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Autore: miss moonlight    09/03/2011    12 recensioni
Mamoru e Usagi non fanno altro che stuzzicarsi a vicenda, come sempre! Ma ben presto dovranno fare conto con i loro sentimenti! Quando l'amore è forte, trova sempre il modo per venir fuori! Spero di avervi incuriositi, buona lettura!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Quel pomeriggio Usagi non aveva la minima voglia di studiare. Se ne stava stesa sul letto a pancia in giù davantia al suo libro di matematica, cercando ormai da cinque minuti di risolvere quell'equazione. Non trovava il modo per riuscire a risolverla. Non che ci stesse provando tanto in realtà, ma era convinta che la colpa fosse tutta di quei numeri che non collaboravano a darle qualche suggerimento. Si portò la penna alle labbra, poi riflettè per qualche secondo.
Si alzò e con uno scatto chiuse il libro.
"Basta, ci rinuncio!" esclamò. "Sono convinta che un bel gelato al cioccolato mi aiuterà a ritrovare la concetrazione."
Indossò le scarpe e si precipitò al Crown, che quel pomeriggio era abbastanza tranquillo. C'era solo qualche cliente seduto ai tavolini e, per sua fortuna, riconobbe Mamoru di spalle che stava seduto al bancone a parlare con Motoki. Ormai i battibecchi con Mamoru erano diventati divertenti per lei.
"Ciao Usagi! Come sta la mia cliente preferita?" la salutò Motoki quando la vide avvicinarsi.
"Bene grazie!" disse lei sorridendo.
"Testolina buffa, nessuno ti ha insegnato che anche i vecchi amici si salutano?" la stuzzicò Mamoru che stava seduto alla sua destra.
"Non mi sembra che tu sia un mio amico." rispose lei indifferentemente. "Comunque Motoki prendo un gelato al cioccolato con doppia panna, grazie!"
"Te lo porto subito!"
Lei si voltò verso Mamoru che era intento a leggere un libro.
"Sai, con quel paio di occhiali sembri ancora più... più... più antipatico ecco!" in realtà aveva appena notato che aveva un'espressione più seria, che lo faceva apparire più affascinante. Che Mamoru fosse bello non lo metteva in dubbio, ma questo non lo avrebbe mai ammesso davanti a lui. Doveva colpire la sua autostima e non elogiarla. Il gioco tra loro due era iniziato in quel modo.
"Non tutti sono della tua stessa opinione, testolina buffa. C'è chi mi trova di ottimo aspetto." le rispose lui, voltandosi per guardarla.
Mamoru adorava Usagi per il semplice fatto che la ragazza era così trasparente e solare che riusciva a trasmettere a tutti il suo entusiasmo. Era come se volesse far partecipi tutti quelli che conosceva delle sue emozioni, delle cose belle che le capitavano. Lei era unica, e lui le si era affezionato e le voleva bene.
"Sicuro che non abbiano mangiato dei funghi allucinogeni?"gli disse, poi Motoki arrivò con una coppa di gelato ed una tazza di caffè.
"Ecco a voi..." disse porgendogli ciò che avevano ordinato.
"Perchè non le racconti di qualche mia conquista, Motoki? Usagi crede che le ragazze stiano alla larga da me." disse Mamoru.
"Beh, in realtà potrei raccontarle di quella trentenne che per giorni ti è stata alle costole..."
"Trentenne???" urlò quasi Usagi.
Soddisfatto della sua reazione, Mamoru continuò il discorso dell'amico: "Lei si che era una gran donna. Garbata, matura, elegante, raffinata... e molto passionale anche! Non dimenticherò mai certe notti di fuoco..."
Usagi iniziò a tossire, il gelato le era andato di traverso. Mamoru e Motoki si scambiarono uno sguardo di complicità.
"Ok, ma non mi torna una cosa... che fine ha fatto questa donna? Come mai se era così perfetta per te, te la sei fatta scappare?" chiese lei dopo essersi ripresa. Adesso Mamoru avrebbe dovuto inventarsi qualcosa di convincente, perciò guardò l'amico in cerca di aiuto ma lui lo tradì.
"Scusate, il lavoro mi chiama." disse, e poco dopo scomparì.
"Allora?" insistette Usagi, reclamando l'attenzione di Mamoru.
"Era una donna sposata, aveva tre figli. Non avrebbe mai potuto funzionare. Sono troppo giovane per assumermi certè responsabilità!"
Usagi tornò al suo gelato con un sospiro.
"Capisco..." disse infine e Mamoru colse un pizzico di tristezza.
Stava per chiederle il motivo, ma fu fermato da Minako che era appena entrata nel locale.
"Usagi, sapevo che ti avrei trovata qui!" disse alla sua amica, poi notò Mamoru e saluto anche lui, per poi rivolsi di nuovo a lei: " Ascolta, nel locale vicino il teatro hanno organizzato una festa in maschera per questa sera. Dobbiamo assolutamente andarci! Ci saranno anche tutte le altre, non puoi mancare. Ti prego, ti prego, ti prego!" disse iniziando a saltellare sul posto pregandola.
"Ma Minako, non ho neanche un costume! E nemmeno l'invito!"
"Il costume lo andiamo a noleggiare ora e l'invito eccolo qui!" le sventolò il piccolo cartoncino colorato. " Ne ho abbastanza per invitare chi voglio!"
Usagi sospirò dicendole : " E va bene, hai vinto!"
Minako felice si voltò verso Mamoru.
"Ovviamente anche tu e Motoki siete invitati! E cercate di venire!" gli passò due inviti.
"Grazie, ci penserò!" disse lui rigirandosi l'invito tra le dita.
"Bene allora andiamo Usagi. Su, sbrigati! Ci vuole un sacco di tempo per trovare il costume adatto, gli accessori e il trucco..." Minako afferrò per il braccio Usagi e iniziò a tirarla.
" Minako, fammi almeno pagare il conto!"
"Tranquilla, ti offro io il gelato oggi!" le disse Mamoru ridendo, ma quando lei gli volse uno sguardo per ringraziarlo, rimase turbato.
Avrebbe giurato di aver visto i suoi occhi lucidi.


Usagi e Minako si trovavano in un negozio, a provare abiti su abiti ormai da un po'. L'allegria di Minako aveva fatto tornare ad Usagi il buon umore. Si era sentita insignificante quando Mamoru le aveva elencato tutte le qualità che aveva avuto quella donna. Aveva detto che era garbata, matura, elegante, raffinata e soprattutto passionale. Provò una stretta allo stomaco quando pensò a quest'ultimo punto. Per qualche strana ragione, l'idea di Mamoru tra le braccia di un'altra la fece sentire ancora peggio. Inevitabilmente finì per paragonarsi a lei e rimase delusa da se stessa. Era l'esatto opposto.
Quando raccontò tutto a Minako, l'amica ebbe la risposta pronta:
"E' chiaro Usagi! Mamoru ti piace e sei rimasta male quando lo hai sentito parlare in quel modo. "
"Andiamo Minako, non dire stupidagini!"
"Usagi, per tutto questo tempo vi ho osservati. Siete due calamite. Passate il tempo a stuzzicarvi pur di parlare e avere un contatto! Entrambi non fate altro che stare al Crown il più possibile perchè sapete che prima o poi vi incontrerete ogni giorno. Per questo oggi sapevo dove trovarti quando tua madre mi ha detto che non eri a casa..."
Usagi non rispose, continuò a guardare distrattamente diversi costumi.
"Ascolta il tuo cuore Usagi, tutti hanno capito quello che c'è tra di voi. Tutti esclusi tu e Mamoru che vi ostinate a rinnegare i vostri sentimenti!"
"Minako, odio dirtelo, ma ... credo che tu abbia ragione!"
Minako sorrise soddisfatta.
"Peccato che non ho la minima possibilità con lui. Hai sentito cosa ti ho appena raccontato!"
"Questa sera sarai la donna che Mamoru ha sempre sognato, fidati di me!" le passò tra le mani diversi costumi. "Provali!"
Poco dopo Usagi aveva quasi perso la speranza di trovare un costume adatto ma Minako, nonostante avesse trovato il suo costume da dama, continuava a gironzolare per il negozio dicendo: " Elegante, raffinato... che dia un aspetto maturo. Ma certo!"
Si voltò verso l'amica e disse : "Usagi, ho trovato il costume adatto a te!"


Nel suo appartamento, Mamoru aspettava che l'amico fosse pronto. Quando Motoki uscì dal bagno, vestito da cowboy, Mamoru scoppiò a ridere.
"Fossi in te riderei di meno, principe dei miei stivali! Potrei trafiggere la tua armatura con le pallottole della mia pistola finta! Sta attento..." scherzò.
Mamoru si era travestito da principe. L'armatura che portava accentuava la sua muscolatura e le sue spalle larghe. Era stato Motoki a convincerlo a prendere quel costume.
"Non saremo un po' troppo cresciuti per questo genere di cose?" chiese puntandogli la sua finta spada.
"Può darsi, ma ora sbrighiamoci o faremo tardi."
Poco dopo si ritrovarono nel locale che era gremito di gente. Ognuno indossava un costume. L'atmosfera però era quella che veniva riservata di solito per le discoteche. Merito delle luci e della musica forte. Al centro del locale era stata creata una pista da ballo, dove già alcune coppie si erano lasciate andare in balli sfrenati.
"Guarda, Mamoru. Ci sono le amiche di Usagi. Andiamo!"
Si diressero verso Ami che era vestita da fata, Makoto che indossava un abito da gatta e Rei che era travestita da indiana.
"Ciao ragazzi, che piacere vedervi!" li salutò Ami.
Iniziarono a chiaccherare un po', poi Rei notò lo sguardo di Mamoru cercare qualcuno tra la gente.
"Stai cercando qualcuno, Mamoru?" gli chiese.
"Si, non è ancora arrivata Usagi?
"Oh si. E' stata una delle prime e fino ad ora ha attirato parecchi sguardi di molti ragazzi. Eccola, è dall'altra parte della sala, vicino al tavolo con le bibite."
Mamoru guardò verso il punto che gli stava indicando Makoto e quando vide Usagi trattenne il respiro.
Avvolta nel suo abito da principessa bianco, lungo, elegante, con una fascia dorata, sotto il seno, che lasciava cadere la stoffa lungo tutto il suo corpo dalle curve perfette, Usagi portava i capelli dorati sciolti. Erano onde che accarezzavano la sua schiena. La scollatura e il trucco leggero la facevano apparire più grande di quanto in realtà fosse e il diadema che portava la faceva davvero apparire una principessa.
Un turbine di emozioni lo pervase quando pensò che era veramente bellissima.


"Usagi sta calma! Sono arrivati da poco!" disse Minako all'amica che era sull'orlo di un attacco di panico.
"Oh, Minako! Sono così nervosa..."
"Tieni, bevi. Ti aiuterà a calmarti!" le disse passandole un coktail.
Usagi lo bevve in mezzo secondo. Ne afferrò un altro.
"Usagi, non ti voltare. Mamoru ti sta fissando!"
"Cosa?" esclamò lei, bevendo il terzo bicchiere.
"Sapevo che avrebbe funzionato. Sta venendo qui!" disse entusiasta Minako.
"Oh no... Oh mio Dio. Devo calmarmi... questa è stata una cattiva idea, assolutamente cattiva..."
"Usagi tranquillizzati, vado ad intrattenerlo, ma tu devi calmarti! Non può vederti così agitata. E basta bere!" la rimproverò quando la vide bere l'ennesimo coktail.
Minako si allontanò e dopo poco Usagi la vide parlare con Mamoru.
Iniziò a sentire le gambe tremare per il nervosismo, mentre la testa iniziava a girarle. Poi vide Minako salutare Mamoru e lui continuare a dirigersi verso di lei. Si voltò, dandogli le spalle, afferrò un ultimo bicchiere, lo bevve e chiuse gli occhi restando in attesa. Poi sentì la sua voce alle sue spalle.
"Testolina buffa, non ci credo! Hai avuto il coraggio di copiarmi l'idea per il costume... Mi sento offeso!" scherzò lui.
"Ciao Mamoru! Non sapevo che avessi deciso di vestirti da principe anche tu." disse lei, abbassando lo sguardo e diventando rossa in viso.
"Il merito è di Motoki che mi ha convinto, in realtà." La vide giocare con un lembo del suo vestito bianco, poi le prese una mano. Quando lei alzò lo sguardo, rimase colpito dall'emozione che lesse nei suoi occhi azzurri.
"Ti va di ballare?" le chiese.
" Certo... volentieri."
Pochi istanti dopo si trovarono al centro della pista da ballo, e Usagi si trovò a ballare un lento con Mamoru. Troppo imbarazzata per appoggiare la testa sulla sua spalla, si accontentò di appoggiare una mano.
"Non avrei mai pensato di trovarmi a ballare con te, sai?" gli disse.
"C'è sempre una prima volta per tutto... Devo ammettere che però non è male ballare con te. Da quando sai dove mettere i piedi senza inciampare?"
Usagi si rabbuiò all'istante.
"Sarà l'effetto dell'alcol che mi fa mettere  i piedi dove dovrebbero stare."
"Tu hai bevuto?" chiese incredulo.
"Si e non è un problema tuo."
"Non dovresti esagerare, non sono cose per te Usagi." la rimproverò.
Ebbe un lieve capogiro per via dei coktail che iniziavano a fare il loro effetto. Vide la stanza girare intorno a lei e sentì i suoni arrivarle confusi, soffocati. Tutti, meno la voce dell'uomo che stava ballando con lei. Dovette necessariamente appoggiare la testa sulla sua spalla, e lui la strinse più a se quasi sorreggendola.
"Tu sei ubriaca fradicia. Dovresti sapere che il tuo atteggiamento è stato quello di una ragazzina immatura! Mi spieghi cosa avevi in testa per bere così tanto e ridurti in questo stato?"
Usagi fece appello a tutte le forze che le erano rimaste per staccarsi da lui. A testa bassa si allontanò di pochi centimetri, strigendo i pugni lungo i fianchi. Poi guardò Mamoru e lui rimase sorpreso vedendola piangere.
"Te! Avevo in testa solo te, dannazione!" disse con una furia che Mamoru nono aveva mai visto in Usagi.
Lui si sporse in avanti per prenderla e stringerla a sè, ma lei si erà già voltata e stava correndo sul balcone.

Usagi non si era mai sentità così ferita in vita sua. Si appoggiò ad una colonna e lentamente scivolò giù sulle ginocchia, piangendo.
Tutto quello che aveva fatto non era servito a niente. Mamoru continuava a vederla come una semplice ragazzina.
Quando lui la trovò fuori, la vide portare le mani al viso.
"Usagi, perdonami. Sono stato..." le disse avvicinandosi.
"No, scusami tu!" lo interruppe guardandolo dal basso negli occhi "Avevo pensato che questa sera, vestendomi in questo modo e cambiando capigliatura, avrei attirato la tua attenzione. Volevo apparire più grande, più matura ai tuoi occhi. Più donna! Una donna come quella che tu mi hai raccontato"
Mamoru ascoltò tutto, cercando di catturare tutte le parole che come un fiume stavano scorrendo dalla bocca di Usagi.
"Volevo avere le stesse caratteristiche. Mi sono illusa di poterti farti innamorare. Volevo che tu mi amassi come io amo te...! Ma avrei dovuto immaginare che..."
Mamoru si inginocchio e la strinse forte a sè. Poi si spostò di poco e iniziò ad asciugarle con la mano le lacrime. Avvicino il suo viso a quello di lei e disse :
"Usagi era uno scherzo! Quella donna non è mai esistita. Perdonami se ti ho fatto soffrire, sono stato uno stupido. Anche poco fa, scusami se ti ho offesa..."
"No, avevi ragione..."
"Usagi, guardami!" le disse prendendole il volto tra le mani e appoggiando la fronte sulla sua. "L'unica donna che mi ha fatto innamorare davvero è una donna straordinaria! Una donna semplice, sincera, leale. Una donna che ho sempre amato perchè era unica! Una donna vera che è saputa entrare nel mio cuore..."
Usagi sentì il profumo di lui sulla sua bocca.
"Sono stato così cieco per tanto tempo... solo ora mi accorgo di avere il suo viso tra le mani."
La guardò intensamente per un istante.
"Ti amo Usagi..."
Lei rimase incredula.
Avrebbe voluto rispondergli che anche lei lo amava con tutta se stessa, ma le labbra di lui si posarono sulle sue e la baciarono.
Chiuse gli occhi felice e, con il cuore che le batteva forte, ricambiò  quel bacio, sotto un cielo stellato, con la luna che sarebbe stata per sempre l'unica testimone di quel prezioso momento.

Fine


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Spero che questa piccola fan-fic vi sia piaciuta!!! Avrei dovuto pubblicarla ieri, sarebbe stata più a tema con la giornata festiva, ma non mi è stato possibile. Ma ho deciso comunque di condividerla con voi!
Inutile dirvi che aspetto un vostro commento, positivo o negativo non importa!
Anche le critiche aiutano a migliorare!
Un bacio e un grazie immenso a tutti coloro che la leggeranno! :)

Debora

   
 
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