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Autore: PrincesMonica    09/03/2011    13 recensioni
Dal 1998 al 2006 la vita di Jared è decisamente cambiata. Cambierà ancora di più quando scoprirà di avere un figlio. Ma a lui la cosa interesserà? O preferirà fare finta che non esista?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Mio padre? Frank Iero
Autrice: princes_of_the_univers
Disclaimer: più che mai i fatti narrati non corrispondono a verità. Inoltre, sebbene il titolo possa far pensare al contrario, i MCR e Mr Iero non partecipano alla storia, se non in minima parte.
Timeline: 2006
Commenti: princes_of_the_univers@italianmarsarmy.com
Note: Questa storia l'ho iniziata parecchio tempo fa. E' probabile che dal 4 capitolo in poi notiate un cambiamento di stile, dato che da parecchio non scrivevo.
Inoltre vi avviso che è possibile che la pubblicazione si fermi spesso, dato che sto per iniziare il 5 capitolo or ora.

PROLOGO

Settembre 1998

Il sole stava scendendo pigro all’orizzonte e la spiaggia si tingeva di arancio. Ormai i bagnanti erano rari e dispersi, più per il ritorno al lavoro che per la stagione. L’estate era finita, ma a Los Angeles non arrivava mai il vero freddo.
Due figure camminavano lente: lei teneva i sandali in mano, agganciati alle dita grazie ai nastri, i jeans arrotolati per non toccare la sabbia e la camicia blu abbottonata a metà, perfetta per far esaltare la scollatura.
Lui aveva ancora le scarpe da ginnastica ai piedi, un paio di pantaloncini neri lunghi fin sotto al ginocchio e una t-shirt bianca molto austera.
Stavano vicini uno all’altra, le dita si sfioravano, ma non si intrecciavano mai. Erano silenziosi mentre si dirigevano verso la diga.
Monica, questo il nome della ragazza, pensò che fosse giusto così: quel luogo era stato IL loro luogo. Lì si erano messi insieme 4 anni prima; lì avevano fatto l’amore per la prima volta insieme, sotto le stelle; lì si sarebbero lasciati. Una fuggevole lacrima le scese per la guancia. Con un gesto veloce la tolse via: non voleva che lui la vedesse piangere. Lei doveva essere forte, come sempre.
Guardò il suo compagno: i rayban nascondevano gli enormi occhi grigi, quasi sproporzionati rispetto al resto del viso. Quegli occhi che riuscivano a leggerla dentro fin nei recessi più intimi della sua anima. Quegli occhi che l’avevano stregata fin dal primo giorno che l’aveva conosciuto ad un party per “My so Called Life”. Era così carino: regalava sorrisi a chiunque e lei, addetta al catering, non era da meno. Folgorante.
Monica sorrise al ricordo.
Si sedettero sugli scogli, così vicini eppure ormai irrimediabilmente lontani.
Siamo ad un punto morto, eh?” chiese lui. Domanda retorica, pensò Monica, ovvio che erano ad un punto morto, che ci facevano lì, altrimenti?
Mi sa di sì.” Si limitò a rispondere lei. Lo guardò nuovamente: lui teneva lo sguardo puntato verso il mare. Una leggera barbetta faceva capolino e i capelli si muovevano al vento. Era veramente bellissimo.
Ci stiamo veramente lasciando.” Un’affermazione secca. Per quanto odiava ammetterlo, anche lui sapeva che quella storia si stava perdendo tra le onde.
Sì, Jay. Ci stiamo lasciando.”
Mi spieghi perché?” Un ultimo disperato tentativo di salvare le cose. Inutile, peraltro.
Jay, tu stai definitivamente spiccando il volo come attore e, non contento, tu e tuo fratello avete finalmente in mano una band degna di questo nome. Stai per partire e non sai quando tornerai. E io che faccio? Resto a casa come una scema aspettando il tuo ritorno? Non ci riesco. Sarò egoista, ma ti voglio qui, con me.” Silenzio, pausa di riflessione “E tu non ne sei capace. Non riesci a stare fermo in un posto. Qui non hai niente che veramente ti lega, certo non io.”
Io ti amo.” Un’altra affermazione secca.
Anche io, in effetti.”
Tornò il silenzio. Leggere onde si infrangevano sulla diga. I gabbiani lanciavano le loro urla al cielo.
E Monica piangeva. Quietamente, silenziosamente, ma non era sfuggito a Jared. Raramente gli sfuggiva qualcosa quando si trattava di lei, che fosse un sorriso o un tremito. O lacrime, come in quel momento.
Tornerò.”
No, non lo farai. O almeno non lo farai per me.” Sospirò Monica. Quella consapevolezza la colpì come un pugno nello stomaco: per quanto lui la potesse amare anche alla follia, nella sua vita esisteva prima se stesso. L’incredibile voglia di rivalsa che aveva accumulato in tutti gli anni di pellegrinaggio con la madre era uscita e non aveva ancora smesso di farlo puntare in alto. Voleva sempre di più e non si sarebbe fermato fino a quando non l’avrebbe raggiunta.
Quindi ci lasciamo così, senza rancori ed in amicizia.” Fece Jared. Monica sorrise mestamente: era più vecchio di lei, ma per quanto riguardava i sentimenti e le relazioni sembrava ancora un bambino.
Senza rancori di sicuro… ma in amicizia, la vedo assai difficile.” Si voltarono per guardarsi. Jared si era anche tolto gli occhiali.
Colpo basso” Pensò tra sé Monica
Noi due, ormai, non potremo mai più essere amici. Chi ha avuto una storia lunga così tanto, non può restare amico dell’altro, perché ricorderà sempre i suoi baci, le sue carezze, il suo amore. Io e te, Jay, non saremo mai amici.” Le parole scivolarono nel vento. Un leggero tremito percorse la schiena di Jared. La stava perdendo e non ci poteva fare assolutamente nulla, anche perché quello che gli aveva detto era fottutamente vero.
Monica…”
Dimmi.”
Stai per andartene?” sembrava tranquillo, ma lei riuscì a sentire una lieve nota stonata. Anche lui voleva piangere, ma si stava trattenendo.
Sì.”
Lui non disse nulla, si limitò a prenderle la mano, intrecciando le dita, per poi attirarla verso di sé. Lei se lo era aspettato e anche se sapeva che avrebbe dovuto rifiutare, si lasciò baciare.
Da lontano parevano una classica coppietta di innamorati felici, invece lei sentiva in quel contatto tutto l’amore, le parole non dette e l’addio finale. Era un bacio disperato, di un uomo ferito che si ritrovava improvvisamente solo. Era il bacio di un amante a colei che lo stava rifiutando.
Si staccarono: Monica si alzò e prese a camminare verso la sua auto. Ormai le lacrime scendevano copiose e lei non le poteva fermare. Non le voleva fermare. Si girò un’ultima volta verso Jay e dal leggero brillio sulla guancia capì che il sole non era l’unico ad essere morto quella sera.
Si era portato dietro i loro cuori.
   
 
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