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Autore: Rubysage    09/03/2011    0 recensioni
Ogni capitolo un personaggio, un monologo e una canzone che gli fa da colonna sonora.
(Parzialmente OOC, altissimo rischio spoiler da tutte le stagioni. Leggete attentamente l'introduzione! Aggiunte postfazioni ai capitoli.)
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi Tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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01. Apollo

 

 

A boy cries out for his mama

before he dies for his home

 

Billy Bragg, “Everywhere”

 

 

 

Puoi sentirmi, papà?

Se così fosse, vorrei chiederti se sai cos'è la paura, se l'hai mai provata davvero.

Mi hanno insegnato che la paura è umana; sono emozioni come questa che distinguono l'uomo dal Cylon.

Non è esattamente quello che penso.

Guardo Sharon, o meglio quel mucchio di ingranaggi che ti ha sparato; sono sicuro che anche lei ha paura di morire. Glie l'ho letto negli occhi quando le ho puntato la pistola alla testa. Forse è per quella cosa che porta in grembo, forse per quel poveraccio di Helo, che è convinto di amarla.

Non so perchè, ma so che ha paura.

E questo ci rende tremendamente simili.

 

Puoi sentirmi, papà?

Non avevo paura quando ero là fuori, sul Viper, a sparare a quei fottuti tostapane. Non ne ho mai avuta e non potevo permettermi di averne. La prima cosa che insegnano ad un pilota è che all'inizio del suo volo è già morto. Quando i miei piloti sono là fuori, sono soli, e non hanno nessuno a cui aggrapparsi per non cedere a questa idea. Sapevi che un ragazzo chiama la mamma prima di morire per il suo popolo? Loro avevano una sola persona da chiamare, ed ero io, un surrogato di padre che non poteva fare altro che guardarli morire o riportarli a casa.

Io, invece, qualcuno da chiamare ce l'avevo. Avevo te, che mi osservavi dal ponte.

Era come quando portavi me e Zak alle giostre, ricordi? Ti guardavo e non avevo paura perchè sapevo che non mi avresti lasciato cadere.

Prima di morire, avrei chiamato te.

E ora sono su questo fottuto pianeta, Kobol, la casa degli Dei, Kobol che ha avuto il suo tributo di sangue, zuppo di pioggia e fango e stanchezza, alla ricerca dell'ultima speranza per tutti noi e sapendo bene che i Cylon potrebbero trovarci prima.

E in mezzo a tutto questo, riesco solo a pensare che ti voglio bene, e nonostante tutto sono convinto di aver fatto la cosa giusta.

E che, stanotte, ho paura.

 

Puoi sentirmi, papà?

Quando ti sveglierai, e so che lo farai, altrimenti non ti avrei lasciato, non mi troverai tuo fianco.

Mi hai detto che dovevo scegliere da quale parte stare, e l'ho fatto. Non era la tua. Mi dispiace, ma non lo è mai stata.

Ti ho davvero deluso un'altra volta? Tu mi hai fatto alzare sulle mie gambe e io me ne sono andato per la mia strada. Forse è la tua stessa strada, ma ho scelto di percorrerla in modo diverso; eppure, nel profondo del mio cuore, ho sempre saputo che eri dietro di me. Nonostante tutto quello che c'è stato in mezzo a noi, dalla morte di Zak fino ad ora, io ho bisogno di te. Ho bisogno di sapere che potrò chiamarti quando starò per morire.

E in questo momento ho paura di voltarmi, perchè so che non ci sarai. Che qui sono solo e che non potrai sentirmi quando ti chiamerò per l'ultima volta.

Mai come adesso mi rendo conto che è tempo di uccidere o di essere uccisi.

 

E' questo a cui sto pensando ora, mentre guardo Starbuck, Helo, Sharon, Zarek e la Presidente Roslin dormire, con l'incertezza di quello che ci accadrà quando troveremo quella maledetta tomba. Non mi sono mai chiesto, nemmeno ora che ci troviamo in questo buco abbandonato a masticare fango, se veniamo prima noi in quanto individui o quel che resta del nostro popolo.

Non me lo sono mai chiesto. Sono convinto che quello che ho fatto è giusto.

Semplicemente, ora ho freddo, sono stanco e vorrei che mi fossi vicino ancora una volta.

Anche se ti ho detto addio.

 

 

 

Lee è il mio presonaggio preferito in assoluto, amo la sua integrità, la sua onestà e il suo essere leale ad ogni costo, nonostante le debolezze che lo rendono profondamente umano. Mi ha sempre intenerito il suo rapporto con il padre, così conflittuale ma pieno d'affetto incondizionato; così ho voluto per una volta immaginarlo fragile, lontano da quella forza che suo padre poteva dargli. Questo pezzo è ambientato durante la ricerca della tomba di Athena su Kobol; ho usato “Everywhere” perchè, dopo aver visto quell'episodio, non riuscivo a non associarla a Lee (uno dei protagonisti della canzone, tra l'altro, si chiama così ^_^ le combinazioni, a volte...). E' bellissima e struggente nella sua semplicità, insomma, era sua.

  
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