PROLOGO

Odore di primavera, sole, uccellini che cantano: è il risveglio della natura. Però poi ti accorgi che gli alberi sono ancora spogli e che in fondo è pur sempre solo marzo, un mese traditore che ti fa credere che l'invero sia finito ma che poi con una folata di vento gelido ti riporta alla realtà, così da farti sentire un animale ferito dalla crudeltà della natura.

Pensieri un pò egoistici e assurdi, derivati da un noioso pomeriggio di una tranquilla ragazza di 17 anni. La ragazza in questione si chiama Chloe e guarda dalla finestra di camera sua un tranquillo pomeriggio di metà marzo. Ha già finito i compiti e non ha nulla da fare, potrebbe accendere la televisione e cercare qualche film oppure provare a leggere un libro, a pensarci bene ci sarebbe anche il suo cane da spupazzare come antidoto alla noia, ma sente un peso su tutto il corpo e in particolare sullo stomaco che le impedisce di fare qualsiasi cosa.

Chloe è al terzo anno di ragioneria, va bene a scuola, ha dei genitori che le vogliono bene e non le fanno mancare niente, qualche amica con le quali però sente di non potersi aprire completamente; l'unica sua grande amica, Jessica, non riesce a vederla spesso per colpa della scuola.Non ha un ragazzo e non è mai stata innamorata, solo qualche bacio al sapore di alcol e tanta voglia di piangere.

E' una ragazza che ama molto leggere perchè le da l'impressione di avere la su avita, o meglio quella dei personaggi, tra le mani, poi però smette di leggere e si svegli a questa illusione. Per lei avere tra le mani le pagine di un libro è qualcosa di magico e ha continuato a ricercare questa sensazione anche in un sito in cui chi vuole può pubblicare le proprie storie. Sono diventate così le parole le sue uniche amiche, dalle quali sa che non verrà mai tradita.

Chloe è una ragazza normale: capelli castani e mossi, portati lunghi fino al seno, occhi castani perennemente truccati, qualche brufolo di tanto in tanto e un fisico normale che avrebbe bisogno di più movimento per rassodarsi. Vive in una noiosissima città, tutta scuola/casa, tranne qualche sparodica uscita con gli amici.

A pensarci bene la sua storia non varrebbe neanche la pena di essere raccontata ma qualche volta per liberarsi di un peso si arriva anche a urlare o a sussurrare sotto voce parole al vento che le porterà dove il destino vuole e soprattutto dove verranno ascoltate per permettere a qualcuno di continuare a sognare.