01/03/2011
7 recensioni
18 Gennaio 1987
-Tesoro potresti staccare Jay dalla televisione - disse dolcemente Sherri posizionando i piatti a tavola.
Il marito si alzò e raggiunse il piccolo che dondolava avanti e indietro guardando i cartoni divertito, quando lo raggiunse gli strofinò la mano sulla sua testa scompigliandogli i capelli così da prendere la sua attenzione.
Jared alzò il suo viso paffutello e duo occhioni verdi guardarono il padre, si alzò di scatto e si lanciò a stringergli le gambe -Papi!- disse con la sua vocina tenera.
Jerri Padalecki sorrise felice, si era sempre ritenuto un uomo estremamente fortunato; aveva una moglie che amava ed un figlio meraviglioso. Molti amici e colleghi gli dicevano sempre che Jared era stato baciato dal sole per il suo carattere estroverso e giocoso verso tutti. E guardandolo crescere, con il passare del tempo, doveva ammettere che era vero.
Era nato nel mese più caldo e, con la sua dolcezza, emanava quel calore con ogni suo piccolo gesto.
Si chinò e prese in braccio il figlio -Avanti campione che si mangia-
Il pranzo fu molto tranquillo sempre se non si considerava che Jared aveva il cattivo vizio di giocare con il cibo piuttosto che mangiarlo.
Sherri avvisò il marito che quel pomeriggio sarebbero passati i loro amici che si erano da poco trasferiti nel loro quartiere.
Il pomeriggio il sonno vince su Jared che riposò stringendo il suo orsacchiotto come faceva sempre; un lampo perforò il cielo illuminando la sua camera ed il tuono non tardò ad arrivare facendolo svegliare improvvisamente.
Guardò la finestra spaventato e notò la pioggia che scendeva veloce; un sorriso felice apparve sul suo viso.
Adorava la pioggia, così molto spesso si alzava sulle punte dei piedini così da poter raggiungere la maniglia della porticina sul retro, ed usciva di nascosto. Si posizionava sempre al centro del giardino, alzava lo sguardo e rideva divertito al cielo.
Così anche quella volte non fu diverso.
Scese veloce dal letto trascinando Berry con lui, infilò veloci gli stivaletti anti-pioggia che la mamma gli aveva comprato ed il cappottino giallo.
Lasciò l'orsacchiotto dietro la porta -Rimani qui, capito! Tu non puoi bagnarti- disse muovendo il ditino e si diresse all'esterno della casa.
Le prime gocce che colpirono il viso gli provocarono un leggero brivido e rise divertito per quel contatto freddo. Prima che potesse alzare le braccia al cielo e godersi il momento sentì un guaito; mosse velocemente la testolina in tutte le direzioni cercando di capire da dove fosse provenuto quel verso.
E lo vide, vicino alla sua staccionata vi era un cagnolino marrone completamente bagnato che si muoveva lentamente verso la casa dei vicini.
Si affacciò per vedere dove stesse andando e lo vide nascosto sotto la cassette delle lettere tremante, in un inutile tentativo di coprirsi e proteggersi dall'acqua.
Senza pensarci nemmeno per un istante corse davanti a lui, si tolse il cappotto, piegò le ginocchia e cercò di coprirlo.
Dopo qualche minuto sentì dei passi alle sue spalle ed il tipico rumore che fa la pioggia quando incontra un ombrello.
-Che stai facendo qui?- domandò preoccupato il ragazzino che si era avvicinato.
-Ah...ecco, veramente io...- sapeva di non dover parlare agli sconosciuti, la mamma lo ripeteva sempre, ma proprio non si ricordava se questa regola valesse anche per i bambini.
Il ragazzino biondo lo guardò perplesso -Ci siamo trasferiti oggi, questa è casa mia quindi, se hai bisogno di qualcosa puoi...- disse piegandosi e coprendolo con l'ombrello rosso.
Jared guardò la villetta davanti a lui e poi ritornò a guardare il cagnolino che stava proteggendo.
L'altro si sporse per cercare di capire cosa stesse guardando e sgranò gli occhi sorpreso -Ma quello è un cane!?- i suoi occhi si mossero dal cagnolino al piccolo -...lo stavi coprendo?- domandò sorridendo.
Lui si sentì avvampare le guance e lo guardò imbarazzato -Scusa se mi sono fermato davanti casa tua, avrei voluto portarlo a casa mia ma non posso proprio tenerlo-
Una lacrima scese lenta sulla sua guancia e continuò singhiozzando -Volevo prenderlo in braccio ma poi ho pensato che quando dopo lo dovrò lasciare lui si sarebbe sentito ancora più triste-
Il ragazzino biondo prese il cagnolino in braccio e se lo strinse al petto -Mh...Forse...ma quando si sentirà triste gli basterà penserà a te e a come tu sia stato dolce con lui e ne sarà davvero contento-
Jared sorrise a quel pensiero -Hai ragione...- disse con convinzione accarezzandolo.
-Oh scusa, come ti chiami?-
-Jared...Jared Padalecki-
-Io sono Jensen Ackles- disse sorridendo.
Jared stava per chiedergli qualcosa quando sentì la voce della sua mamma che lo chiamava preoccupato -Scusa mi stanno chiamando- disse veloce allontanandosi.
Sherri corse verso il figlio piangendo, lo prese in braccio e se lo strinse forte -Jared, non lo fare più, non devi più uscire solo- disse accarezzandolo. Il piccolo si strinse alla mamma ed annuì.
La mattina dopo uscì insieme al padre per fare delle compere per un pranzo con gli amici che ci sarebbe stato.
Rientrò dalla porta correndo con la busta in mano quando si fermò di colpo e rimase stupito nel vedere, seduto su una una sedia della cucina, il ragazzo di ieri.
-Jared, questa è una vecchia amica della mamma e del papà. Si sono trasferiti da poco- puntò il ragazzo biondo e continuò -E questo è suo figlio...-
Fu interrotto dal figlio che corse verso di lui urlando -Jensen!-
La mamma lo guardò perplesso -Vi conoscete già?!-
-Si, siamo amici- disse Jensen sorridendo dolcemente.
23 Novembre 2010
Era notte fonda e pioveva violentemente. Un lampo illuminò la camera da letto ed un tuono lo fece svegliare di colpo.
Jared si passò una mano tra i capelli e sorrise divertito al soffitto al riemergere dei ricordi della sua infanzia.
Accese la lampada, si alzò dal letto e prese l'album delle foto. Iniziò a sfogliarlo lentamente sorridendo a tutte le facce buffe che aveva fatto.
Dopo qualche minuto, il suo viaggio nei ricordi fu interrotto bruscamente da un lamento.
-La spegniamo questa luce che è tardi?-
Jared rise silenziosamente -Da piccolo eri molto più gentile- disse ironico.
Jensen si alzò di scatto scoprendosi -Ma perché ti stai riguardando le foto?- domandò seccato.
Lui richiuse l'album e si sdraiò -Stavo notando che mi piacevi di più quando eri piccolo-
-Io sono Sempre bellissimo!- disse colpendolo scherzosamente.
Jared gli strinse la vita con un braccio e gli diede un piccolo bacio veloce sulle labbra -Mi dispiace aver acceso la luce-
Scese a baciare il collo -Mi dispiace aver fatto rumore-
Continuò mordendo delicatamente l'orecchio -Mi dispiace averti svegliato- e tornò verso le sue labbra facendo confondere i loro respiri.
Jensen si irrigidì, lo prese per il braccio ed approfondì il bacio -A me no!- sussurrò malizioso. Si allungò per spegnere la luce e il buio ritornò ad immergere la stanza.
Il rumore delle gocce di pioggia che colpivano le tegole della loro casa veniva completamente coperto dai loro respiri e gemiti.
Guardò la finestra spaventato e notò la pioggia che scendeva veloce; un sorriso felice apparve sul suo viso.
Adorava la pioggia, così molto spesso si alzava sulle punte dei piedini così da poter raggiungere la maniglia della porticina sul retro, ed usciva di nascosto. Si posizionava sempre al centro del giardino, alzava lo sguardo e rideva divertito al cielo.
Così anche quella volte non fu diverso.
Scese veloce dal letto trascinando Berry con lui, infilò veloci gli stivaletti anti-pioggia che la mamma gli aveva comprato ed il cappottino giallo.
Lasciò l'orsacchiotto dietro la porta -Rimani qui, capito! Tu non puoi bagnarti- disse muovendo il ditino e si diresse all'esterno della casa.
Le prime gocce che colpirono il viso gli provocarono un leggero brivido e rise divertito per quel contatto freddo. Prima che potesse alzare le braccia al cielo e godersi il momento sentì un guaito; mosse velocemente la testolina in tutte le direzioni cercando di capire da dove fosse provenuto quel verso.
E lo vide, vicino alla sua staccionata vi era un cagnolino marrone completamente bagnato che si muoveva lentamente verso la casa dei vicini.
Si affacciò per vedere dove stesse andando e lo vide nascosto sotto la cassette delle lettere tremante, in un inutile tentativo di coprirsi e proteggersi dall'acqua.
Senza pensarci nemmeno per un istante corse davanti a lui, si tolse il cappotto, piegò le ginocchia e cercò di coprirlo.
Dopo qualche minuto sentì dei passi alle sue spalle ed il tipico rumore che fa la pioggia quando incontra un ombrello.
-Che stai facendo qui?- domandò preoccupato il ragazzino che si era avvicinato.
-Ah...ecco, veramente io...- sapeva di non dover parlare agli sconosciuti, la mamma lo ripeteva sempre, ma proprio non si ricordava se questa regola valesse anche per i bambini.
Il ragazzino biondo lo guardò perplesso -Ci siamo trasferiti oggi, questa è casa mia quindi, se hai bisogno di qualcosa puoi...- disse piegandosi e coprendolo con l'ombrello rosso.
Jared guardò la villetta davanti a lui e poi ritornò a guardare il cagnolino che stava proteggendo.
L'altro si sporse per cercare di capire cosa stesse guardando e sgranò gli occhi sorpreso -Ma quello è un cane!?- i suoi occhi si mossero dal cagnolino al piccolo -...lo stavi coprendo?- domandò sorridendo.
Lui si sentì avvampare le guance e lo guardò imbarazzato -Scusa se mi sono fermato davanti casa tua, avrei voluto portarlo a casa mia ma non posso proprio tenerlo-
Una lacrima scese lenta sulla sua guancia e continuò singhiozzando -Volevo prenderlo in braccio ma poi ho pensato che quando dopo lo dovrò lasciare lui si sarebbe sentito ancora più triste-
Il ragazzino biondo prese il cagnolino in braccio e se lo strinse al petto -Mh...Forse...ma quando si sentirà triste gli basterà penserà a te e a come tu sia stato dolce con lui e ne sarà davvero contento-
Jared sorrise a quel pensiero -Hai ragione...- disse con convinzione accarezzandolo.
-Oh scusa, come ti chiami?-
-Jared...Jared Padalecki-
-Io sono Jensen Ackles- disse sorridendo.
Jared stava per chiedergli qualcosa quando sentì la voce della sua mamma che lo chiamava preoccupato -Scusa mi stanno chiamando- disse veloce allontanandosi.
Sherri corse verso il figlio piangendo, lo prese in braccio e se lo strinse forte -Jared, non lo fare più, non devi più uscire solo- disse accarezzandolo. Il piccolo si strinse alla mamma ed annuì.
La mattina dopo uscì insieme al padre per fare delle compere per un pranzo con gli amici che ci sarebbe stato.
Rientrò dalla porta correndo con la busta in mano quando si fermò di colpo e rimase stupito nel vedere, seduto su una una sedia della cucina, il ragazzo di ieri.
-Jared, questa è una vecchia amica della mamma e del papà. Si sono trasferiti da poco- puntò il ragazzo biondo e continuò -E questo è suo figlio...-
Fu interrotto dal figlio che corse verso di lui urlando -Jensen!-
La mamma lo guardò perplesso -Vi conoscete già?!-
-Si, siamo amici- disse Jensen sorridendo dolcemente.
23 Novembre 2010
Era notte fonda e pioveva violentemente. Un lampo illuminò la camera da letto ed un tuono lo fece svegliare di colpo.
Jared si passò una mano tra i capelli e sorrise divertito al soffitto al riemergere dei ricordi della sua infanzia.
Accese la lampada, si alzò dal letto e prese l'album delle foto. Iniziò a sfogliarlo lentamente sorridendo a tutte le facce buffe che aveva fatto.
Dopo qualche minuto, il suo viaggio nei ricordi fu interrotto bruscamente da un lamento.
-La spegniamo questa luce che è tardi?-
Jared rise silenziosamente -Da piccolo eri molto più gentile- disse ironico.
Jensen si alzò di scatto scoprendosi -Ma perché ti stai riguardando le foto?- domandò seccato.
Lui richiuse l'album e si sdraiò -Stavo notando che mi piacevi di più quando eri piccolo-
-Io sono Sempre bellissimo!- disse colpendolo scherzosamente.
Jared gli strinse la vita con un braccio e gli diede un piccolo bacio veloce sulle labbra -Mi dispiace aver acceso la luce-
Scese a baciare il collo -Mi dispiace aver fatto rumore-
Continuò mordendo delicatamente l'orecchio -Mi dispiace averti svegliato- e tornò verso le sue labbra facendo confondere i loro respiri.
Jensen si irrigidì, lo prese per il braccio ed approfondì il bacio -A me no!- sussurrò malizioso. Si allungò per spegnere la luce e il buio ritornò ad immergere la stanza.
Il rumore delle gocce di pioggia che colpivano le tegole della loro casa veniva completamente coperto dai loro respiri e gemiti.
~~~~~~ • L'angolo di Shirohime • ~~~~~~
Piccoli chiarimenti ^^
Jared è nato da Sherri e Jerri Padalecki il 19 luglio 1982 quindi nella mia storia ha 4 anni. Invece Jensen Ackles, è nato il 1 marzo 1978 quindi ha 8 anni.
Ora...perchè è nata questa ff?
Non lo so, la verità è che mentre stavo guardando delle loro foto mi sono messa a riflettere sul fatto che *___* sono troppo, davvero troppo carini da piccoli *___*
Così ho deciso di scriverci una One-Shot che spero vi piaccia!
Grazie a tutti coloro che leggeranno, commenteranno, aggiungeranno tra i preferiti e le seguite e, come al solito, risponderò singolarmente ad ognuna di voi!