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Autore: Zanna 97    04/03/2011    1 recensioni
Non perdo neanche tempo a pulirmi le mani, tanto non servirebbe a nulla.
Mi accascio nuovamente al suolo e mi porto le ginocchia al petto per affondarvi la testa.
Non so per quanto tempo sono rimasta in quella posizione, so solo di essermi mossa quando ho sentito delle persone arrivare e le sirene della polizia.
Mi stanno cercando. E mi hanno trovata.
Quando mi hanno coricata sull'ambulanza ero come in trance, sentivo solo mia madre che mi diceva di farmi forza.
Poi, semplicemente il buio.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Die


Non sono nessuno per dire che la vera amicizia esiste.
Eppure io sono del tutto sicura di averla conosciuta, di parlarci ogni giorno e di sentirmi libera solo con lei.

Mi alzo di scatto dal letto, pronta ad un'altra stressante giornata di scuola, che poi tanto stressante non sarà se ci sarà lei.
Vado in bagno per lavarmi velocemente, poi mi dirigo nuovamente in camera per vestirmi e prepararmi del tutto.
Prendo una felpa viola della Guru senza cerniera e dei Jeans neri, per poi mettermi le mie adorate scarpre di ginnastica e lo zaino dell'Eastpeak in spalla.
- Sono pronta per una nuova giornata scolastica - dico a nessuno in particolare - Sese come no... - aggiungo poi a mezza voce.

Cerco sulla radio
la mia "onda del cuore"
gioco col mio gatto
per sentire rumore
sono solo attimi...

E' da quando sono salita sul Pullman che sento una strana inquietudine che prende possesso di me. Una morsa che mi attanaglia il petto mozzandomi letteralmente il respiro.
Accendo l'I-Pod che si trova nella mia tasca, giusto giusto per distrarmi un pò, ed ecco che le note di "A te" mi si spargono per la mente, offuscandomela.
Si, quando ascolto la musica, non esisto per niente e per nessuno, soprattutto con la canzone che io e Francesca ci siamo dedicate.
Francesca... Colei che non voglio neanche considerare un'amica, perchè lei è molto di più.
Quando mi accorgo che il Pullman è arrivato alla mia fermata, a malincuore spengo l'apparecchio elettronico e mi dirigo fuori accigliandomi nel non vedere la chioma bionda di Frà.
"Forse è malata" mi dico mentalmente "Forse è stata male... No... Mi avrebbe avvisato..."
Quella mattina, neanche le parole e le risate di Federico mi riportano alla realtà, essendo troppo angosciata dalla mancanza della mia "amica". Così, quando suona la campanella che segna l'inizio della scuola, mi guardo intorno spaesata.
Francesca non ha mai fatto tardi.


Quando entro in classe, non posso far a meno di notare la prof di arte che si guarda in giro e, una volta che mi ha visto, si dirige verso di me con sguardo addolorato.
- Ilaria... - comincia lei, guardando dappertutto tranne nei miei occhi - puoi venire un attimo fuori con me? -
Alla sua domanda, scattò immediatamente e la seguo, improvvisamente nel panico.
- Ecco... - dice girandosi - Questa mattina.. Francesca... Ha avuto un bruttissimo incidente stradale e... non ce l'ha fatta. -
Ci metto cinque minuti ad elaborare perfettamente la notizia e, non appena il verso senso delle parole si fa strada su di me, vado nel panico più totale.
- Prof... Mi scusi.. - dico in un filo di voce - Non mi sento molto bene.. Vado a casa.. -
Dico prima di scappare fuori dall'edificio e prima che potesse replicare.
Non me ne frega che per questo gesto potrei essere sospesa.
Non me ne frega che potrei far preoccupare i miei genitori.
Non me ne frega di aver lasciato lo zaino in classe.
Non me ne frega di niente.
Mentre le lacrime solcano le mie guance, corro a più non posso, come non ho mai fatto.
Corro fino ad arrivare al boschetto dove usavamo incontrarci io, Francesca, Federico e Simone.
Si noi, quelli che chiamavano "I fantastici 4".
Un gruppo ormai sgretolato, costretto a chiamarsi "I fantastici 3".
Mi appoggio ad un albero lasciandomi cadere a terra per poi mettermi a singhiozzare.


Sola in questa stanza
grigia senza colori
laura sta cantando
storie di strani amori
sono solo attimi
proprio difficili

Ho perso Francesca.
Ho perso la mia vita.
Mi chiedo come potre andare avanti senza di lei: si, ho Federico - il mio ragazzo - e ho altre amiche ma... non sono Lei.
Lei con la quale avevamo convinto i genitori ad andare sempre in vacanza insieme.
Lei con la quale ho passato tutti i 16 anni della mia vita.
Lei che mi faceva tornare il sorriso.
Lei che ora non c'è più.
Mi ricordo di quando stavano a telefono per ore, costringendo così i nostri genitori a farci la tariffa "Noi 2" per non pagare ulteriormente.
I pomeriggi in piscina, le uscite, quando portavamo a spasso i nostri cani, gli scherzi fatti insieme, le feste... Tutto sfumato come neve al sole.
- NON E' GIUSTO! - urlo all'improvviso, sbattendo un pugno a terra - NON E' DANNATAMENTE GIUSTO! -
Il mio scatto ha fatto spaventare gli uccelli appolaiati sui rami, tant'è vero che sono scappati con uno starnazzare che mi ha innervosito. Mi alzò così di scatto per tirare continui pugni alla corteccia dell'albero, fermandomi solo quando mi ritrovo la mani totalmente insanguinata.

Ti cerco nei miei
mille pensieri
Ricordi com'eri
ti perdo
e non ti ho avuto mai

Non perdo neanche tempo a pulirmi le mani, tanto non servirebbe a nulla.
Mi accascio nuovamente al suolo e mi porto le ginocchia al petto per affondarvi la testa.
Non so per quanto tempo sono rimasta in quella posizione, so solo di essermi mossa quando ho sentito delle persone arrivare e le sirene della polizia.
Mi stanno cercando. E mi hanno trovata.
Quando caricano sull'ambulanza ero come in trance, sentivo solo mia madre che mi diceva di farmi forza.
Poi, semplicemente il buio.

Senza te
Sento che
la mia vita
è difficile ma
non è finita

Quando mi risveglio, sento solamente l'odore odioso dell'ospedale per poi vedere mia mamma che mi guarda compassionevole.
- Amore, - dice - ti sei svegliata? -
In quel preciso istante, mi ricordo di un'altra persona che mi chiamava amore, e, a quel ricordo, le lacrime continuano a scendere copiose.
- Non ci sarà più - esclamo in un sussurro.
Mamma, senza dire niente, si limita ad abbracciarmi. Un abbraccio materno, dolce e prottetivo.
- Tesoro, ora non starò qui a dirti parole che, sicuramente, non ti tireranno certamente su di morale.
Ti dico solo di non dimenticarla perchè lei vivrà nei tuoi ricordi.
E tu, vivi per lei.
Vivi quella vita che a lei è stata tolta, amore.
Solo così potrai dire di averle voluto veramente bene, e consacrerai il suo ricordo. -
Rimango spiazzata da quelle parole, mi sarei aspettata tutto.
Ma non questo.
- Grazie mamma. - le dico, realmente grata.
Lei mi da un bacio sulla fronte prima di uscire dalla stanza e dirmi di riposarmi.
Non appena chiudo gli occhi, mi torna alla mente il sorriso di Francesca e i suoi dolci occhi.
E a me va bene così.
Prima di addormentarmi, sento la porta aprirsi e vedo entrare Federico, il mio ragazzo, che mi guarda dolcemente.
- Va tutto bene? - chiede.
- Cos'è che deve andare bene? -
- Il fatto che noi siamo tutti qui, pronti a sostenerti. E anche Francesca ti sostiene. -

Poi mi viene in mente
una fotografia
immagini sbiadite
della nostra allegria
sono solo attimi...

Non sono nessuno per dire che la vera amicizia esiste.
Eppure io sono del tutto sicura di averla conosciuta e di essere morta con lei.




Okai.
Ammetto che, mentre la scrivevo, mi è scesa una lacrimuccia.
La dedico alla persona fantastica che è Francesca
Grazie, piccola.

Comunque, l'ultima frase, può essere intesa in vari modi.
Io non la intendo con il suicidio, ma con il fatto che, con la morte di una persona speciale, una parte della protagonista è morta con lei.

Spero di ricevere almeno un commentino, perchè mi sono impegnata davvero molto^^
Ringrazio comunque anche chi leggerà e basta. Ah, quasi dimenticavo. Se a qualcuno interessase, la canzone è "Senza te o con te" di Annalisa Minetti^^
   
 
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