Capitolo 1

Seduta fuori dal bar osservai passare le persone, che di corsa attraversavano la strada. Sembravano tante formiche indaffarate.
“Pianeta terra chiama Nessie. Tesoro, tutto bene?” chiese zia Alice, svegliandomi da quello strano stato di coma.
“Sì, tutto a posto” risposi io, fingendo naturalmente.
“Sai, nel negozio in fondo all’angolo…” ed eccola ricominciare. Mi portai le mani alle tempie e con l’indice disegnai piccoli cerchi su esse.
Che brutta giornata, pensai continuando a guardare la strada. Un tempo tollerabile anche se nuvoloso, ma ormai ero abituata al tempo grigio di Forks, anche se a volte avrei voluto vivere su qualche isola deserta, ventiquattro ore su ventiquattro al sole.
“Ma mi stai ascoltando? Insomma, il vestito è per te!” disse la mia pazza zia scuotendo il mio braccio appoggiato al tavolo.
“Si, hai ragione” le dissi io, imitando il mondo in cui zio Emmett rispondeva poco interessato ad ogni sproloquio di sua moglie.
“Tesoro, io ho sempre ragione” assentì lei sorridendo.
“Allora, hai voglia di andare a prendere quel completo intimo-intimissimo, quasi trasparente?”. Rischiai di soffocarmi con l’ultimo sorso di caffè.
“Completo intimo-intimissimo, quasi trasparente? Dico, ma ti sei bevuta il cervello?”.
“Ah, vedi che quindi non mi stavi ascoltando? No, non ti farò comprare nessun completino, volevo solo svegliarti”. Maligna, no maligna era limitativo: perfida, molto meglio.
“È forse per la storia con Simon?”
“Ehm zia Alice, veramente ho lasciato Simon un mese fa. Ora sto con Matt…”
“Matt…e, fammi capire, tu non ami questo Matt e stai cercando il modo di lasciarlo? E per questo che sei così persa nei tuoi pensieri?” chiese lei.
“Sì e anche no. Insomma, con Matt sto bene, come d’altronde lo sono stata con tutti gli altri miei fidanzati. Vedi, ogni volta che penso di aver trovato quello giusto trovo qualcosa, anche il più piccolo difetto, che mi fa venire voglia di lasciare il ragazzo in questione. E come se fosse qualcun altro a comandare il mio cuore, come se ci fosse un burattinaio dietro le quinte del mio cervello, che fa in modo di manipolare a suo piacimento le mie relazioni amorose. È così stressante, ma forse, e non chiedermi il perché, trovo che le cose mi stiano bene così” sputai tutto d’un fiato parole che mi tenevo dentro da settimane, se non mesi.
“Forse credo di capire perché: non hai trovato ancora quello giusto. Devi aspettare, continuare a cercare e forse un giorno il tuo principe azzurro apparirà quando meno te lo aspetti” finì sorridendo. Ma vidi che quel suo ridere era forzato, come se sapesse qualcosa che io non immaginavo, ma cosa?
Zia Alice fermò il cameriere chiedendo il conto e intanto mi fece segno di raccogliere le mie cose. Mi avviai verso la sua macchina, guardando verso il cielo: le nuvole si stavano diradando, il sole si stava facendo spazio tra di esse. In quell’istante capii perché la zia aveva tanta fretta di andarsene. Abbozzai un sorriso e salii in macchina.




Buon pomeriggio a tutti^^
Ed eccomi qui con l’ennesima stupidaggine (si, perché lo so, so scrivere solo quello -.-) uscita di getto dalla mia già troppo impegnata testa. Anche se so di essere piena di compiti, ho deciso di buttarmi e di scrive questa storiella.
Spero sia piaciuta a qualcuno. Notate qualcosa di strano? Dov’è il cuccioletto?XD
Beh, se volete scoprirlo continuate a seguirmi^^
Baci e alla prossima^-^