Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: _Abbey    04/03/2011    7 recensioni
Lui, Nicholas. La persona che mi rendeva incapace di tutto. Lui che con un semplice sguardo mi rendeva sua. Lui, che mi faceva stare bene. Lui, semplicemente perfetto.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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 “Abbey?” Mi girai di scatto incastrando il mio sguardo in quello del ragazzo che mi stava di fronte. Poggiò le sue mani sui miei fianchi stingendomi a sé. “Nicholas lasciami stare” dissi con tutta la freddezza di cui ero capace. Sentivo le sue mani calde avvolgere il mio corpo.  “Nicholas Jerry Jonas staccati da me”. Non smettevo di fissare i suoi occhi. Lui i miei. “Abbey”. Perché riusciva a pronunciare quel nome in un modo così tremendamente sexy? Sentivo le sue mani calde percorrere la mia schiena da sotto la maglietta degli AC/DC. Gli poggiai la mia sul collo, cominciando ad accarezzarlo dolcemente. “Hai le mani fredde” sussurrò al mio orecchio, per poi prendere ad assaporare delicatamente la mia pelle. Respiravo profondamente il profumo dei suoi ricci. Mi avvicinai alle sue labbra e gli diedi un leggero bacio. Mi staccai leggermente “Le tue labbra sanno di cioccolato” Lo baciai di nuovo, incrociando le mie mani dietro il suo collo. “Sei buono” gli dissi con le labbra sulle sue. “Anche tu sei buona” Mi tirò a sé con il braccio destro, con una giravolta mi sbatté contro il muro. Non riuscii a fare altro che ridere. “Che c’è?”. Scossi la testa. Lo tirai per il colletto della sua camicia e cominciai a baciargli il collo, le labbra, poi ancora il collo, intanto gli sbottonavo la camicia bianca. Presi a toccargli i pettorali perfettamente scolpiti mentre le nostre lingue continuavano imperterrite a danzare insieme, con movimenti scanditi da un tempo immaginario. Con le sue mani calde mi percorse l’intera schiena, poi mi tolse la maglietta, lasciandola cadere ai nostri piedi. Con le labbra lasciava solchi di saliva su tutto il mio corpo. Fremevo dalla voglia di essere sua. Gli slacciai i pantaloni, continuando a baciargli il collo. Lui mi tolse le mutandine e i pantaloncini in un solo colpo. Mi alzò da terra e incrociai le gambe al suo bacino. “Sono tua” Gli sussurrai mordendogli il lobo dell’orecchio sinistro. Entrò dentro di me, con visibile piacere. Le sue spinte diventando mano a mano più forti mi facevano gemere di piacere,  mi trattenevo al muro, poi affondavo le unghie nella sua schiena. La calda sensazione che mi invase il corpo mi fece sentire per la prima volta in tutta la mia vita.. bene. Mi sentivo in quel modo solo quando riuscivo a toccare le labbra di Nicholas. Lui mi faceva stare bene. Delicatamente ci sciogliemmo da quella posizione. Non avevo ancora toccato terra che mi ritrovai stesa sul mio letto, Nicholas sopra di me. Mi sentivo impotente quando ero con lui, non ero mai sicura di quello che facevo, non avevo mai la fermezza che mi caratterizzava, semplicemente mi neutralizzava. Il suo sguardo, quella era la sua arma. Eccola, di nuovo, la sensazione di vuoto allo stomaco. Di nuovo la voglia di essere completamente sua mi stava assalendo. Era sorretto dalle sue braccia, quelle braccia che mi suggerivano protezione, quelle braccia che tanto desideravo mi stringessero. Poggiò le sue labbra sulle mie, ancora una volta. Quei baci li avrei desiderati per sempre, e quel giorno li stavo godendo uno ad uno.
Scendendo sempre più giù baciandomi, si soffermò a giocherellare con il mio piercing all’ombelico, facendomi ridere per il solletico. La risata si tramutò in eccitazione, quando la sua bocca scendeva sempre più giù. Impulsivamente chiusi le gambe, ma prontamente lui era pronto ad allargarle. Ed ecco. In quel momento non capivo più niente. Tutta colpa sua, della sua bravura. L’unica cosa che in quel momento riuscivo a fare era pronunciare il suo nome, insistentemente. Ero in Paradiso, semplicemente grazie a lui, solo grazie a lui. Ansimavo, con il suo nome perennemente sulle mie labbra, e finalmente riuscì a liberarmi da quella sensazione sospirando. Eppure da quel momento significava che Nicholas non sarebbe mai più stato mio. Adesso era vicino a me, steso accanto a me con le mani incrociate sotto la testa. Ancora dovevo riprendermi del tutto. Mi stesi su di lui facendo aderire perfettamente i nostri corpi. Il mio orecchio era sul suo cuore. I battiti erano regolari, perfetti, come tutto di lui del resto. “Ehi”. Una lacrima mi rigava il volto, finendo inevitabilmente sul suo petto. Mi baciò la testa, poi prese ad accarezzarmi i capelli con calma.“Nicholas” pronunciai il suo bellissimo nome cercando di mantenere ancora la calma nonostante il mio cuore stava impazzendo.Mi alzai, restando seduta su di lui, che istintivamente si alzò, arrivando a guardarmi dritta negli occhi. “Ti prego non partire”. Ecco, ne ero sicura. Mi ero fatta prendere dall’emotività. Lui mi aveva catturata. Uno stupido gioco, era finito nell’ultimo modo in cui doveva finire: ero innamorata di lui, lo amavo. Mi diede un bacio leggerissimo dopo avermi asciugato l’ennesima lacrima che scendeva libera sulla mia guancia. “Sposami Abbey”


-Abbey

   
 
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