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Autore: lady luna love    07/03/2011    2 recensioni
durante la guerra tra i Na'vì e gli umani una scienziata trova una bambina e decide di portarla sulla terra mentre suo marito vuole trsformarla in un'arma contro gli alieni
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La storia di Diana inizia molto tempo fa , nella lontana Pandora un pianeta sconosciuto dove si sta combattendo un guerra che gli umani sono destinati a perdere una scienziata è costretta a combattere anche se non è il suo campo , il suo nome è Elen Malway si era presentata come scienziata e l'avevano scelta per la sua intelligenza , aveva aiutato Jake il povero marine e più di una volta l'avevano mandata a controllare il suolo di quel pianeta strano e alieno .

Ma gli piaceva lì finché non ha saputo che a loro non interessavano le ricerche scientifiche ma solo un prezioso minerale .

Lei non riusciva a motivarsene, una stupida roccia invece della conoscenza .

Ma ormai era dentro e non poteva più uscirci.

Era entrata il giorno in cui aveva sposato il figlio del comandate dell'operazione , all'inizio gli era sembrato dolce e simpatico ma poi si era ricreduta , ma era ancora innamorata di lui e sperava che quando avessero perso questa guerra potessero tornare a casa e vivere la loro vita di coppia come doveva essere .

Lei era una scienziata non un soldato non doveva combattere eppure si trovava la dietro un albero da sola e impaurita con a proteggerla solo un fucile sgangherato .

Gli venne voglia di togliersi quella maschera che la teneva in vita e la faceva respirare . Morire laggiù era una morte che non le sarebbe piaciuta affatto , alla sua morte voleva che sua figlia o suo foglio la vedessero sdraiata dentro ad una bara e gli posassero sopra un garofano bianco , il suo fiore preferito e voleva che piangesse .

Si immaginava vecchia li stesa dentro un bara , sorridente , era felice perché aveva vissuto la sua vita . Quindi non poteva morire senza aver prima avuto un figlio che piangesse al suo funerale , come lei aveva pianto al funerale dei suoi genitori , morti quando lei aveva appena quindici anni uccisi durante una sparatoria , per questo odiava le armi ed era diventata anche vegetariana , da quel giorno terribile aveva vissuto con i nonni finché anche questi quando lei aveva diciannove anni sono morti , tutta colpa di un'incidente aereo . Pianse mentre rideva non voleva morire appena a venticinque anni , prima voleva che i capelli rossi si ingrigissero ma che gli occhi azzurri restassero uguali a quelli di sua madre .

Sembrava una bambina , non sapeva che fare , sperava che nessuno la trovasse .

Era proprio come una bambina capricciosa che voleva tutto .

Voleva tornare a casa , smetterla di mangiare omogenizzati di tutto anche di budino .

Voleva svegliarsi a mezzo giorno e andare a mangiare una pizza o in un fast food .

Voleva adottare un cane e un gatto e vederli litigare .

Vole avere un bambino o una bambina , voleva chiamarli con nomi strano magari per il bambina Ryan e per la bambina il nome della sua dea romana preferita Diana e vederli crescere e divertirsi , essere sgridati e capire , piangere e ridere , combinare guai , innamorarsi e magari uscire con qualcuno nascondendolo al padre , frequentare tutte le scuole fino a vederli laureati, poi sposarsi e avere a sua volta dei figli .

Ma più di tutto voleva andare al cimitero e posare delle margherite sulla tomba dei suoi nonni e dei ciclamini su quella dei suoi genitori .

Voleva finalmente vivere una vita normale , poi quando sarebbe stata nonna avrebbe raccontato questa avventura ai suoi nipoti e avrebbe impedito a suo marito di far arruolare suo figlio .

Pianse al cielo di Pandora la sua rabbia e si accovacciò sfiorando il grilletto del fucile che aveva in mano , lo odiava , lo odiava con tutto il cuore , odiava quell'arma , odiava il tizio che aveva portato via la vita dei suoi genitori , odiava suo marito per averla trascinata lì e per compiere la stessa cosa che aveva fatto quel ladro con i suoi genitori , lei era lì solo per fare delle ricerche non per combattere .

Lanciò via il fucile ma sentendo un rumore lo riprese immediatamente .

Lo portò al cuore e si mosse da dietro l'albero che l'aveva protetta , ora era tutto silenzioso erano tutti morti e probabilmente avevano perso “pazienza” pensò ma si mentì da sola perché dentro di se gridava “non vedevo l'ora!” camminò per quella foresta gigante cercando di tornare al campo . Uno strano rumore attirò la sua attenzione sembrava un pianto come il suo ma ancora più infantile . Si avvicinò ad un albero e trovò un aliena mezza morta , i suoi colori sbiaditi e i suoi occhi quasi chiusi . Sul petto il segno i segni di uno sparo , gli ricordava sua madre quando l'avevano portata via all'ambulanza , era identica a lei , le stesse labbra screpolate gli stessi occhi senza vita.

L'aliena aprì gli occhi per capire chi era l'immagine sfocata davanti a lei .

Elen notò che aveva infilzato anche un pugnale alieno probabilmente qualcuno l'aveva raccolto e glielo aveva lanciato contro .

L'aliena capì che era un'umana femmina quindi pensò fosse molto più caritatevole degli uomini maschi , e poi era meglio darla a lei piuttosto che lasciarla la con lei morta -aiutami...- disse all'umana -non sforzarti!- disse lei preoccupata -per me non c'è speranza aiutala tu- Elen non capì ma l'aliena teneva tra le braccia una piccola bambina -ti prego salva mia figlia- Elen prese tra le braccia la cucciola che subito gli sorrise -promettimi che ti prenderai cura di lei guerriera umana -.

Elen la guardò stava per morire ma prima voleva dirgli una cosa -io non sono una guerriera io sono una scienziata io non combatto , io studio imparo insegno io non l'ho mai voluto questo io non voleva che nessuno morisse io volevo capire soltanto questo pianeta e imparare tutto qua , ma gli altri hanno voluto combattere e mi hanno trascinata con loro . Io non volevo lo giuro!- Elen pianse davanti alla madre ormai morente che alzò una mano e gli accarezzò il volto -lo so umana tu sei come Jake tu vuoi imparare penditi cura di mia figlia e che Eywha ti protegga e ti benedica sorella-

Elen prese il pargolo che era grande come un bambino di tre anni , le sorrise .

Davanti a lei l'aliena esprimeva il suo ultimo desiderio toccandosi l'elsa del pugnale -non farle dimenticare da dove viene e cos'è successo dagli questo- si strappo il pugnale dal petto e esalò l'ultimo respiro . Elen prese il pugnale dalle mani dell'aliena poi raccolse un fiore molto grande Luminescente e Rosa lo posò sulla na'vi ormai morta mentre degli strane meduse si appoggiavano sul corpo dell'aliena che l'aveva chiamata sorella ; avrebbe fatto come aveva promesso avrebbe accudito sua figlia .

Prese il suo zaino e mise la bambina dentro mentre si addentrava sempre più nella foresta gigante in cerca della base o di qualcuno a cui parlare di quello che le era successo . La bambina non piangeva e non fiatava . Era invisibile . Alla fine intravide un soldato tra gli alberi . Intravide suo marito .

La parola all'autrice

mi dispiace di averlo fatto così corto ma non avevo tante idee per l'inizio , spero vi sia piaciuto .

   
 
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