e poi!? Come diamine continuava questa stupida formula?- si disse fra sé Bonnie, alzando gli occhi al cielo, sicura che nessuno l'avrebbe sentita. La casa era fin troppo vuota da quando sua nonna era morta. "Per cosa, poi!? Per dei vampiri, per degli stupidi, dannati e inutili vampiri! Ma gliela farò pagare molto cara.. " pensò Bonnie, trovandosi a stringere i pugni con forza talmente intensa da ferirsi con le sue stesse unghie. Dal piccolo taglio che si era procurata uscì una goccia di sangue molto scuro, quasi nero, che fu inghiottita dalla alta fiamma della candela accesa sul tavolo. Bastò un secondo a Bonnie per capire cosa stava succedendo. La fiamma si era quadruplicata e si estendeva rapidamente dal tavolo al resto della stanza. Fuoco nero, come la goccia del suo sangue che l'aveva generato. Raccolse in fretta il vecchio grimorio, che sua nonna le aveva lasciato in custodia, ed amuleti metallici sparsi un po' ovunque e con una vecchia coperta che era piegata sul divano alle sue spalle, cercò di domare la fiamma. Stefan era fermo alla vetrina dell'erboristeria. "Tisane alla verbena in offerta a soli tre dollari" annunciava un cartello affisso nell'angolo delle promozioni che aveva intravisto sbirciando all'interno del negozio. Gli spuntò un sorriso furbetto sulle labbra che fu interrotto, all'improvviso, da un ingombrante silenzio intorno a lui, come se una mano invisibile avesse abbassato tutto il volume nella sua testa. Nel silenzio, poi, un sussurro lontano. I suoi sensi di vampiri gli stavano preannunciando l'esistenza di un possibile pericolo. Stefan si concentrò maggiormente per cercare di individuare la direzione del grido soffocato che aveva creduto di sentire, ma era difficile individuarne la frequenza. Era troppo lontano. Cominciò a correre per strada, evitando facilmente di andare a sbattere contro i passanti. La massima precisione calcolata nei movimenti, per quanto rapidi essi potessero essere, era una delle doti che Stefan non malediva di aver ereditato dalla sua natura di vampiro. Aveva deciso di dirigersi verso est. Anche la percezione dei suoi sensi smisuratamente amplificata non era un fattore di cui potersi rammaricare. Così, poche frazioni di secondo ma moltissimi metri dopo, percepì la voce che adesso sentiva molto più distintamente. "Dannazione, è Bonnie!" Appena si fu accertato che nessuno potesse vederlo, prese a correre più in fretta che poteva, diventando invisibile ad un occhio umano che avesse voluto individuare l'origine di quella improvvisa brezza che la sua velocità aveva provocato. Nonostante i ripetuti tentativi di suonare il campanello, nessuno era andato ad aprirgli la porta. Stefan fece un attento giro della casa e intravide, da una finestra semi aperta, Bonnie distesa sul pavimento del soggiorno. Per non sembrare un ladro a chi sarebbe potuto passare di lì per caso, decise di non entrare dalla finestra e tornò alla porta principale. Un tocco più vigoroso alla maniglia bastò a rimuoverla completamente. Ma Stefan non era mai entrato a casa di Bonnie o meglio.. Bonnie non lo aveva mai invitato ad entrare e per lui questo rappresentava un grosso problema. Certo dell'immane potenza dei poteri della strega aldilà della porta, Stefan era sicuro che se fosse riuscito ad entrare nell'aura di Bonnie, questa avrebbe potuto captare i suoi pensieri e magari riuscire a riprendere coscienza. Fino a quel momento, il vampiro aveva provato a comunicare in questo modo solo con altri suoi simili. "Ma ciò non vuol dire che non possa farlo anche con altri esseri soprannaturali o, comunque, dotati in qualche modo di poteri come Bonnie.." meditò per un breve istante e subito decise di provare il suo piano. Richiamata all'attenzione da qualcuno che continuava ad incitarla di tirarsi su da terra, Bonnie aveva smesso di fluttuare in quello stato di semi incoscienza in cui si trovava e provò ad aprire gli occhi. Qualcosa, però, le impediva di vedere e la strega non era ben sicura se fosse riuscita a spalancare le palpebre poiché, inspiegabilmente, non aveva più percezione del suo corpo, come se il cervello che le ordinava di alzarsi da terra non mandasse più segnali. Sentiva di muoversi ma non riusciva a direzionare i suoi gesti ed i suoi arti. Era un burattino governato da una forza oscura. "Eppure sono cosciente..sono qui! Cosa sta succedendo!?" Dalla finestra Stefan scorgeva Bonnie muoversi in scatti disumani, in spasmi che la costringevano ad inarcare la schiena per poi sbatterla a terra con violenza, quasi volessero lasciare un calco dell'esile corpo dell'amica sul pavimento. Poi, notò una cosa strana. Gli occhi di Bonnie erano totalmente neri. Stefan non riusciva più a distinguere pupilla ed iride e perfino la sclera era integralmente offuscata. In un impeto di disperazione e rabbia, Stefan le lanciò un segnale molto più forte liberando tutto il Potere che era riuscito a convogliare in quel triste frangente. "Bonnie reagisci! Puoi farcela!!" Al suono di quell'ordine, la giovane rizzò di scatto la schiena di novanta gradi e si voltò verso la finestra, in direzione del vampiro. Nello stesso preciso istante, il resto delle fiamme che la stavano circondando si spense di botto, non lasciando alcuna traccia di fumo. Rassicurato dallo scenario che ora vedeva, Stefan sorrise all'amica e le fece cenno di andare alla porta e la vide affrettarsi ad aprirgli. - Stefan cosa è successo? - - Non chiederlo a me.. a quanto pare la nostra Maga Magò ha un pò esagerato con gli esperimenti questa volta! - cercò di scherzare lui. - Non intendevo questo. Io... io ero... provavo un incantesimo e poi all'improvviso è scoppiato un incendio. Non era la prima volta che mi capitava un episodio del genere ma..stavolta.. beh era diverso..- buttò fuori Bonnie senza riprendere fiato. - Calma, è tutto finito. Ma cosa intendevi dicendo che stavolta era diverso? - proseguì Stefan. - Le fiamme mi sfidavano, mi attaccavano.. come se fossero vive. Capisci, Stefan? Vive!! - - Avrai pronunciato male l'incantesimo.. - - No! Assolutamente no! Non l'avevo nemmeno finito di pronunciare e un incantesimo incompiuto non genera nulla. Era diverso.. io, io non so come spiegartelo ma le fiamme volevano impossessarsi di me. Le ho sentite, Stefan, addosso. Il fuoco mi è entrato dentro..eppure guardami, non ho una scottatura. - Bonnie gli mostrò i vestiti intatti e le braccia senza ferite. Si tastò il viso ma era già sicura che non avrebbe individuato alcuna escoriazione o minimo segno. Stefan le alzò il mento, scrutandola negli occhi per qualche secondo che a Bonnie sembrò eterno. "Elena ha ragione.. questi vampiri hanno una maledizione negli occhi, ti stregano!" pensò la ragazza e cercò di nascondere il sorriso che le nasceva sulle labbra. - I tuoi occhi... - - Cosa!? - chiese stranita e imbarazzata Bonnie, fraintendendo le intenzioni del vampiro. - I tuoi occhi... sono normali.. - disse il ragazzo con aria interrogativa, come se si aspettasse qualcosa di diverso. - Oh beh, grazie! E' il più bel complimento che mi si potesse fare. - Bonnie si tirò indietro per sottrarsi al tocco del ragazzo, in fondo lui era pur sempre un suo nemico anche se poco prima era riuscito a salvarla. Non avrebbe mai dovuto dimenticare la natura demoniaca e malvagia del vampiro che le si trovava di fronte. "Streghe e vampiri... pffffffhhhhh in tutte i migliori racconti dell'orrore non sono mai andati d'accordo. E noi, mio caro Stefan, non saremo un'eccezione." Lo sguardo di Bonnie si accese di uno strano ardore e a Stefan parve di scorgervi una fiamma oscura. Gli stessi inquietanti occhi che aveva visto quando l'amica si contorceva distesa a terra. - Entra Stefan.. ti racconterò tutti i particolari dell'accaduto. Non vorrai mica rimanere sulla porta..- Di buon grado, Stefan accettò l'invito e si portò alle spalle di Bonnie che chiuse la porta e lo seguì a ruota. - Nemici.. - sussurrò la giovane strega ed un velo nero come le notti di inverno le si calò sugli occhi.
  
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