Ron e Hermione
La riccioluta era distesa sul divano della sala comune dei Grifondoro,
la camicia leggermente aperta faceva intravedere lo stomaco piatto e l’assenza
di cravatta mostrava il collo bianco.
Aveva appena finito di studiare per il giorno seguente e aveva
ripassato tutto quello che era possibile ripassare. Ormai il fuoco aveva smesso
di ardere e la stanza era diventata fredda. I libri di pozioni ricoprivano la
poltrona posta alla destra del divano amaranto, quelli di trasfigurazioni erano
accatastati l’uno sull’altro formando delle torri pesanti e disordinate. La
punta di una delle torri era formata dal libro di trasfigurazioni intitolato
“trasformazioni tra specie diverse di Tommy
Smith”, dopo una lunga ora aveva lo finalmente finito, l’intera classe era ferma
ancora al libro precedente, ma per lei era normale essere un passo avanti agli
altri.
-Hermione sei qui?-
-si ?!- rispose lei svegliandosi di scatto. Ai piedi delle scale
c’era Ron, il corpo ormai non più da ragazzino s’intravedeva sotto il pigiama.
Hermione alzò lo sguardo e sbadigliò sonoramente “le partite di
Quidditch gli hanno fatto proprio bene” pensò guardando il fisico da 17 enne
dell’amico.
-che ci fai ancora qui?- chiese lui
scansando i libri per avvicinarsi alla compagna.
-stavo ripassando- rispose lei emettendo nuovamente uno
sbadiglio, questa volta coprendosi la bocca.
-perché sei sceso?- domandò poi
stiracchiandosi spostando in modo più provocante la camicia.
-mi sono preoccupato, non ti ho sentito arrivare e allora…-
diede risposta lui arrossendo spostando lo sguardo dal viso della ragazza per
iniziare a scrutarla da cima a fondo fino ad arrivare all’ampia scollatura.
La ragazza si rese conto degli occhi indiscreti del Grifondoro e
impacciata incrociò le braccia, facendo alzare il viso dell’amico fino ai suoi
occhi.
-bene, allora adesso che ti ho trovato…-
iniziò lui ancora più rosso.
- si,adesso che mi hai trovato…- lo incalzò lei ridendo sotto i
baffi per l’amico.
-…salgo su- fini velocemente il rosso indicando con la mano il
dormitorio.
-è meglio che venga pure io- disse successivamente
Hermione.
Ormai i 2 erano cresciuti e le scale per raggiungere i dormitori
si erano fatte strettine, le grandi e attraenti spalle di Ron impedivano alla
ragazza di muoversi liberamente, finalmente i due, più imbarazzati che mai
arrivarono al dormitorio femminile.
La Grifondoro aprì la porta
e dicendo –scusa- per aver urtato ulteriormente l
amico entrò chiudendo la porta alle sue spalle.
-Herm, sei tornata finalmente?- disse Ginny che aveva aspettato
l’amica coricata nel letto con gli occhi a mezz’asta.
-si eccomi, - rispose Hermione.
-con chi parlavi fuori?- gli domandò successivamente
Ginny.
-con tuo fratello- riabbatté
la riccioluta spogliandosi dalla divisa e indossando il pigiama.
-avete fatto pace finalmente?- disse la rossa sistemandosi il
cuscino sotto la testa e riappoggiando
bruscamente il viso.
-non lo so, forse, ma non
credo…- iniziò Hermione balbettando , cosa che le succedeva solo quando parlava
di Ron , il suo discorso fu però interrotto da un respiro affannoso di Ginny.
La Grifondoro sorrise
avvicinandosi al letto dell’amica e vedendo che questa si era addormentata.
-buonanotte Ginny- disse con tono premuroso per poi dirigersi
nel suo letto e infilandosi sotto le calde coperte.
Le parole di GInny le fecero ricordare la sera in cui lei e Ron
avevano litigato.
Erano nella sala comune e lei si stava allontanando per salire
in camera, ma prima gli venne la favolosa idea di salutare Ron con un bacio
sulla guancia. Loro si conoscevano da circa 7 anni e da circa sette anni
Hermione aveva una cotta per lui, ma non era mai riuscita neanche a baciarlo
sulla guancia, per il troppo imbarazzo,
fino a quella sera…. Lei si era avvicinata a
lui e aveva sfiorato con e labbra la guancia destra del ragazzo, come al solito, però Ron con la poca delicatezza che lo contraddistingueva interruppe
il momento romantico.
-che fai?- gli chiese in tono stranito
notando il comportamento diverso della ragazza.
-ti starei salutando- ripose lei abbassando imbarazzata lo
sguardo.
- ah, scusa- riprese lui
porgendo nuovamente la guancia aspettando un altro bacio. Hermione andò su tutte le furie e arrabbiata si
diresse su per le scale.
-Ron rovini sempre tutto, sei uno stupido!- gli aveva urlato.
-sono sempre uno stupido per te- si era lamentato lui,
rendendosi conto di aver perso una bellissima occasione.
Dopo quella discussione passarono 2 settimane e i due non si
erano rivolti la parola, infatti gli sembrò strano ad
Hermione la gentilezza che il Grifondoro aveva dimostrato quella sera.
Con questi pensieri si addormentò pensando al ragazzo che aveva
nel cuore e a quanto potesse odiarlo per il suo comportamento.
*********+**************
I raggi del sole illuminarono il volto della ragazza.
Questa si alzò lentamente, aprendo pian piano gli occhi, che
iniziarono a prendere fuoco poco dopo.
Volse lo sguardo alla sveglia che risiedeva sul comodino alla
destra del letto.
Le 8:00
Hermione si strofinò gli occhi e rendendosi conto dell’ora si
alzò di corsa dal caldo giaciglio, provando un gran freddo allo scoprirsi delle
coperte. Si alzò in fretta e furia e si diresse di corsa verso la sala grande.
I corridoi come al solito erano ricchi
di gente che rideva in compagnia. Prima di arrivare in sala grande dovette
ammonire 2 ragazze del primo anno che si vantavano delle loro pozioni d’amore,
queste 2 appena il prefetto girò le spalle le fecero una gran linguaccia per
poi allontanarsi ridendo.
Arrivò finalmente in sala grande, alzò lo sguardo e scrutò il
“tetto”, il sole che quella mattina l’aveva svegliata era sparito, nascosto
dalle nuvole tetre. Si avvicinò al solito posto e appoggiando la borsa si
accomodò.
-ciao Herm- Ginny la salutò allegramente con un gran sorriso.
-ciao- disse poi Harry smettendo per un attimo di bere il suo
latte.
-ciao ragazzi- rispose lei notando che l’unico a non averle
ancora rivolto la parola era proprio colui che gli
interessava di più. Harry resesi conto dello sguardo punitivo dell’amica e non
volendo essere testimone d’altre liti diede una gomitata al compagno che
abbassò il profeta.
-ciao- la ragazza non rispose,pensava
che dopo la sera prima le cose si fossero appianate e invece erano rimaste
nella stessa situazione.
Hermione prese un panino e dopo averlo farcito magicamente con
burro e marmellata iniziò a mangiare.
Harry e Ron avevano cominciato a commentare gli schemi della
scorsa partita di Quidditch Grifondoro/Tassorosso, mentre Hermione e Ginny
avevano iniziato a parlare dell’ultima lezione di pozioni e di come Piton aveva
rimproverato erroneamente Luna; ad un tratto però il cielo fu squarciato da un
lampo che aveva origine al disopra del tavolo dei professori e sembrava volesse
penetrare anche dentro la scuola. La maggior parte dei ragazzi sobbalzarono,
alcune ragazze tra cui Ginny emisero un grido.
-oh Dio che paura- disse Hermione prendendo fiato dopo lo
spavento e facendo ritornare i battiti del cuore a un’andatura
normale.
-fino a poco fa c’era il sole- obbiettò Ron puntando il cielo
con lo sguardo. Al finire dela frase altri 2 bagliori
illuminarono la stanza. Questa volta neanche Hermione riuscì a trattenere un
urlo di paura.
-questo è troppo strano- disse Harry alzandosi per scrutare il
cielo ormai non più mattutino ma diventato buio come la notte.
Hermione si alzò dalla panca emulando Harry e cercò di sentire
le parole del prof. Silente che adesso stava bisbigliando all’orecchio della
McGranitt, ma sfortunatamente il brusio spaventato degli alunni non faceva
giungere i discorsi del preside.
“perché non ho imparato a leggere le
labbra” pensava tra se e se la riccioluta cercando di udire anche solo una
sillaba, ma invano. I suoi tentativi però furono interrotti da un altro fascio
di luce, questo però diverso da tutti gli altri.
Il cielo cupo fu colpito da un raggio verde che diede
origine ad un’immensa figura, il Marchio Nero era appena apparso nell’oscurità.
Alcune ragazze urlarono questa volta in modo più convinto e
terrorizzato .
Harry che prima di tutti aveva capito,per colpa del dolore alla
cicatrice, adesso fissava Silente che ricambiava lo sguardo incerto.
-Harry cosa succede?- chiese Ginny
preoccupata tirandolo per un lembo del mantello, questo non gli rispose e strofinandosi
la cicatrice dolorante iniziò a guardarsi intorno. Nella sala grande cominciava
il panico, ragazzi dei primi anni si erano appena alzati dai propri posti e si dirigevano
verso l’uscita, Hermione che aveva
continuato a fissare Silente riuscì a capire l’importanza che tutti i ragazzi rimanessero
nella sala. Allungò il braccio e bloccò due ragazzini di Grifondoro che
spaventati avevano iniziato a correre.
-ragazzi, è meglio che rimaniate qui- gli rassicurò annuendo per
poi alzarsi e lasciando il posto ai due.
Uscita dal posto fece un cenno con la testa a Ron e si diressero
verso il tavolo dei Professori.
-Signore cos’è successo?- chiese Hermione arrivata davanti all’uomo
che stava discutendo già con Harry della situazione.
-signorina Granger lei e il signor Weasley radunate
i prefetti e assicuratevi che tutti i ragazzi siano in questa stanza-
rispose il mago leggermente accigliato sistemandosi gli occhiali a mezzaluna
sul naso adunco.
I due annuirono in contemporanea e si diressero a chiamare gli
altri prefetti come aveva detto il preside.
-Malfoy, Parkinson alzatevi vi devo dire una cosa- disse
Hermione diretta ai prefetti di Serpeverde che come ci si poteva aspettare non
erano sconvolti dal marchio nero, tanto che Malfoy rideva accompagnato dalle
due figure imponenti di Tiger e Goyle.
-mezzosangue stai parlando con noi?- chiese
rigido il biondino volgendo il viso per osservare Hermione, questa era
rimasta impassibile alle parole di Draco, ormai dopo anni ci aveva fatto
l’abitudine ed non faceva più caso alla
lingua maligna del Serpeverde.
-si, abbiamo avuto ordini dal preside di cercare i ragazzi in
giro per la scuola e portarli qui- Draco rise al tono autoritario della
Grifondoro.
-abbiamo ricevuto ordini- la sbeffeggiò –e chi ti credi di essere per imporre questo a me?- chiese minaccioso
alzandosi, questa indietreggiò leggermente senza però volgere il viso.
-Malfoy, smettila di rompere alza il culo
e vieni qui- Ron si era appena aggiunto alla discussione e si accostò alle
spalle della ragazza.
-oh, è arrivato il cavaliere babbanofilo- continuò Mlafoy
-ti abbiamo chiesto solo di venire qui,
non è un gran sforzo anche per uno come te-rispose il rosso.
- e io ti rispondo di NO- finì Draco
risiedendosi con regalità.
Ron allungò un braccio innervosito verso il collo di Draco,
Hermione gli bloccò la presa e lo costrinse a girarsi.
-lacialo stare, è un cretino, meglio se andiamo a trovare gli altri- disse lei mollando il
gomito dell’amico.
-ok -rispose lui scontroso per poi dirigersi verso il tavolo dei
Tassorosso e prelevare Ernie Macmillan e Hannah Abbot.
Intanto Hermione raggiunse i prefetti rimanenti, Anthony
Goldstein e Padma Patil, di corvonero per poi riunirsi agli altri al centro
della sala.
-ok ragazzi- iniziò con tono
autoritario, la vena della maestrina l’aveva sempre avuta e in questi casi era
una cosa molto positiva.
-allora, io e Ron ci dirigiamo
verso il 6 e 7 piano, voi di tassorosso andate nei sotterranei, Anthony e Padma voi invece andate ai piani restanti- i
prefetti pendevano dalle sue labbra.
Lei sorrise anche se preoccupata e insieme agli
altri si allontanò.
Arrivarono davanti al tavolo dei grifoni dove Ginny stava
parlando ad alcuni ragazzi apparentemente molto preoccupati,
Ron le si avvicinò.
-Ginny stai qui, e stai attenta- gli disse protettivamente per
poi baciarla sulla fronte affettuosamente, lei annuì e lo abbracciò. Il rosso
si andò ad unirsi agli alunni vicino alla porta mentre Hermione stava parlando
con Harry.
-Herm, fai attenzione ok?- gli chiese lui vedendola
allontanarsi, lei si girò per rispondere ma non riuscì a sorridere, era davvero
preoccupata.
Si poteva sentire da lontano la paura che c’era nella sala
grande, gli alunni cercavano di
consolarsi a vicenda ma con scarsi risultati. Dopo tutto
si sentivano chiusi in gabbia come topi che
aspettano con paura l’arrivo del
gatto.
I prefetti arrivati alle scale si divisero, tutti ascoltarono
gli ordini imposti dalla riccioluta e si diressero alle loro postazioni, cosi
fecero anche i due Grifondoro.
I corridoi del settimo piano erano silenziosi e tetri, il buio
che aveva invaso la scuola fece dimenticare a tutti che fosse
mattino. Ron e Hermione con bacchetta alla mano si diressero verso le aule di
lezione. Arrivati accanto a quella di Vittius sentirono dei singhiozzi
provenire da dietro i banconi. Ron si fece avanti e intravide una chioma
bionda.
Dietro alla panca c’era Prishilla Howers una studentessa di Corvonero,
il rosso vedendola piangente le porse la mano, questa la prese e si tirò su.
-Prishilla calmati- la confortò il Grifondoro, la ragazza era
sconvolta, sicuramente aveva visto il marchio nero fuori
dalla finestra dell’aula e si era spaventata.
Ai 2 si aggiunse Hermione –ascolta- le disse –adesso devi scendere nella sala
grande li sarai al sicuro- finì stringendole le braccia. Quella annuì anche se
insicura.
Hermione la lasciò e la Corvonero si diresse per le scale.
I due compagni iniziarono a perlustrare i corridoi in cerca di
qualcun’ altro.
Hermione camminava lentamente accanto all’amico, alzando
continuamene lo sguardo per fissare il viso di questo.
Lei lo sapeva che Ron era sempre stato un po’ codardo ma in
quella situazione si comportava da vero uomo, il viso cupo guardava avanti
pronto a tutto pur di salvare un
innocente. “Ron…” pensò fra se e se iniziando ad osservare gli occhi profondi
del ragazzo.
-Hermione tutto a posto?- gli chiese lui facendola tornare alla
dura e terrificante realtà.
-si tutto a posto- rispose lei arrossendo.
-hai paura?- gli domandò
-un po’ se devo essere sincera- ammise lei.
-non preoccuparti ci sono io a proteggerti- gli diede risposta
il rosso ridendo e sfiorandole la guancia con il dorso della mano.
I due camminarono l’uno vicino all’altra ascoltando gli echi dei
loro passi che echeggiavano nei corridoi cupi.
La luce verde del marchio nero risplendeva ancora in cielo
illuminando il giardino di Hogwarts e la paura dei suoi abitanti.
-senti Ron- disse ad un tratto Hermione, il ragazzo voltò lo
sguardo –che ne dici di dividerci? così potremmo perlustrare più territorio-
propose con timore.
Ron non era per niente convinto dell’idea che gli era stata proposta –è troppo pericoloso- pronunciò serio
cercando con lo sguardo dentro un aula vuota.
–me la so cavare da sola-
lo rassicurò lei
il rosso la guardò insicuro nell’accettare l’idea, non voleva
che le succedesse niente di male.
-Herm non mi sembra il caso…- aveva iniziato prima di sentirsi
il dito leggero della ragazza sulla sua bocca.
-dai non preoccuparti- gli disse infine passando la mano nei
capelli fluenti del Grifondoro, il quale gli prese la mano e stringendola la
rassicurò –qualunque cosa succeda chiamami- pronunciò
prima di prendere la il dorso bianco e baciarlo.
Hermione annuì arricciando le labbra in un sorriso e si diresse
dalla parte opposta a quella del rosso.
Ormai i passi di Ron non si sentivano più e i corridoi erano
tornati ad esseri muti. Le torce che illuminavano Hogwarts diventavano sempre
più fievoli e la paura nel cuore della ragazza aumentava.
La mano si stringeva ardentemente intorno alla bacchetta pronta
per lanciare qualunque incantesimo.
“ho finito” pensò guardando l’ultima stanza rimasta da visitare
nel piano.
Le sembrò strano di non aver visto nessun seguace di Voldemort in giro per i corridoi,
ma le andava bene così, dopo tutto l’idea di morire a 17 anni per i corridoi di
una scuola non era una delle sue prospettive migliori, per non parlare che non
avrebbe mai potuto confessare all’amato i sentimenti che provava per lui.
Arrivò alla soglia dell’aula, il cuore più leggero al pensar che fosse finito
……. Quanto si sbagliava.
-ti prego non farmi del male- una voce soffocata e terrorizzata
proveniva dalla classe. La ragazza drizzò le orecchie per poter ascoltare
meglio.
-ti prego non farlo- continuava a supplicare. Hermione sentì un
nodo allo stomaco, tutta la sua felicità si dissolse come il risuonare di
quelle parole.
La paura la invase. Pensò di scappare, e ci sarebbe riuscita se
solo avesse voluto. Iniziò a riflettere su Harry e a quante volte aveva affrontato il male
rischiando la vita. Il cuore le batteva a mille e il respiro si faceva affannosa,
cosa fare? L’uomo di natura è egoista e
pauroso, non è da lui rischiare la vita per salvare quella degli altri, ma per
fortuna nel mondo ci sono pure l’eccezione.
Il coraggio che contraddistingueva i Grifondoro iniziò ad
affiorare.
Alzò la bacchetta e cercò di fermare la mano tremante.
Senza soffermarsi a pensare entrò nella sala.
A terra alla destra di Hermione c’era una ragazza di Tassorossso,
i singhiozzi la facevano tremare rimbombando nell’aula. Di fronte a questa
c’era un uomo con un mantello nero.
I lunghi capelli biondi cadevano sulle spalle, il sorriso
malefico molto simile a quello del
figlio era stampato sul viso bianco. Lucius Malfoy era appoggiato alla cattedra
e puntava con decisione la bacchetta contro l’alunna.
La Grifondoro era ormai all’interno dell’aula, non si sconvolse
alla vista dell’uomo, ormai le era chiaro fin dal secondo anno che il signor
Malfoy era dalla parte del Signor Oscuro.
-Expelliarmus-
pronunciò irrigidendo i braccio e facendo partire dal
legno un fascio di luce che colpì con precisione il braccio del Mangiamorte. Malfoy
rialzò l’arto ferito e spostò lo sguardo sulla Grifondoro. L’incantesimo
eseguito dalla riccioluta non era così potente da fermare un mago dal calibro
di Lucius o per lo più era stata lei a no riuscire
bene nel suo intento.
Eseguire un’magia in una classe insieme ai compagni ed eseguirla di fronte al nemico in attesa di un tuo errore per infliggerti il colpo finale erano 2 cose
molto diverse.
-signorina Granger- la chiamò il Mangiamorte beffardo
massaggiandosi il braccio senza mostrare
alcun segno di dolore.
Hermone si era avvicinata alla ragazza stesa a terra e dopo averla aiutata ad alzarsi si era posta tra lei e l’uomo.
-vai a chiamare qualcuno- le aveva bisbigliato prima di
spingerla fuori dell’aula.
- e chi dovrebbe andare a chiamare?- la incitò il
Mangiamorte guardandola. –l’adorato
Silente- suppose sogghignando.
Hermione non rispose subito alla provocazione, doveva ammetterlo
aveva paura di quell’uomo ma ormai che era in gioco non poteva tirarsi
indietro.
-o forse quello stupido di Potter?-
continuò lui.
-e se pure fosse- disse lei.
-mi dispiace ma il ragazzo adesso è occupato- rispose lui con
voce divertita.
-Voldemort…-
-esatto sognorina quindi mi dispiace ma non credo che potrà
venire in suo soccorso-
“no Harry…” pensò Hermione,
-davvero il suo signore crede di riuscire ad uccidere Harry? se non ce l’ha fatta quando Harry era in fasce non ha
nessuna possibilità di vincere ora-
disse poi Hermione con tono di sfida.
-stupida mezzosangue come ti permetti?!-
pronunciò il Mangiamorte prima di scagliare in silenzio un incantesimo che fu
scansato di poco dalla ragazza.
Hermione si era nascosta tra i banchi, sapeva di non poter star
là a lungo ma doveva pensare a come reagire.
Ci ponderava da quando il preside aveva mandato lei e gli altri
prefetti su per la scuola, conosceva molto bene numerosi incantesimi difensivi
e diciamo che se la cavava abbastanza bene
nell’usarli, ma in quella situazione l’unica soluzione erano Gli Incantesimi
Senza Perdono, e lei lo sapeva.
Il Mangiamorte si avvicinava a lei lentamente, Hermione si alzò
e si diresse verso la fine della classe.
L’uomo continuava a lanciarle incantesimi silenziosamente
rendendola impreparata ad ogni attacco.
Non sapeva quando e se sarebbero arrivati i soccorsi e quanto
ancora avrebbe potuto tenere a bada Malfoy.
-smettila di scappare!- gli urlò rabbioso rovesciando
violentemente un banco a terra .
-Crucio- pronunciò
lei contro l’uomo che senza scomporsi scansò il maleficio per poi ridere
ampiamente del il pietoso tentativo.
-adesso basta giocare, mi sono divertito abbastanza- disse placcando
la risata.
Hermione si trovava vicino alla porta che però le sembrava
lontana chilometri, di fronte a lei l’uomo alzava lentamente la bacchetta.
-Avada Kedavra !-
La Grifondoro strinse gli occhi facendo scendere delle lacrime….
I secondi passavano e Hermione continuava a sentire l’aria sulla
pelle del viso e il cuore batterle nel petto, aprì gli occhi umidi.
-cosa?!- urlò il Mangiamorte.
A lato dell’alunna steso a terra c’era un ragazzo dai capelli rossi.
-Ron…- disse Hermione accasciandosi sul corpo privo di vita del
Grifondoro.
Il tempo si fermò la ragazza fissava il volto del suo salvatore,
questo aveva gli occhi chiusi e il viso aveva conservato il suo chiarore.
-Ron svegliati!- urlava sconvolta, delle iridi strette scendevano
calde lacrime che andavano a dividersi sulle guance rosse. La mano tremante
stringeva adesso la testa del rosso e pian piano la avvicinava al petto.
Appoggiò il capo di questo sul suo ventre e iniziò a guardarlo.
Non poteva crederci di averlo perso, Ron Weasley l’unica persona
che avesse mai amato adesso non c’era più e non avrebbe più potuto confessargli
i suoi sentimenti, anche se in fondo sapeva che lui li
conosceva già.
-Ron ti prego!- disse straziata.
Intorno a lei tutto continuò a muoversi, dalla porta entrò di
corsa la McGranitt che schiantò il Mangiamorte dietro alla cattedra per poi
avvicinarsi alla riccioluta.
-Hermione…- disse appoggiandole una mano sulla testa
-mi lasci!- gli urlò lei muovendo la chioma facendo spostare
immediatamente la mano alla donna.
-mi lasci!!- continuava a ripetere sussultando per poi tornare a
guardare Ron.
-Ron non hai niente da dirmi, per favore prendimi in giro, dimmi
che sono una secchiona- lo supplicava stringendolo tra le braccia.
-non voglio perderti, ti amo- finì, non gli aveva mai detto
quelle parole e ora era troppo tardi.
Le tornarono alla mente le ultime parole che il ragazzo le
aveva pronunciato prima di allontanarsi “non preoccuparti ci sono io a
proteggerti” ed in fondo fu quello che fece.
******************************
-Hermione, Hermione svegliati- Ginny stava scuotendo l’amica.
-Ron Ron…- continuava a chiamare l’altra.
-Hermione è un incubo- la tranquillizzò prendendola per le
spalle scrollandola.
Gli occhi di Hermione erano stretti in due fessure, respirava a
fatica. Mosse la testa e si strofinò gli occhi.
L’amica era seduta sul letto di fronte a lei e la guardava
preoccupata.
-Ginny…- disse abbracciandola con forza.
-che c’è? Hermione mi stai stritolando-
cercò di fermarla l’altra.
La Grifondoro si staccò dall’amica e sorrise, guardò il cielo all’esterno della finestra, il sole
brillava e gli uccelli cinguettavano.
-dov’è Ron?- chiese asciugandosi gli occhi.
-nel suo dormitorio, perché?- le domandò l’amica che si era
allontanata e adesso apriva l’acqua del lavandino per sciacquarsi.
Hermione si alzò velocemente, e si diresse ancora in pigiama
verso la porta.
-Herm dove vai?- gli chiese ginny ma
ormai l’amica era fuori dal dormitorio.
Salì le scale di corsa fino ad arrivare di fronte all’entrata del dormitorio maschile, non si soffermò neanche un attimo e
spalanco la spalancò.
Di fronte a lei Harry e Dean parlavano come al
solito di Quidditch mentre Neville e Seamus scrivevano velocemente su una
pergamena.
-e tu cosa ci fai qui?- gli chiese
immediatamente Harry spalancando gli occhi alla vista della ragazza con il
pigiama aderente che mostrava il corpo voluttuoso.
Hermione non fece caso a quelle parole, si guardò in torno fino
a trovare Ron.
Alla vista del ragazzo iniziò a piangere e correndo lo abbracciò
mettendogli le braccia intorno alle spalle.
Appoggiò il viso al petto muscoloso del Grifondoro bagnando la
maglietta con le lacrime.
-Ron non mi lasciare, non mi lasciare- ripeteva singhiozzando dopo
ogni sillaba.
- Herm, non ti lascio, tranquilla- disse sorridendo Ron per poi
stringere ancora di più a se la ragazza.
-Ron io ti amo- continuò lei sostituendo
ai singhiozzi delle lacrime di felicità.
-anche io ti amo, Hermione- gli disse
sorridendo lui.
Hermione staccò il volto dal torace di Ron per poi rispecchiarsi
negli occhi azzurri di questo.
Ron prese tra le mani il viso di Hermione divenuto rosso per le
lacrime e dolcemente lo avvicinò al suo. Le loro labbra si unirono in un bacio
ricco di passione.
L’incubo era finito e adesso, finalmente, stava per iniziare il
sogno.
Fine
spero vi
siate divertiti a leggere, se si lasciatemi anche un piccolo commento.
Un bacio e
grazie!!!!