Gimme
love! I don't need it (perhaps) ,
but I'll take what I want from your heart ...
Gerard Way
in camera da letto ha tre specchi.
Tre specchi,
collocati in tre diversi punti della stanza rettangolare e che a te sembrano
ridare tre differenti immagini di te stesso…. E questo
perché, quando ti trovi solo e ti metti a pensare, pensare sul serio per
davvero, ti pare quasi che tutta la tua vita si possa tranquillamente chiudere
lì dentro.
Non nella
casa che divide con tua moglie e tua figlia.
Non nei
camerini sparsi per il mondo, nei luoghi in cui la band ti porta.
No.
Quella piccola
stanza che puzza di muffa e chiuso, in quella triste casa in una squallida
periferia di Newark.
La stanza
della tua adolescenza, che ha udito le tue risate e visto le tue lacrime giorno
dopo giorno… La stanza in cui ti chiudevi quando ti
sentivo troppo diverso dal resto del mondo, quel il luogo di riflessione dal
quale ti estraniavi per creare i tuoi primi testi che ora ti fanno solo sorridere… Il rifugio nel quale ti sei chiuso quanto è
morta Lei, tua nonna, la sola persona
che abbia mai creduto nelle tue potenzialità e che ti trovasse speciale così
come eri…
La stanza nelle
quali passava le notti sveglio con Mikey a
raccontarsi storie su un futuro idilliaco , che ti strappi da quelle quattro
mura ricoperte di disegni a china e foto vecchie, che sembrano stringersi
sempre di più….
Ora che quel
futuro è qui tangibile, tu che fai? …
Torni sempre
qui, anche ora.
Accendi la
luce con un movimento lento della mano e ti guardi attorno come se ti
aspettassi di trovare qualcosa di diverso…. Ma è
sempre tutto uguale, Gee.
Sempre la
stessa solfa, ogni volta, per questo senti il bisogno di un cambiamento? No, ti
spaventerebbe a morte trovare qualcosa di cambiato, per questo tua madre non ci
mette mai mano, anche se la tentazione di pulire e buttare via quel cumulo di cianfrusaglie
inutili è tanta…
Ti siedi sul
letto e ripensi a tutto quello che queste mura conosciute ti hanno sentito dire….
“Mikey davvero stai imparando a suonare il basso da solo?? Non
dire cavolate dai….” “…. Dannazione sei bravissimo,
man! A questo punto chiamiamo quel tale,
Toro mi pare, e diciamogli che ci stiamo a metter su la band!” “…Frank Iero? No non l’ho mai
sentito nominare…. Chi è?” “…Quel
nanetto non ne fa una giusta, Toro! Hai visto?! Mi ha quasi rotto la schiena
saltandomi addosso! E non dirmi che sembro un vecchio brontolone!!” “Sai Mikey…. Credo di essermi preso una sbandata….
Ma non centrano le ragazze…” “Frank, io credo davvero
di essermi innamorato di te…” “… Ragazzi è arrivata
la risposta! Ci hanno presi! Incideremo il nostro disco! Ce l’abbiamo fatta!...”
Ahia, Gee, cosa sono quegli occhi lucidi? Non venirmi a dire che
ti viene da piangere!
Anche tu
pensi che sia patetico, eppure quel sorrisetto e quegli occhietti umidi
trasudano commozione…
Non credi di
essere un po’ troppo vecchio per queste cose? E poi è passato troppo tempo…
Ti alzi,
dirigendoti davanti allo specchio ovale sopra al comò di pesante legno scuro. Ti
guardi per qualche istante, sei un grasso ubriacone, irretito dalla fama e da
un certo Bert McCraken….
I capelli
lunghi ed unticci, annodati in cordelle dall’aspetto stomachevole, lo sguardo
allampanato, quel piccolo schizzo di vomito a deturpare lo splendore di quella
cravatta rossa, sapientemente abbinata alla camicia nera…
E ancora
riprendono quelle voci in testa, ma non sei tu a parlare…
“…Gerard, cazzo! Smettila di bere! Ti rendi conto che tuo
fratello e Frank si stanno spaventando a morte?!” “..Bro…
penso che dovremo ritirarci… La fama non vale la tua salute…” “…Gee io ti amo ma non
riesco a vederti in questo stato…. O ti disintossichi
e smetti di bere o lascio i MyChem…”
Eccola , la
prima lacrima, che scappa dagli occhi verdi e cade sulla guancia rotolando fino
al legno del mobile sul quale sei appoggiato…
Guardati,
guardati come eri….
Come lo
chiamano i tuoi fan? Il periodo di Revenge? Il periodo glorioso che vi ha portato fra le
stelle?
Ah, se solo
tutti sapessero come ti riducevi allora questo ‘periodo glorioso’ non sarebbe
più ritenuto tale. Sono stati gli anni più oscuri della tua vita, in cui ti sei
quasi smarrito in quel sogno diventato però un incubo…
Ma c’era lui….
C’è sempre
stato.
Frankie….
“…Ti prometto Gee che ti aiuterò…. Non ti permetterò mai di lasciare di nuovo la mia
mano…”
Ti ha
aiutato davvero, ti ha fatto riemergere da quell’abisso che ti ha quasi
inghiottito.
Ti ha amato
veramente, e tu l’hai amato a tua volta.
E poi?
Poi ti
sposti, e ti ritrovi davanti alla vetrata dall’armadio, ad ammirare qualcuno
che non eri tu e che mai vorresti essere, in questo momento... Ma che qualche
anno fa ambivi di diventare.
Distinto dentro
a quella bella divisa da parata, lievemente impolverata ma che da comunque un
tocco di classe, con gli occhi profondamente cerchiati di nero e i capelli di
un bianco innaturale, come un albino malato, che non ti donavano affatto ma che
tu ti ostinavi a portare…
Ma chi
pensavi di essere?
Hai sempre
sognato di diventare un eroe e invece cosa sei diventato?
Un pagliaccio triste….
Quello è
stato il periodo delle farse, delle canzoni poco impegnate dalle frasi
antisonanti che hanno fatto bagnare un sacco di ragazzine che non hanno capito
davvero un cazzo di quello che volevi trasmettere loro.
Perché, e
questo lo ripeteresti fino a vomitare, The Black
Parade non contiene canzoni d’amore….
Eccetto due… O tre forse.
Il motivo?
Perché l’amore
è finito durante la stesura di quel cd….
You’re
just a Sad Song with nothing to say about life…. La vostra vita…
Te l’ha detto lui, te lo ricordi? Era incazzato nero e gli sono sfuggite un po’
di parole…
Quale è
stata la tua risposta? Ah si, giusto…
I don’t
love, like I did yesterday….
E l’hai lasciato
tu.
L’hai fatto
davvero Gerard, hai guardato negli occhi Frank e l’hai cacciato dalla tua vita
come se non fosse mai contato nulla….
Ed invece è
stato tutto.
“…Non dovremmo più stare insieme…”
“…Che cazzo stai dicendo Gee?!?”
“…Hai capito no? La nostra storia è finita…” “…Dimmi almeno perché,
cazzo!!...” “Perché non ti amo più come ti amavo ieri…”
Bravo
coglione, dillo che ora ti prenderesti a badilate sulle palle per averlo fatto!
Ti sei
sposato, hai fatto la boiata…. Hai messo al mondo una
bambina, la figlia di un emerito coglione e hai lasciato che Frank facesse lo
stesso, mettendo su famiglia…. Tutti quei cani, le
due figlie….
A lui sono
sempre piaciute le cose in grande…
A te no, le
hai sempre detestate.
Quante cose
detesti? Troppe vero?
Odio, la tua
parola preferita.
Forse odi
tua moglie e quel modo che ha solo lei di farti capire che sì, hai sbagliato a
sposarla perché non ha capito un cazzo di come sei fatto tu…
Odi il fatto
che quella stupida canzone dica che sei solo una canzone triste senza nulla da
dire riguardo allo scorrere della vita….
Odi il modo
in cui hai succhiato la linfa vitale da Frank e poi l’hai lasciato…
Ti sei
arreso.
Non sei mai
stato capace di lottare! E ora guardati! A piangere su una storia finita che ti
ha lasciato solo i ricordi degli istanti più belli della tua vita!
Sei uno stupido!
Un idiota!
Guardati…. Te lo dici da solo….
Smettila di
guardare come credevi di voler diventare, staccati da quella vetrata o la
romperai a pugni…
I’am not afraid to keep on living, I’am not afraid
to walk this word alone….
Tutte puttanate,
tu hai paura di rimanere solo perchè in cuor tuo sai
di esserlo.
Sei un
ipocrita! Menti persino a te stesso…. Ma non dura molto…
IPOCRITA.
È dura
accettarlo, posso immaginarlo, ma le scelte che hai preso hanno un prezzo alto
da pagare…
Ti siedi sul
letto pesante, portandoti una mano al naso, sul quale sta cadendo una lacrima,
e afferri l’ultimo specchio, quello piccolo che sta sul comodino, poco più
grande della tua mano ma che ti rimanda la sola immagine reale.
I capelli
rossi, la giacca di pelle blu elettrico…
Ma dove
credi di andare conciato in questo modo scusa?
Chi è questo
tizio?
Dai, questo
non sei tu…. Lo sai…
Killjoy un cazzo….
Che cazzata hai partorito stavolta?!
Guarda, era
quasi meglio essere un maldestro soldatino in una parata di scheletrini
da Halloween…
Hai tentato
di diventare quel fantomatico supereroe eh?
Ma hai
fallito ancora…
Quante cose
non realizzate, quanti sogni infranti dentro a cassetti chiusi a chiave dall’interno…
Fai ridere,
sei davvero l’ombra di un uomo.
Hai perso
tutto.
BRAVO! Così ti voglio! Così dovrebbero
vederti i tuoi fans, quel brando di ragazzine urlanti…. Così! Come un reietto mentecatto…
Ti alzi di
scatto e il cellulare di cade dalla tasca cadendo sulla moquette.
E allora,
mentre ti chini a raccoglierlo, vedi il tuo riflesso nel vetro di quel piccolo
oggetto e rifletti.
Il passato è stato in parte bello ed in
parte triste, il presente fa schifo…
Ma il futuro, e non mi stancherò
mai di dirtelo Gee… Quello te lo scegli da solo….
Il numero te
lo ricordi ancora a memoria vedo, visto che lo componi velocemente quasi come
se da quello dipendesse la tua intera esistenza.
Ed in parte
è vero…
-C-ciao Frank- che voce tesa ed insicura…. Sta davvero parlando il grande Gerard Way? Quello
che piange da solo chiuso in una stanza ma che ama fare il duro ed il grandioso
davanti agli altri? –Si…. Scusa per l’ora solo mi
chiedevo se ti andava di uscire per bere qualcosa insieme….
Non so…. Magari mentre io mi bevo una Diet Cola tu puoi prenderti una….
Oh! Sarebbe fantastico…. Si, sono dai miei ci metto
un secondo…. Allora ci vediamo lì!.... Ah Frank….- Non morderti le labbra e smettila di tentennare! Pensa
che sei sulla strada giusta! –Mi sei mancato parecchio, ho molte cose da raccontarti…..- e poi riattacchi, e non piangi più.
Perché dopo
tanto tempo senti di aver imboccato la strada giusta, quella vera.
Così scendi
le scale velocemente e dai un bacio a tua madre sulla guancia dicendole che può
anche smantellare quell’ammasso di roba che hai accumulato in camera, e di
buttare in particolare tutti gli specchi.
Ti chiede se
stai bene, e dove stai andando…
Ma tu stai
benissimo perché sai che la tua immagine riflessa è cambiata, sta cambiando, e
per la prima volta da quando eri un ragazzino ti piace molto…
Per una
volta scegli ciò che vuoi per te, e non ciò che ti serve per apparire…
Piccola One senza pretese, nata durante un viaggio in autobus per
tornare a casa, mentre guardavo la neve cadere….
Se vi è
piaciuta almeno un po’ ditemi che ne pensare…