Dedicata a Marzia.
Ogni parola è per te. ♥
 

Via
 

Sirius ha bevuto.
L’ha già fatto molte volte, ma questa notte gli fa male.

Persino quel maledetto cielo illuminato gli punge la faccia, anche la sua stella gli ha voltato le spalle.
 

Sirius ricorda il freddo di quella sera.
 

Ricorda il sudore ghiacciato che scivolava lungo la sua spina dorsale, ricorda James e il suo odore di pioggia.
 

Ricorda i suoi occhi.
 

Ricorda come, per un attimo, tutto abbia acquistato un senso inesistente.
 

Ma ora Sirius vorrebbe dimenticare.
 

-Sirius, tu stai bene, non è vero?- ti chiede, giocherellando allegramente con uno dei suoi Boccini sempiterni.
 

Lui ha risposto di sì, ha mentito; ha sorriso così tante volte che ogni parola è diventata una risposta meccanica, un gesto che accumula briciole di dolore sotto la pelle.
 

E ora Sirius frana, senza controllo, senza più nulla per cui valga la pena trattenersi.
 

Nulla.
Vuoto.
Voglia di esplodere, di volare, di dissolversi.


     -Non sto bene, James! Non c’è una fottuta cosa che vada bene!- grida, e scaraventa una sedia a terra.
   -Esci con la Evans! Sei contento?- sibila, avvicinandosi.
-Hai bevuto troppo.- sussurra James, cercando di rimanere impassibile, fingendo di non capire.
È inutile, e Sirius lo sa.
-Allora, James, sei contento?

Per la prima volta in sette anni, il Boccino sfugge alle dita di James e vola via.
 
    
 
 


Non so cosa dire.
Probabilmente ho sbagliato a pubblicarla, perché mi ha lasciato uno strano senso di estraniazione... Mi sembrava quasi di essere entrata dentro le parole.
Lo so che è una cosa assurda da dire, ma è davvero così.
E spero che vi sia piaciuta, perché è la mia prima James/Sirius.