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Autore: Patta97    07/03/2011    10 recensioni
Questa storia risponderà alle seguenti domande, trovate in un'immagine su internet...
1)E se Lily avesse scelto Piton invece di James?
2)E se la profezia non fosse mai stata origliata?
3)E se Piton non si fosse innamorato di Lily?
4)E se Codaliscia non avesse mai detto a Voldemort il nascondiglio di Lily e James?
5)E se Tom Riddle Senior si fosse innamorato di Merope Gaunt?
6)E se Voldemort avesse conosciuto l'amore?
7)E se Codaliscia fosse stato catturato?
8)E se Crosta fosse diventato giallo?
9)E se Joanne Kathleen Rowling non avesse mai scritto Harry Potter?
Genere: Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Albus Silente si trovava in una muffita camera del pub “La testa di porco” in compagnia di Sibilla Cooman, la quale gli aveva appena riferito una profezia. Decise immediatamente di assumerla come insegnate di Divinazione, non perché credeva fosse una vera veggente, ma era convinto che, per una volta, ci avesse azzeccato. Furono interrotti da Aberfort che entrava nella stanza, armato di scopa.
- Oh! - disse subito, vedendo i due - Scusami, Albus, pensavo che foste già usciti… -.
- Non ti preoccupare, Aberfort, stavamo per congedarci. Ti dispiace se la tua ospite, qui, quando finisce di sistemate le sue cose, venga con me a Hogwarts? Ho appena deciso di assegnarle la cattedra di Divinazione - disse Silente con un sorriso gentile. La Cooman era fuori di sé dalla gioia. Aberfort fece un cenno con la mano come a dire “non c’è problema” e uscì dalla stanza, permettendo alla strega di preparare i bagagli. Dopo qualche istante uscì anche Silente, una strana espressione sul volto. Albus aveva capito che entrando in quel modo nella stanza suo fratello aveva voluto informarlo del fatto che voleva parlare con lui in privato.
- Di che mi volevi informare, Aberfort? - chiese in tono confidenziale, la voce ridotta a un sussurro.
Aberfort aggrottò le sopracciglia. - Sai, mi avevi chiesto di togliere di mezzo chiunque passava casualmente davanti alla porta della stanza -.
Albus annuì.
- Bé - continuò Aberfort, - c’era un uomo… Severus Piton, mi pare si chiami. Se non fossi dovuto salire perché mi ero scordato qui la mia scopa non lo avrei mai beccato. Era appostato davanti alla porta ad origliare, ma l’ho mandato via, minacciandolo con la scopa, sai, faccio una certa paura... -.
L’altro, esasperato, gli fece cenno di continuare.
- Bé, poi sono passati dei minuti, sono rimasto a sorvegliare e poi, quando pensavo che aveste finito sono entrato per chiamarti con una scusa, alle volte quella Cooman si fosse insospettita se chiedevo di parlare con te, è un po’ troppo suscettibile… -.
- Sei assolutamente sicuro che Piton non avesse ancora potuto sentire nulla? -
Aberfort annuì, convinto, scostandosi i capelli lunghi dagli occhi.
Silente assentì, muovendo appena il capo.
- Ti ringrazio, Aberfort - disse poi, - del tuo tempestivo intervento, o forse, dovrei ringraziare la tua sbadataggine e la tua scopa - concluse con un mezzo sorriso. - Ci vediamo - aggiunse poi, con un cenno, scendendo le scale per uscire dal pub.
Fuori dalla porta, Albus Silente vide un figura accovacciata, vestita di nero, che si tormentava le mani. Mormorava pezzi di frasi senza senso – Cosa gli racconto? … Mi ucciderà! … Mi aveva raccomandato di ascoltare … MI UCCIDERA’!
- Buonasera, Severus – disse, freddo.
La figura sussultò, balzando in piedi. Tremava dalla paura.
- C-che cosa vuole? Non ho fatto nulla! – esclamò.
- Non hai quasi fatto nulla, Severus – lo corresse Silente, col tono sempre più gelido. Ma poi, quel mago tremante, che aveva fatto molte, forse troppe, scelte sbagliate, gli fece pena.
- Oblivion! – disse Silente, puntandogli contro la bacchetta. Lo sguardo di Piton si fece subito vacuo. – Tu, Severus Piton, andrai da Lord Voldemort, riferendogli che io, Albus Silente, non mi sono mai recato alla Testa di Porco a parlare con Sibilla Cooman, ma che lei stessa è venuta nel mio ufficio e che tu non sei potuto venire ad origliare, lì – disse, scandendo bene le parole. – Ripeti – ordinò. L’uomo riferì per filo e per segno tutto quello che gli era stato detto. – Vai, ora – comandò Silente. Piton si Smaterializzò e Silente si diresse svelto verso la figura imponente di Hogwarts.
 
Piton raccontò a Lord Voldemort quello che gli era stato ordinato da Silente. Il Signore Oscuro, adirato, perché sicuro che Silente avesse in mente qualcosa di importante, cruciò Piton fino a fargli perdere i sensi, ma non lo uccise: in fondo, non era colpa se quella vecchia matta era andata da Silente invece che viceversa, e Piton poteva tornargli utile. Così Lord Voldemort non venne mai a conoscenza della Profezia.
In quello stesso momento, a chilometri di distanza, il minuscolo Harry Potter, di appena un mese, si agitava nella braccia della madre, sotto gli sguardi ammirati del padre, del padrino e dello “zio” Lupin.

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Non sono molto sicura di questo capitolo, ma… a voi il verdetto!
Patta97
  
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