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Autore: Shizue Asahi    08/03/2011    3 recensioni
{Partecipante all'Avatar's Characters Challenge}
{AzulaxSokka centric}
E mentre la principessa muoveva le labbra formando tanti piccoli cerchi su quelle del guerriero, questo arrossì di botto e si rallegrò del fatto che nessuno potesse vederlo
Genere: Dark, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Azula, Sokka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Torce.

 

Le due fiaccole, poste  ai lati della porta emanavano una luce soffusa. Le fiamme, mosse di tanto in tanto dagli spifferi d’aria che arrivavano dall’esterno, tramavano e minacciavano di spegnersi, per poi, all’improvviso, riprendersi con maggior ardore.

Socchiuse gli occhi e tentò di mettersi a sedere, ma avvertì una dolorosa fitta alla tempia destra e fu colto da un capogiro che lo costrinse a rinunciare ai suoi intenti.

Con calma mosse un braccio, facendolo passare prima sul ventre, alla ricerca del cinturone al quale era appesa la sua spada e trovando solo un fodero vuoto, poi sul petto, sfiorando i lembi lacerati della sua casacca e alla fine appoggiò la mano sul viso.

Si strofinò gli occhi, poi gli zigomi, grattando via i residui, ormai secchi, del sangue che continuava a sgorgargli dalla ferita che aveva sulla fronte.

Soppresse un gemito affondandosi i denti nelle labbra e avvertendo il sapore metallico del sangue invadergli la bocca.

Con la coda dell’occhio vide, attraverso la finestrella posta sulla porta della cella, un ombra e sentì il rumore cadenzato di passi. La guardia, si disse richiudendo gli occhi che iniziavano a bruciargli.

Il rumore metallico del chiavistello che scorreva lo costrinse ad alzare di poco il capo, mossa che gli procurò un’altra fitta di dolore. Lanciò un improperio a mezza voce e poi si bloccò, riconoscendo la figura che si stagliava sul ciglio della porta.

Dal canto suo la donna non si mosse, limitandosi ad osservarlo e, quando parlò Sokka fu sicuro che stesse sorridendo.

-Come ti senti?- gli chiede con tono fintamente grava, di scherno, tutt’al più. E mentre parlava mosse qualche passo in avanti e la guardia, che era alle sue spalle, richiuse la porta che cigolò e poi produsse un leggero “crack”.

Si arrestò quando si trovò di fianco alla brandina. Due ciocche di neri capelli le incorniciavano il viso, mentre gli altri erano stretti in un’alta crocchia. Gli occhi color ambra, socchiusi, brillavano e le labbra carnose e rosse erano piegate verso l’alto, mentre i bagliori del fuoco le illuminavano il viso tondo, tingendole la pelle color latte di tinte rosse.

Le braccia sottili erano strette sotto i seni e le spalle innaturalmente dritte.

Sokka fu tentato di dire una delle sue solite battute idiote, ma la gola era secca e tutto ciò che ne uscì fu un rantolo sommesso, simile al gracchiare di uno dei tanto corvi che stavano banchettando con gli occhi dei suoi compagni.

Azula si passò la lingua sulle labbra, per poi piegarsi sulle ginocchia e portarsi all’altezza del ragazzo.

I loro occhi si incontrarono e Sokka si accigliò e poi arrossì quando la ragazza gli si avvicinò ancora di più. Per qualche secondo avvertì il respiro di lei solleticargli la pelle del viso e storse il naso provocandole uno scoppio di ilarità.

Azula rise, con calma, una risata bassa e stridula, che avrebbe fatto ridere anche Sokka se non si fosse trovato in una cella buia e maleodorante nei sotterranei del palazzo del Signore del Fuoco, ma che proprio per questo lo lasciò ancora più stranito.

Si sentiva debole, probabilmente aveva perso troppo sangue o aveva battuto con troppa forza la testa.

La principessa portò un dito affusolato e bianco sul viso del ragazzo, ne tracciò i contorni partendo dalla fronte, percorse l’attaccatura dei capelli, il taglio quasi completamente rimarginato che gli segnava la tempia, poi scese sugli zigomi, gli occhi, il naso, il mento per poi fermarsi sulla bocca. Il polpastrello candido, tinto del rosso del suo sangue, venne a contatto con le sue labbra e Sokka fremette.

E quando Azula poggiò le sue labbra su quelle di Sokka questo si bloccò e impallidì. Cercò di spingerla via, ma lei lo fermò e fece cozzare i loro nasi in un bacio troppo impacciato e inesperto per essere considerato tale.  E mentre la principessa muoveva le labbra formando tanti piccoli cerchi su quelle del guerriero, questo arrossì di botto e si rallegrò del fatto che nessuno potesse vederlo.

Azula dilatò le narici e si tirò su così velocemente da non dare il tempo a Sokka di capire cosa fosse successo e mentre la vedeva voltargli le spalle e avvicinarsi alla porta della cella si sentì quasi deluso e, istintivamente, tese un braccio verso la ragazza, che non ci fece caso.

La porta si aprì nuovamente e Azula, dopo avergli lanciato un’ultima occhiata, sparì dietro di essa.

Le fiamme delle torce tremarono e alla fine si spensero, lasciandolo al buio con i suoi pensieri.

 

 

Angolo Autore:

Approfittando delle vacanze, insolitamente per i miei standard, ho scritto una nuova fan fiction, con solo due giorni di distanza dalla precedente :D

Ho scelto un pairing decisamente poco convenzionale e che credo non sia mai stato trattato in questo fan dum e ciò mi fa sentire non solo fiera di me stessa, ma anche una piccola pioniera!

Lo so che è un po’ macabra, soprattutto per la parte dei corvi e degli occhi, ma oggi sono di ottimo umore e la mia visione pessimistica della vita in un modo o in un altro si doveva manifestare, purtroppo questa volta è toccato alla fan fiction! >.<

Ne ho in programma una con Suki, che sarà ancora più allegra, quindi tenetevi pronte ;D

La fan fiction partecipa all’Avatar’s Characters Challenge, indetta dalla sottoscritta sul forum di EFP e alla quale vi invito a partecipare! Su, che mi faccio fautrice di un progetto che  deve assolutamente coinvolgere tutto il fan dum!

Detto questo vi saluto e sappiate che mi aspetto almeno un paio di recensioni! :)  Anche perché, essendosi i miei occhiali suicidati sul vocabolario di greco, credo che qualche errore mi sia scappato! ^^’’

   
 
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