Sto seduto, semplicemente. Non posso fare altro... se non aspettare la mia ora. Mi hanno chiuso qui... magari sperano che la Prole risparmierà la città, se avrà un altra preda... Stolti. Prima è passato di qui un Custode Grigio e allegra compagnia... non si è neanche sognato di liberarmi. Sbuffo. È il tramonto. Appoggio le mani sulle fredde sbarre della mia gabbia. Uno spazio ristretto fatto di metallo, creato per impedire la fuga.

La gente si chiude in casa. I Templari e le guardie cittadine si ammassano vicino al ponte, posso sentire i loro discorsi tirati... qualcuno sa che stanno per combattere una battaglia senza fine.

Le ore trascorrono... non c'è traccia di Prole Oscura. Sospiri di sollievo... che idioti. Pensano di essersela cavata?

Un ruggito squarcia il silenzio. Urla disumane. E arrivano... reggono armi insanguinate, arrugginite. Sembrano usciti dall'Inferno stesso... ce ne sono di tutte le taglie, addirittura c'è un gigante con due possenti corna.

I soldati gridano e si lanciano alla battaglia.

La Prole Oscura li sbaraglia. Sangue, morte... arrivano al quartiere abitato e gli danno fuoco.

Eccoli davanti alla mia gabbia... sospiro. È finita, allora... l'essere enorme afferra la mia gabbia, staccandola dal supporto. La tiene in mano... la comprime... diventa sempre più piccola. Finché le sbarre non cominciano a schiacciarmi. Le mani si chiudono sopra di me. Sento le osse incrinarsi... chissà se le cose avrebbero potuto andare in modo diverso...