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Autore: ethelincabbages    28/02/2011    11 recensioni
Le introduzioni non le ho mai sapute fare. E adesso in duecento parole, dovrei persuadervi ad aprire questa pagina, per dare una chance di lettura a una sciocca flash estemporanea, centocinquanta parole estratte direttamente dai pensieri di Hermione, poco prima che Harry la inviti a ballare?? Avreste il coraggio di leggerla?
A cinquantuno parole ho già finito le risorse, e i patetici trucchi che dovrebbero convincervi a leggere. Chapeau. Non riuscirò mai a fare un'introduzione decente.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Impromptu

Corridori infortunati destinati a lasciare il percorso a metà. Le parole. Sempre poche, o troppe. Sempre inadeguate. Vuote.

Capisco Harry e i suoi silenzi. Certe volte è come se il silenzio bastasse – non serve che mi spieghi la sua ansia, la sua rabbia, la sua paura. La sento.

Mi manca il pianoforte di Grimmauld Place.

Ti manca Ron.

Mi manca il mio pianoforte.

Ti mancano mamma e papà.

Se avessi un pianoforte, ora, ci farebbe compagnia, ci permetterebbe di sopravvivere. Se avessi un pianoforte, ora, le parole non servirebbero, come nel silenzio, i miei corridori feriti potrebbero riposare in panchina. E non affollerebbero la mia mente. Se avessi un pianoforte, ora, non sentirei questo disperato bisogno dello scricchiolio cadenzato della stupida radio di Ron.

Una musica. Una qualsiasi. Stonata, stridente, chiassosa, infantile, malinconica, rabbiosa, allegra, volgare, sciocca. Una musica. Un ritmo che torni a battere. Uno qualsiasi.

Una mano. Harry.

Balliamo?

Un ritmo. Stanco, forzato, disperato, ridicolo, goffo, stravagante, allegro, volgare, sciocco. Un ritmo. Il nostro.


Dovessi descrivere questo pezzo, direi strano. Stavo scrivendo una cosa per un contest, e stavo ascoltando Quattro minuti e ventotto secondi di Cristicchi, e ho scritto questo, che col contest non c’azzecca nulla, che forse non c’azzecca nulla neppure con Harry Potter, e di sicuro non c’azzecca nulla con il capitolo sull’industria inglese del 1840 che stavo scrivendo venti minuti prima. Non c’è che dire, le pause ispirano scicchezzuole. Spero vi piaccia.

 

   
 
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