Cominciai a guardare fuori dal finestrino, concentrandomi su alcune delle insegne luminose che stavamo incontrando lungo la strada.
Poi fu tutto troppo veloce.
Lo stridio dei freni.
Lo schianto.
Il buio.
[...]
“Robert, calmati” continuava a dirmi, cercando di tenermi fermo, ma io volevo soltanto che mi togliesse le mani di dosso. “Un sedativo, presto!” lo sentii dire, e subito dopo l’ago mi bucò la pelle.
E da quel momento le palpebre divennero più pesanti, e ogni muscolo del corpo si rilassò.