Anime & Manga > Romeo x Juliet
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Autore: Maja 96    05/03/2011    6 recensioni
Questa è solamente la mia prima Fanfiction, quindi perdonatemi se non sarà un gran che; sono bene accette anche critiche negative, e ovviamente sono accettatissimi consigli utili per aiutarmi a migliorare.
Come dice il titolo in questa Fanfiction troverete un lieto fine per tutti quanti (o quasi, cercherò di fare del mio meglio).
Ma ora vi lascio alla mia storia!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Bacio di Romeo
 
-Giuliettaaaa! Che cosa le hai fatto?!?- gridò Romeo rivolto ad Ofelia, impotente di fare qualcosa che potesse veramente aiutare la sua amata Giulietta.
-Sappi che questo era il bacio di morte, e che quindi non c'è niente che tu possa fare, quindi vattene!- rispose Ofelia, come se la morte di una persona non potesse avere alcun effetto sul suo cuore.
-Noooo! Io la salverò!- disse mentre fece un balzo contro Ofelia per attaccarla ed essere poi scaraventato via bruscamente dalla magia dello Scaligero.
-Tu, inutile ed insignificante umano, come credi di poterti opporre alla volontà dello Scaligero?
Romeo era a terra, ma non aveva alcuna intenzione di arrendersi: continuò a provare e a riprovare, ma ogni volta il risultato rimaneva immutato, lui scaraventato sempre con più violenza al suolo, tale che era un miracolo se non si era ancora rotto qualche osso.
Allora decise che se voleva salvare la sua Giulietta doveva indebolire Ofelia indirettamente, così cominciò ad attaccare le ormai rinsecchite radici del grande albero Scaligero.
Il suo piano stava funzionando, infatti la pelle della bella ma crudele Ofelia aveva preso a rinsecchire ed ad imbrunirsi sempre più, proprio come la corteccia di un albero, proprio lo Scaligero; ora Romeo sarebbe finalmente riuscito a combattere alla pari, così da poter salvare la sua unica ragione di vita.
 
All’improvviso una freccia schioccò nell’aria e trafisse il corpo ormai troppo debole di Ofelia, che grazie a Romeo era esposto a colpi ed attacchi esterni.
Quella freccia che aveva trafitto Ofelia con così buona mira e precisione, non poteva essere di nessun altro se non di:
-Francesco!- lo salutò Romeo sollevato: ora che lui, Curio e il suo ritrovato fratello Tebaldo erano arrivati a dargli una mano, era sicuro di poter vincere quella battaglia.
-Romeo! Presto, va da lei, qui ci pensiamo noi!- lo rassicurò Curio mentre sferrava il suo colpo micidiale contro colei che voleva portar via la felicità e la serenità se non l’anima della sua segretamente amata Giulietta.
Mentre Ofelia veniva “bastonata” senza pietà da Francesco e Curio, Tebaldo aveva raggiunto Romeo, che era diretto verso Giulietta, per informarlo su ciò che aveva scoperto:
-Romeo, devi ascoltarmi molto attentamente- gli disse mentre correvano sulle ormai morte radici dello Scaligero –ho appena scoperto che l’unico modo per far si che Giulietta non diventi una talea, è impedire il bacio di morte, ma siccome è evidente che ormai è troppo tardi, dovrai sconfiggerlo, e spezzare l’incantesimo di questo bacio con una dimostrazione d’AMORE, o vale a dire un altro bacio che contrasti quello di Ofelia; ci sei fin qui?
-Sì,  va avanti.
-Ma ricorda che non dovrà essere un bacio qualunque: dovrai dimostrare allo Scaligero tutto quello che provi per Giulietta, dovrà essere una vera e propria dimostrazione del tuo amore per lei; se riuscirai a far commuovere lo Scaligero facendo ciò, allora la lascerà andare, ma a quel punto sarà lo Scaligero a morire, e Neo Verona verrà distrutta per sempre.
-A me non importa vivere in una Neo Verona senza Giulietta: preferisco vivere su una terra arida senza cibo ne acqua, se questo significa poter stare con Giulietta.
Tebaldo annuì, e aggiunse –è proprio questo quello che devi dimostrare e far capire allo Scaligero. Ora vado a dare una mano a Curio e Francesco- e così dicendo, con un salto prese la direzione opposta, e con tutta la sua rabbia estrasse le sue due spade dalle lame brillanti e lucenti, facendole passare per il collo di Ofelia, senza però riuscire staccarle la testa.
“Peccato” pensò allora Tebaldo.
 
Nel frattempo Giulietta era rimasta immobile, quasi in trans, accanto alla Scaligero che intanto aspettava morente ed impaziente che Ofelia facesse entrare le bella fanciulla dalle lunghe ali verdi nel suo cuore; ma Ofelia era rimasta troppo impegnata a schivare gli attacchi di Curio, Francesco e Tebaldo, per poter soddisfare i desideri del grande albero che per tanti anni aveva protetto Neo Verona, ma che ero stava morendo, trascinando con se anche il mondo che ormai non era più in grado di proteggere.
 
-Giulietta! Eccomi, sono qui…- Romeo rimase a contemplare la sua amata, che nonostante quelle lunghe ali sulla schiena e quella voglia a forma di fiore che brillava sul suo petto, rimaneva sempre lei, la sua Giulietta.
Guardandola si ricordò tutti i momenti passati anche solo a pensare a lei, lo sconvolgimento e le farfalle nello stomaco del loro primo incontro, la voglia di rivederla ancora, il loro primo bacio dopo averla inseguita così a lungo per le strade di Neo Verona, la gelosia di quando l’aveva vista fra le braccia di un altro, anche se poi si era rivelato solo un equivoco; e poi la tristezza e il dolore dopo aver scoperto che suo padre aveva sterminato tutta la famiglia Capuleti, la famiglia di Giulietta, e quella fitta al cuore al solo pensiero che si sarebbe sacrificata…
Ed infine la serenità del loro “matrimonio”, la speranza di vivere insieme in un mondo con solo loro due, senza Capuleti o Montecchi, e la promessa di restare insieme sia nella vita che dopo la morte.
 
Erano questi i pensieri di Romeo mentre baciava le morbide labbra di Giulietta, ma il suo pensiero principale era rivolto al fatto che avrebbe preferito morire, piuttosto che perdere la sua ragione di vita.
Improvvisamente le ali di Giulietta avevano preso a ritirarsi: stava funzionando! La felicità di Romeo era alle stelle, ma Giulietta era ancora senza sensi, e non riusciva ad aprire i suoi occhi nocciola.
 
Nel frattempo Francesco, Curio e Tebaldo stavano avendo la meglio su Ofelia, che però, anche su punto di morte, decise che anche il povero Francesco, colui che l’aveva colpita per primo, doveva morire con lei, così prese un pugnale, e proprio mentre stava per colpire ed uccidere l’ignaro Francesco di spalle, Curio intervenì, venendo ferito al suo posto.
-Curio! Non dovevi…-Francesco non aveva parole per l’atto coraggioso del suo fedele amico.
-Colpire qualcuno di spalle… Che schifo!- disse indignato Tebaldo.
-Non… non potevo… lasciare… che…-cercò di dire Curio prima di perdere i sensi.
-È ancora vivo, non preoccuparti Francesco, ma se vogliamo salvarlo dobbiamo portarlo fuori di qui; sta arrivando anche Romeo: presto andiamo!- disse allora Tebaldo prendendo Curio su di una spalla, facendo segno a Romeo di sbrigarsi.
Montarono sui loro cavalli drago, ed uscirono di corsa; ad aspettarli fuori c’erano proprio tutti, per fortuna sani e salvi (anche se alcuni di loro un po’ meno sani, ma pur sempre salvi) sopra i loro cavalli drago che quel giorno dovettero portare in groppa più di una persona , mentre osservavano Neo Verona sprofondare…
 
  
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