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Autore: Ranko_    09/03/2011    6 recensioni
Lo vedo armeggiare con il nodo della cravatta e, dopo aver imprecato, la getta sul tavolino e si versa una generosa dose di liquore. La sua mano trema a tal punto che alcune gocce di liquido fuoriescono dal bicchiere e per poco non gli macchiano il vestito nuovo di zecca. Impreca di nuovo: ingoia il suo alcolico come se ne avesse un disperato bisogno. Mi trattengo dal ridere. Giuro, non lo avevo mai visto così agitato.
PS: Accenno di Donnie :)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le ansie di Damon'
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Ansia pre-matrimonio

Ansia pre-matrimonio



Perfetto. Il grande giorno è arrivato. Lui è a pochi passi da me, si sta sistemando la cravatta nera, che spicca luminosa sulla camicia bianca. E' la prima volta che vedo mio fratello con indosso una camicia bianca. Ce voluto un po', ma alla fine Bonnie è riuscita a convincerlo. Non sarebbe stato bello, se fosse andato all'altare vestito come un morto. Cioè, so che è morto ma... Be', lasciamo perdere i doppi sensi. Lo vedo armeggiare con il nodo della cravatta e, dopo aver imprecato, la getta per terra, accanto al tavolino e si versa una generosa dose di liquore. La sua mano trema a tal punto che alcune gocce di liquido fuoriescono dal bicchiere e per poco non gli macchiano il vestito nuovo di zecca. Impreca di nuovo: ingoia il suo alcolico come se ne avesse un disperato bisogno. Mi trattengo dal ridere. Giuro, non lo avevo mai visto così agitato.

Dovresti rilassarti un po', Damon” gli sussurro, senza guardarlo. Raccolgo la sua cravatta e la poggio di lato. Gli tolgo di mano il bicchiere e lo aiuto ad avvolgere in un modo decente il nodo della cravatta. In una condizione normale, lui mi avrebbe insultato e poi avrebbe fatto una frecciatina. Ma è troppo nervoso, così si lascia aiutare. Lo so, ha sconvolto anche me.

Io sono rilassatissimo. Sto solo pensando al possibile abbandono che Bonnie potrebbe infliggermi. Se mi piantasse all'altare? Sai che figura farei con gli invitati? Ti rendi anche solo conto di come mi sentirei? Umiliato davanti a un milione di persone.” inizia a farneticare, mentre dalle tempie gli scivolano due lacrime di sudore. Sgrano gli occhi, ma tento di nascondere il mio stupore. Continuo a sistemargli la cravatta.

Non esagerare. Non sono un milione, ma solo un centinaio.” lo contraddico, tentando di farlo rilassare. Lui mi guarda male e, per un secondo, spero che sia tornato il solito strafottente, ma poi il panico torna a brillare nei suoi occhi neri.
“E' la stessa identica cosa. Sono sicuro che il mio uccellino in questo momento sta pensando in che mondo lasciarmi.” borbotta, guardandosi allo specchio ed ammirando il suo riflesso. Alzo gli occhi al cielo. Certo, non ha affatto perso il suo maniacale narcisismo.
“Bonnie non ti pianterà all'altare.” lo consolo, passando alla mia cravatta.

No, ma se lo facesse?” mi dice, fissandomi con uno sguardo implorante.

Beh, non lo farà!” strillo, esasperato. “Quindi, perché preoccuparsi?”

Ma se le venisse voglia di farlo?”

Sospiro, rassegnato. “Sei un po' paranoico, Damon”

Io paranoico?” lui è scettico.

Sì, direi di si. Dopo tutto questo tempo avresti dovuto che capire che Bonnie è innamorata di te.” gli dico, sorridendogli. Deglutisce.

Poi sorride. “Lo so benissimo. E anche io la amo. E molto.”

Allora non capisco proprio dove sta il problema.”

Rimane in silenzio, a fissare il mio riflesso nello specchio. Gli occhi neri umidi. WOW. Damon. Che piange. Per qualche strano motivo (chissà quale) non riesco a collegare i due concetti. Il panico si impossessa di me. Si passa una mano tremolante nei capelli. NO! Ci avevo messo più di un'ora a sistemarglieli! Adesso avrei dovuto ricominciare tutto da capo. Per giunta era anche finito il gel. Cerco di concentrarmi su di lui. Trema. Che gli prende?

Damon, non starai avendo dei ripensamenti sul vostro matrimonio? Voglio farti notare che ti sposerai tra quattro ore.” gli dico, poggiandogli una mano sulla spalla. In una situazione normale (mi rendo conto che in Damon di normale non c'era più niente. Non in quel momento, almeno.) si sarebbe scrollato di dosso la mia mano, senza farselo ripetere due volte. Invece si abbandona a quel contatto come un cucciolo in cera di coccolo. Poverino, ma fa quasi pena.

Non me lo ricordare...” sussurra, abbassando lo sguardo.

Si può sapere che ti prende?” gli dico, scrollandolo.

La verità?” mi dice lui, uno po' spaventato.

Sì, la verità. Anche se non è da te.”

Spiritoso.” un briciolo di sarcasmo gli fa bene. “La verità è che... STO MORENDO DI PAURA, STEFAN!” urla, voltandosi di scatto e sedendosi sulla poltrona nera. Lo fisso per un secondo. Poi scoppio a ridere. Non posso crederci. Davvero, non posso. Damon che ha paura di uno stupido matrimonio? Davvero, non ci credo. Rido ancora più intensamente.

Lui mi fulmina. “Non c'è niente da ridere! La mia è una paura più che lecita!”

Certo... Hai paura che il prete ti mangi!?” gli dico, sarcasticamente. Lui non sembra apprezzare.

Sei proprio un antipatico.” brontola, affondando il viso nelle mani giunte. Mi siedo sul bracciolo della poltrona e gli do una pacca affettuosa, tentando di calmarlo. In realtà, Damon sembrava aver preso seriamente la faccenda del matrimonio. Mi ero stupito quando ho scoperto che LUI lo aveva chiesto a LEI. Mi ero stupito ancora di più quando mi ha chiesto di fargli da testimone. Sono stato felicissimo. Non credevo che avrebbe mai potuto chiedermelo. Semplicemente per il fatto che Damon ha un orgoglio difficilmente penetrabile. Sorpiro.

Dai, fratello. Non te la prendere. La tua è una comune ansia pre-matrimonio. Colpisce tutti gli sposi terrorizzati.” gli sussurro, porgendogli di nuovo il suo bicchiere di alcol. Sembro la mamma che ridà il biberoon al proprio figlio. Trattengo a stento le risate.

Lui lo finisce in solo sorso. “Ah. Ed è grave?”

Risi di nuovo. “Vedrai che entro questa sera ti sarà passata.”

Be', se lo dici tu. Non mi rimane che fidarmi.” si alza in piedi, probabilmente pregustando la sua luna di miele. Vedo che la sua perversione non è sparita.

Ah, bene. Come ultima risorsa.” brontolo, fintamente offeso.

Esatto, quindi non montarti la testa.” dice lui, uscendo frettolosamente dalla stanza. Sorrido, mentre mi sistemo per bene i capelli allo specchio.

Se fa così adesso, non oso immaginare cosa succederà quando Bonnie gli dirà che sta per diventare padre.” brontolo, ammiccando al mio riflesso.

COSA HAI DETTO, STEFAN!?” lo sento urlare dal piano di sotto, lo shoc nella sua voce. Ops. Forse ho parlato a voce un po' troppo alta.


  
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