la gelosia è una brutta malattia
Osservi quella bambola sulla mensola davanti a te, I suoi occhietti rossi che ti scrutano.
Sono solo matta
Hai tanta voglia di piangere. Osservi i suoi lineamenti delicati, la sua boccuccia rosa e la sua pelle diafana.
Guardi i capelli che le ricadono in boccoli caramello sulle spalle ed il suo corpicino minuto racchiuso in uno sfarzoso abito da sera di un rosso prepotente, come i suoi occhi.
Ho paura.
Sai cosa succederà tra poco.
<< buongiorno bambina >> Lui entra lentamente, i suoi passi ti fanno rabbrividire, il cuore pompa a mille, sai che non parlava con te, parlava con la bambola, la tua bambola.
La prende tra le sue gelide mani, le accarezza il visino pallido
Non toccarla, ti prego!
<< piccola mia, mi sei mancata tanto >> sussurra al suo orecchio. Si gira un minuto, giusto il tempo per vedere i suoi lineamenti angelici, i capelli biondi, gli occhi azzurri che a volte si colorano d’oro e poi ritorna da Lei.
Perché?! Perché…
Una lacrima scende lentamente, sei pazza, pazza d’amore. Pazza d’odio. Sapevi che sarebbe successo ancora, Lui sarebbe tornato, le avrebbe accarezzato il viso, gli avrebbe detto che l’amava…
Sono bella, bellissima! Perché non abbastanza?!
La osservi mentre la bambola gli accarezza i capelli color caramello e lui sorride. Sei pazza, pazza di gelosia.
Deve morire!
I tuoi piedi nudi si muovono sul pavimento in legno evocando un lieve scricchiolio, Loro, ignari di quello che stai per fare rimangono li, Lei con le gambe a penzoloni ricoperte dal vestito bordoux e le mani nelle sue, a ballare. Gelosia. Odio .
Deve morire! Adesso.
Prendi il coltello sul tavolo in mogano, non ti importa che la sua lama gelida ti penetri la carne e ti faccia tingere le mani candide di un intenso color cremisi, non ti importa che il camminare su quel suolo gelido scalza ti provochi brividi in tutto il corpo, l’unica cosa importante adesso è la sua morte .
Adesso sei alle sue spalle, il tuo respiro si fa corto, l’odio ti acceca, il coltello non trema più nella tua morsa sporca di sangue, un solo desiderio si fa spazio nella tua mente malata.
Muori!
Un urlo fa tacere la foresta fuori dalla casa, tutto intorno silenzio, perfino la pioggia, da prima scrosciante e martellante, era diventata di colpo muta. Solo silenzio. Puro e nobile silenzio.
Osservi il suo corpo, ricolmo di sangue. Lo colpisci. Ancora. Ancora. Ancora. Non ti importa del rumore delle costole che si spezzano sotto il tuo coltello, non ti importa del sangue che ricopre le tue mani ed il tuo bel vestito azzurro. Adesso lui è morto.
Prendi la tua bambola in mano e la stringi forte a te
Lei è solo mia
angolo autrice
bhe..più la rileggo e più non mi piace...la storia mi è venuta in mente ricordando la terrificante bambola che aveva no le mia sorelle (guai a toccargliela) spesso se la contendevano dandosela di santa ragione erano pazze di quel mostriciattolo comprato su di una bancarella a due euro (era così orribile che il venditore l'aveva quasi regalato)
inesistente