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Autore: ArchiviandoSogni_    05/03/2011    4 recensioni
Cosa fareste se un giorno vi ritrovaste in America?
E se a un certo punto, vi comparisse di fronte Ian Somerhalder?
Si è quello che è successo a Criss. Ma non è tutto rosa e fiori, lui è un divo che non calcola le ragazzine. Lei è una sognatrice, con molta ambizione. Potranno mai, nonostante l'apparente diversità, diventare amici?
Forse diventeranno qualcosa di più e questo potrà fare molto male, soprattutto a Criss.
Se vi va, seguitela insieme a me.
(Storia corretta fino al capitolo 3)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Far away from You. [Criss and Ian's story]'
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A dream is a wish your heart makes

 
 
Cristina è sempre stata così. Uno spirito libero, che non si è mai accontentata di niente. Ha sempre ricercato novità con cui mettersi in gioco. Fin da piccola ha sempre dovuto affrontare, in prima persona, piccoli problemi che l’avevano fatta diventare una ragazza ricca di valori ma anche ricca di insicurezze.
E poi il tanto desiderato cambiamento è arrivato. Così, come un miraggio.
Il concorso a cui aveva partecipato solo sei mesi prima, le aveva permesso di vincere un viaggio di sola andata per l’America.
Meraviglioso.
Il sogno di una vita, la voglia di fuggire finalmente dall’Italia.

L’Italia.

Quel paese da lei così tanto amato, ma che non l’ha mai rappresentata al meglio.
L’ha sempre percepito dentro se stessa che per diventare qualcuno, per crescere, aveva bisogno di una nuova terra; una terra che si addiceva al suo spirito libero. La terra americana, la terra che aveva ospitato uomini che avevano compreso a pieno il vero significato della libertà. Gli indiani d’America, popolo che l’aveva sempre affascinata e plasmata, grazie alle sue leggende, le sue tradizioni. Cristina aveva finalmente trovato l’aria di novità che le serviva per diventare finalmente adulta.
Ed eccola qui, seduta sull’aereo che sta per atterrare al Hartsfield-Jackson Atlanta International Airport . Che meraviglia! Poteva scorgere l’infinità dei piccoli grattacieli che sovrastavano tutta la città, le strade che si  intersecavano tra di essi come esili serpenti, e poi,il dolce fluire delle minuscole auto che le sembravano così familiari. Anche Milano era così : caoticamente bella.
L’impatto dell’atterraggio la risvegliò dal suo sogno ad occhi aperti. Ormai dal finestrino poteva scorgere solo interminabile cemento, nient’altro. L’aereo si fermò lentamente, fino a quando le porte furono aperte e la moltitudine di persone, uscirono quasi spingendosi dagli sportelli dell’aereo. Lei attese con calma, anche se aveva una voglia frenetica di appoggiare le suole sulla terra ferma.
Volare la scombussolava un po’. O meglio l’idea di vivere in America per un anno, la rendeva confusa ed eccitata allo stesso tempo. Salutò con garbo le hostess e l’unico stewart, incamminandosi così verso il pullmino che l’avrebbe portata all’interno dell’aeroporto.
Che aria così intensa che respirava, e i suoi piedi volevano quasi saltare.
Possibile sentirsi così deficienti?
Criss, contieniti, non hai 13 anni.”
E con questo pensiero continuo, la ragazza arrivò al rullo che trasportava le valige dei passeggeri. Fu abbastanza veloce, perché trovò subito la sua sgargiante valigia zebrata, che non passava mai inosservata. Una cosa da non dimenticare, lei era una vera a propria esibizionista.
Amava essere al centro dell’attenzione, e non si vergognava a dirlo.
Certo, non aveva esattamente le carte giuste, visto che non era una gran figa o una top model, ma il suo carattere energico la portava sempre a risaltare in mezzo agli altri. Spesso, però, odiava questa parte di se. Voleva passare nell’anonimato e fare la parte della ragazza timida e carina, ma non ci riusciva mai.
Era inutile mentire, lei non era così.
Accese il cellulare, prima di uscire dalle porte scorrevoli e il suo sfondo le fece spuntare un sorriso sulle labbra. Mascella ben pronunciata, zazzera nera spettinata, occhi azzurro cielo. Ian Somerhalder, la sua ultima ossessione. Il suo sfondo era stupendamente accattivante, per non parlare dell’attore che ne faceva parte. Dall’ultimo anno, Criss era diventata come una ragazzina in preda al primo amore. Ma non voleva darlo troppo a vedere, voleva avere ancora un minimo di dignità.
Scuotendo la testa uscì definitivamente dell’aeroporto e fu subito avvolta dall’aria tiepida del mese di marzo. Era una bella stagione, la primavera si sentiva, anzi qui sembrava quasi estate. Mentre osservava il cielo blu acceso, una mano le diede due colpetti sulla spalla, facendola girare di scatto. Un signore sulla quarantina, brizzolato e affascinante, l’affiancò.
“Excuse me, I’m looking for an Italian girl. She has brown eyes and hair. Can you help me? I’m not very good in this kind of situations..”
Impostando il suo cervello in inglese, rispose senza problemi. In fondo si era diplomata l’anno scorso. Ed ora dovrebbe saper parlare bene inglese ,tedesco e francese. Diciamo che predilige l’inglese, se non si fosse capito.
“Certamente, mi dica come si chiama, possiamo fare un annuncio alla direzione. Probabilmente funziona molto di più che chiedere a tutti i passanti che assomigliano alla sua descrizione.” Sorrise di ricambio, tutto sommato,sembrava un signore gentile.
“Oh.. ecco il suo nome dovrebbe essere Crist.. Leo.. Non mi ricordo bene , guardi ce l’ho scritto qui” le porse un bigliettino di carta con scritto due parole che conosceva molto bene.
Chiaramente sbalordita, tese la mano verso l’uomo e rispose” Oh mi rende il compito molto più facile! Sono io, Cristina Leoni, ma mi chiami Criss. E’ più bello.”
Il signore si illuminò di luce propria e le strinse con forza la mano, chiaramente entusiasta.
“ Il piacere è tutto mio! Io sono Charlie McBrown, e da oggi sarò la sua terza spalla. Sono stato mandato dall’agenzia International Speakers, e come lei sa, da domani inizierà il suo lavoro presso la nostra agenzia. Cercavamo da tempo una traduttrice italiana e il suo curriculum ci ha veramente sorpresi. “
Ora riusciva a capire, era evidentemente un suo superiore. Allora era tutto vero, non si era sognata il concorso. Non si era sognata di essere ad Atlanta, in America.
Si amava proprio ripetere quella parola allo sfinimento.
“ Non mi faccia così tanti complimenti, tendo a montarmi la testa.”
Risero insieme della sua sincerità.
Charlie, così voleva essere chiamato, l’ aiutò con i bagagli e l’accompagnò , non nelle sua nuova casa, ma nel suo nuovo posto di lavoro.
Era un grattacielo con una cinquantina di piani, era enorme nel vero senso della parola.
Quando entrarono, lei avrebbe giurato di potersi specchiare sul pavimento, lucidissimo, di marmo. L’ingresso avevo una chiara impronta classica. Era pieno di imitazioni di statue greche, di quadri di diversi pittori di epoche più moderne, e numerosi vasi erano posizionati su vari piedistalli.
Era un miscuglio sgargiante di arte, ma non risultava caotico,anzi.
Tutto brillava di bianco, azzurro e rosa pallido. Era un vero amore.
Charlie  la portò direttamente verso gli ascensori, spiegandole che il capo non vedeva l’ora di vederla. Lei sinceramente, aveva un po’ di timore, ha sempre sentito il peso di non essere mai abbastanza. Ebbene, in questa occasione ricacciò quella sensazione.
Era basilare sul lavoro risultare sicuri di sé, e decisi. Doveva fare bella impressione, assolutamente.
Dopo un’eternità, arrivarono al 33^ piano .
Attraversarono un breve corridoio e si ritrovarono in un ufficio grande quanto una Suite Imperiale. Non che avesse mai visto una suite in vita sua. Ma se le immaginava più o meno così. La stanza era caratterizzata dal rosso, ogni singolo oggetto variava dal marrone, al rosso e al porpora. Una figura ben distinta era seduta dietro la scrivania di fronte a lei. Una donna stupenda, con capelli biondi sgargianti, mossi e voluminosi; incorniciati da occhi verdissimi e da un fisico longilineo e snello. Era veramente affascinante e si sentì quasi inferiore. Lei era piccola, sul 1.60, robusta, occhi marroni e capelli anch’essi di un marrone ordinario.
Insomma, partiva già demoralizzata.
“Benvenuta, Miss Leoni, è un piacere averla qui. Prego si sieda”
Criss guardò Charlie di sottecchi, come se gli chiedesse “ Vado o non vado?”
Ovviamente non aveva senso logico quello che stava pensando, ma non era una novità.
Si sedette di fronte al suo nuovo capo, accavallando le gambe per nascondere un po’ i suoi difetti fisici.
“ Charlie, vai pure. Ci penso io a spiegarle tutto.”
“ Perfetto, se avete bisogno di me, sono nel mio ufficio.”
Detto questo, Charlie la salutò con un breve cenno e sparì dietro le colonne greche che delimitavano la porta dell’ufficio.
Era bellissimo, anche qui c’erano vari riferimenti artistici, che approvava a pieno. La sua professoressa di arte sarebbe stata fiera di lei, in quel momento.
“Allora, Signorin..“ -interruppe la donna prima che finisse la frase- “Mi chiami semplicemente Criss, è molto più efficace.” lei la guardò con stupore.

”Perfetto, Adoro le persone pragmatiche. Io sono Mary Elizabeth Stone, ma preferisco essere chiamata Mary. Nella mia azienda voglio essere trattata con rispetto, ma non necessito il lei. “ sorrise con gli occhi, in modo naturale. Quella donna le piaceva davvero molto.
“ Bene, Criss. Ti spiego in modo semplice il tuo lavoro. Sarai a capo della traduzione italiana, so che sei giovanissima, ma ho letto le tue competenze e facendo qualche telefonata, ho verificato le tue conoscenze. Sei ottima per questo ruolo”
Era quasi arrossita. Era veramente contenta di tutto ciò.. E molto elettrizzata.
“La ringrazio, è davvero bellissimo sentirselo dire.”
“ Niente , ringraziamenti. E’ il mio lavoro. Comunque arriviamo al sodo. Ho appena ricevuto il tuo nuovo incarico.”
“Ma non dovevo occuparmi della sezione Italiana?” chiese dubbiosa.
“Beh certo, ma mi hanno richiesto un lavoro esterno come esperta di lingua e tradizione italiane, e chi meglio di te? Sei l’unica italiana che lavora per me.” era compiaciuta del suo nuovo acquisto, lei un po’ meno. Sentiva già puzza marcia di guai.
“Ok, in cosa consiste il mio lavoro?”
“Oh, dovrai recarti a lavorare presso il set di una serie televisiva.. Non so se la conosci, ma qui in America sta avendo un successo stravolgente. Si chiama -The Vampire diaries- e stanno per iniziare le riprese della terza stagione. Il tuo ruolo è di tradurre la parte di un nuovo personaggio di origine italiana ,come  i due fratelli protagonisti, e di aiutare lo staff e la produzione con le scenografie. Vogliono ricreare un’ Italia del XX secolo, in studio. Quindi richiedono anche pareri competenti al riguardo.”
Non aveva parole per esprimere ciò che stava succedendo tra il suo cuore e il suo stomaco. Uno batteva come se volesse uscire dalla gabbia toracica per andare a farsi un giro alle Bahamas, l’altro si attorcigliava come una maglietta dentro ad una asciugatrice.
Era: sorpresa, felice, eccitata,depressa, ansiosa. Tutto nel giro di 30 secondi.

“Criss? Criss, stai male?”

No, aspettate un attimo. THE VAMPIRE DIARIES?
Questo voleva solo dire una cosa.
Da domani, iniziava a lavorare con Ian Somerhalder.
Quel Ian, il suo.

Chi ha detto che : “ i sogni son desideri, di felicità”?

In quel momento, lei , se lo sarebbe baciato.
Uomo, donna, babbuino che fosse.



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Bene, questo è ovviamente un capitolo introduttivo, quindi niente cose stravolgenti.
Ma vi assicuro che mi impegnerò nei prossimi, per non deludere le vostre aspettative :)
Si accettano mooooltissime recensioni, belle o brutte che siano!
Voglio ringraziarvi in anticipo, per aver letto questo mio piccolo delirio.
E vorrei aggiungere una cosa basilare : Criss non sono io, Criss è una ragazza che potrebbe essere benissimo una di voi.
Detto questo, al prossimo capitolo! Baci <3
 
 
 

   
 
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