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Autore: chiara98    06/03/2011    3 recensioni
Queste brevissime pagine di diario narrano la storia di una bambina, che ha sette anni nel 1942, un anno prima dell'inizio della seconda Guerra Mondiale. E' simpatica ed Eva è la sua migliore amica.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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9 agosto 1942.

 

Oggi è il compleanno di mia madre.

Ho deciso di regalarle un nuovo vaso di coccio, come quello che per sbaglio le avevo rotto giocando a nascondino con Eva.

Eva è la mia migliore amica, la figlia del panettiere ed è quella che mi spaventa sempre dicendo che il prossimo anno scoppierà la guerra. Io non l'ascolto, anche se un po' la credo perché i miei genitori si stanno dando da fare con le riserve di cibo da mettere nella cantina seminterrata. Loro però non mi hanno detto il perché di questo daffare, ma cerco comunque di non pensarci. Forse pensano che io non ne abbia la minima idea.

 

H 15.30

Ora siamo tutte indaffarate a preparare la festa a sorpresa.

Virginia, mia madre, ovviamente non lo sa e ho corrotto mia sorella minore con un pezzo di cicca americana per farle tenere la bocca chiusa. Speriamo che l'abbia fatto.

Ciao, diario, adesso mi chiamano di sotto per mettere la panna sulla torta.

Fra poco ti racconterò com'è andata la festa.

 

H 19.15

Ci siamo divertiti come dei matti!

Mia madre si è messa a ridere quando le ho dato il mio regalo: il vaso glielo aveva già ricomprato uguale mio padre! È proprio vero che gli uomini non hanno fantasia! Il resto dei regali erano tutti molto normali, a parte uno in particolare che veniva dall'Egitto: uno specchietto da borsetta tutto pieno di perline di vetro colorato, che si apriva a libro. Era fantastico ed era proprio da parte del panettiere, il signor Ugo Riccio, il padre di Eva, che c'era andato qualche mese fa. Non so di preciso come possa essere l'Egitto, perché qui a Modena arrivano solo disegni a carboncino della Sfinge e delle piramidi della Valle dei Re e qualche fotografia un po' sbiadita.

Comunque, mia madre è stata gentilissima con tutti, come al solito, e si è gustata la torta. Mio padre le ha anche pulito la bocca da un baffo bianco di panna.

Mentre lo faceva l'ho osservato: sembravano entrambi dei ragazzini.

 

10 agosto 1942

Da qualche giorno, in paese, si vedono delle ragazze con una fascia di seta stretta in vita sopra al normale vestito semplice con le pieghe sotto al ginocchio. A me non piacciono, però ovviamente non l'ho detto alla mamma, che mi sta cucendo un meraviglioso e molto femminile vestito rosa-confetto con quella orrenda fascia bianca. Quando l'ho messa mi sono sentita una mortadella appesa al muro e mi viene la nausea al sol pensiero di doverla portare anche a scuola dall'inizio di ottobre: quest'anno i grembiuli sono fatti così.

 

11 agosto 1942

Sto scrivendo male, lo so, ma sono in una posizione scomoda.

Mia sorella non mi lascia la poltrona e nemmeno la sedia della nostra camera, quindi sono con le spalle appoggiate al muro. Oggi di grandi novità non ce ne sono, a parte il fatto che il signor Riccio è partito di nuovo per fare le ultime vacanze con Eva prima dell'inizio della scuola. Sono andati in Corsica e la mia compagna di giochi mi manca già. Spero che là stiano bene e che riescano ad abbronzarsi con l'ultimo sole di agosto. Domani le scriverò una lettera.

 

H 11.25

ok, diario, so bene che quello che sto per raccontarti non è del tutto giusto, ma ero talmente arrabbiata che ho obbligato me stessa a farlo....

Alle 10.30 circa ho finito di scrivere delle vacanze di Eva, dopodiché mi sono alzata dal mio angolino vicino alla finestra e mi sono messa a leggere la storia di Napoleone sul mio libro di storia, sedendomi comodamente sul mio letto.

Mia sorella è arrivata di corsa verso di me e si è buttata letteralmente sul mio letto e ha invaso come un barbaro il mio spazio. A quel punto mi ha preso il libro di mano e me l'ha scaraventato dall'altra parte della stanza. Io sono corsa a recuperarlo e lei si è del tutto appropriata del mio unico spazio personale in quella stanza, mettendo tutto a soqquadro.

Quando ho raccolto il libro, ho notato che alcune pagine si erano strappate e, in quel momento, mia sorella le stava completamente lacerando sotto i suoi piedi.

Nera dalla rabbia, l'ho trascinata giù dal letto con la forza, trattenendola per un braccio e le ho dato una patacca forte nel didietro. Lei si è messa a piangere ed è corsa dalla mamma.

Ora non so veramente come risolvere il problema del libro, visto che Eva non c'è e non le posso nemmeno chiederle di prestarmelo per ricopiare le pagine mancanti e riuscire a studiarle.

O forse......potrei andare a chiedere alla professoressa Leonbattista, quella di storia e di disegno!. Che ne pensi diario?

 

Chiara Redeghieri

   
 
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