28/02/2011
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"Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera."
(E. Vedder)
<< Ehi, Maka, che stai facendo? >>
La ragazza sobbalzò e, resasi conto che la voce che la stava chiamando era della sua buki, si riappoggiò alla finestra, dove, fino a un attimo prima, guardava in alto cercando di scorgere qualcosa oltre alle grigiastre nubi che, fin da quella mattina, invadevano il cielo.
<< Tra poco nevicherà >> disse ignorando le sue parole << Tanto >> aggiunse.
L’albino la guardò perplesso << Che? >> poi l’afferrò per un braccio << Andiamo, muoviti! Non c’è tempo per queste cose! >>
Fu mentre la shoukin si faceva trascinare giù per il parco dal ragazzo che pensò che si, stava per nevicare, ma che no, adesso non ci doveva pensare, perché anche se sentiva freddo, la mano che Soul -quando gliel’aveva presa? Non se n’era accorta - stringeva in una morsa a dir poco ferrea era calda e, ne era sicura, sarebbe stato sufficiente anche solo mettersi vicino a lui per scaldarsi del tutto, potendo così superare quei giorni ghiacciati dove neanche quel matto di Black Star avrebbe avuto il coraggio di metter anche solo il naso fuori di casa.
Sorrise inconsciamente.
<< Ehi, Maka? Mi stai ascoltando? >>
La bolla nella quale la bionda si era avvolta sparì e cascò letteralmente dalle nuvole << Ehmm..no, che hai detto? >>
L’Evans sospirò << Ho detto che, se arriviamo in ritardo, Kid romperà per tutto il giorno >> la guardò di traverso << Ma dimmi un po’, stai bene? Mi sembri un tantino strana! >>
Lei lo guardò stupita, poi gli sorrise - questo sorriso era per lui, per nessun’altro - << Certo che sto bene! >> rispose alla stretta di mano << Però, lo hai detto tu, no? Se non ci sbrighiamo Kid farà una delle sue scenate, andiamo? >> e senza attendere una risposta iniziò a correre trascinandolo dietro di sé.
<< Ehi! Si può sapere che ti prende?! >>
Maka non rispose, scoppiò a ridere, il motivo, lo sapeva solo lei e proprio in quel momento, la neve tanto attesa, iniziò a scendere, candida e leggiadra, andandogli sui capelli e anche sul volto.
Alla fine, iniziò ad amare la neve, perché solo quando c’era essa poteva stare indisturbata accanto alla propria fonte di calore.
Vicino a lui, la neve, sembrava molto meno fredda.
Nota/e
La suddetta schifezza la scrissi in un lontano giorno in cui la mia mente malata era annebbiata ( si, avete letto bene ) e immaginava come sarebbe stato vedere della neve decente ( ebbene si, gente, io non ho mai visto la neve! ).
Così uscì questa storia che, in teoria, spiegherebbe quando, a mio avviso, Maka abbia iniziato ad amare la neve.
Dico subito che con Red Snow questa storia non centra assolutamente niente, è proprio una cosa a parte.
Spero che recensirete anche questa storia come avete avuto la pazienza di fare con le altre.
Sayonara!