Capitolo Sette
Reuccio Giustappunto
Madame Sugàr batté i pugni sulla scrivania di legno
nella bottega di Mastro aggiustatutto.
Il suo corpo aveva di nuovo assunto
l’aspetto mostruoso del giorno prima, coi tentacoli che colpivano i giocattoli
sulle mensole e gli occhi rossi furenti.
- Quel bastardo l’ha rapita! E la
colpa è tutta tua! – sbraitò.
Mastro Aggiustatutto scansò le sue membra legnose
dalla scrivania, evitando per un pelo di essere colpito dalla furia di
Madame.
- Tu hai chiamato i Baiocchi!
- No, Madame, WIP! Io non ho
chiamato i Baiocchi WIP! – disse Mastro, con la sua voce dal tono finto, come se
fosse stata emessa da un registratore, ed interrotta da sonori fischi.
- Sta’
zitto stupido burattino. Sei un altro leccapiedi di Giustappunto!
Mastro
Aggiustatutto batté le palpebre legnose spalancando gli occhi vitrei e i fili ai
quali i suoi arti erano legati lo portarono vicino a
Madame.
-
E’ stato Untime
WIP!
Madame fece un passo indietro, tornando al suo stato
originario.
-
Untime? Truth
Untime?
-
Sì, WIP, sì! Il dio del
tempo.
-
Chi te lo ha
detto?
-
Le bambole, WIP, tutto
hanno visto le bambole WIP!
-
Untime ha chiamato i
Baiocchi… Perché? Cosa gli importa delle faccende di noi
incubi?
-
Si tratta della profezia,
WIP! Se si compie lui perderà potere… WIP!
-
E’ vero. Se i quattro
mondi sono divisi si generano tre dei del tempo separati. E lui non avrà più
potere su Pangea, Pandemos e Panurania… Vuole Tia morta!
-
Oppure a casa,
WIP.
Madame afferrò la marionetta di legno dai fili che la
guidavano e tirò forte.
-
Ma la profezia si
avvererà, maledetto Untime! Mi senti? – gridò, tirando di più i fili – Si
avvererà! E noi saremo liberi da te e da Giustappunto!
Ogni sentiero di Panthalassa conduce alla Reggia
Incubus.
Il castello, in quello che a Pandemos si sarebbe
detto stile gotico molto accentuato, era di un marmo grigio che nel tempo si era
annerito, sottoposto agli sbuffi dei draghi che intorno vi circolavano
liberamente. Nasceva dalla roccia viva di un enorme scoglio emergente
dall’estremità orientale del lago Moth e aveva quattro ingressi, dai quali
partivano i principali quattro sentieri di Sottoscala: quello per il Tempio di
Angelo Ridente, quello per il Palazzo di Madame Sugàr, quello per la bottega di
Mastro Aggiustatutto e quello principale che dalle Scale portava al castello,
passando per il percorso più breve lungo le rive del lago, attraverso i villaggi
delle streghe e il covo dei pirati.
Camminando senza nemmeno poter scorgere l’orizzonte,
accerchiata dalle buffe forme ovoidali dei Baiocchi, Tia Lube era giunta
all’ingresso della Reggia Incubus.
Le facciate, come gli ingressi, erano quattro, nere,
piene di fregi raccapriccianti e irreali, solcate da lunghe e strette finestre
di vetro colorato.
Il portone principale si aprì cigolando, lasciandoli
passare.
All’interno, un lungo tappeto di velluto cremisi
attraversava la sala dal pavimento a scacchiera bianco e lilla, attraverso una
fila di strette colonne rastremate verso una enorme sala centrale coronata da un
trono di nero cristallo montato su una costruzione dello stesso materiale molto
alta.
I Baiocchi rotolarono via, permettendo a Tia di
vedere chi stava seduto sul trono.
“Sono proprio curiosa di vedere questo Giustappunto”
pensò.
Quando lo vide, poco mancò che
svenisse.
No.
Non era possibile.
Guardò meglio per assicurarsi di non aver visto
male.
Neanche. Aveva visto bene.
Si avvicinò per guardare meglio e i suoi passi
risuonarono sul pavimento lastricato.
Rivolse di nuovo lo sguardo al
trono.
Di nuovo non poteva credere ai suoi
occhi.
Seduto sull’alto trono, con la corona sul capo e un
mantello d’ermellino, non c’era nient’altro che….
Un coniglietto.
Un dolce, piccolo coniglietto rosa di pezza legato a
fili d’argento simili a quelli dei Baiocchi.
Truth Untime tirò con dolcezza una ciocca brillante
dei suoi infiniti capelli e sorrise.
Dalla dimensione Temporexia dove il dio viveva
riusciva a vedere tutto ciò che desiderava. Nel buio profondo il portale su
Panthalassa gli mostrò Tia Lube, giunta alla Reggia Incubus dopo che lui aveva
informato i Baiocchi del re della sua presenza.
Era così… divertente.
Instaurare in lei – già così insicura e incerta –
dubbi e paure.
Quella storia, se si fosse conclusa, lo avrebbe
rovinato, limitando la sua influenza a Sottoscala.
In verità, ad Untime non era mai passato per la testa
di perdere.
Era un dio…!
Quella troupe di pazzi non aveva
scampo.
Giustappunto avrebbe ucciso Tia e Nixalma per suo
ordine.
Truth Untime aggrottò la
fronte.
Nixalma.
Era potente.
Maledettamente potente.
Probabilmente era, dopo di lui, la persona più
potente dei quattro mondi.
Era l’unico portatore della spada Volucera e il
capitano dell’unico mezzo che potesse viaggiare per i mondi di Pan: la nave
Poison.
Inoltre, era spietato.
Di nuovo, il dio rise.
Persino l’adrenalina, il dubbio che magari Tia Lube
non fosse debole come sembrava, era piacevole, un passatempo
quasi.
Quella storia era una delle poche cose interessanti
che era capitata da millenni.
-
E quindi tu sei Tia Lube!
– esclamò re Giustappunto, rivolgendo i suoi occhi di bottoni alla ragazza di
Pandemos, ancora incredula davanti a quella marionetta
rosa.
-
S-sì. Sono io. Tu sei
Giustappunto? – balbettò Tia, scostandosi i capelli castani dal viso
stanco.
-
Sono il re Giustappunto!
Tia Lube inarcò un
sopracciglio.
“Un pupazzo che è un re. Ed è pure
permaloso.”
-
Perché mi avete fatta
portare qui?
-
Perché Due non fa Tre!
Così ordina il Re! – ribatté Giustappunto puntando le braccine
morbide.
Tia si spazientì.
Tutto il piano che avevano progettato per riportarla
a Pandemos era saltato, e si trovava al cospetto di un re-pupazzo di cui non
riusciva ad avere paura – nonostante fosse esplicita la sua
ostilità.
-
Ora basta! – gridò. – Io
ho il diritto di sapere cosa vuoi!
I Baiocchi stavano rotolando verso di lei, ma
Giustappunto li fermò.
- Io ti ammazzo, Tia Lube. Perché Dio me lo ha
ordinato, ma anche perché voglio rimanere al trono di Panthalassa, e non
permetterò a Nixalma di aprire il passaggio per Pangea!
Tia rabbrividì.
I Baiocchi rotolarono attorno a lei.
- Portatela nelle segrete. Sarà uccisa domani
all’alba.
- Perché?!? – gridò Tia, tentando di allontanarsi dai
Baiocchi.
Giustappunto sbadigliò.
- Perché fa scena. Buona ultima giornata, Tia
Lube.
I Baiocchi si strinsero attorno alla giovane Lube,
soffocandola in una morsa di orrore.
E siamo al… Settimo! Eggià… E qui non c’è presente
Nixalma. La cosa mi è un po’ dispiaciuta, perché io adoro il mio pirata blu, ma
prometto che nel prossimo capitolo avrà un ruolo fondamentale! Truth Untime
ancora non sa quanto questa ciurma di pazzi potrà opporsi a lui… Aspettatevi
sorprese in futuro!
Nel prossimo capitolo vi presenterò
Ringrazio la mia adorata Hellister (meravigliosa e dolcissima)
e tutti quelli che seguono la
storia o l’hanno messa tra le preferite e le ricordate =D mi date forza, gente.
Molto! Specialmente ora che sono particolarmente giù. Vi mando un bacione grande
grande!
Elyse.