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Autore: Macstar    10/03/2011    1 recensioni
Questo racconto è un antefatto di una storia appartenente a un'opera più grande.
E' brevemente composto da tre paragrafi.
Introduce agli eventi e ai personaggi che fanno parte di una saga fantasy da me realizzata, ma non ancora pubblicata.
Vi domanderete chi sono.
Di voi lettori mi interessa sapere il vostro gradimento, il vostro giudizio e le vostre critiche.
Questo che leggerete è solo un prequel, se ne vorrete altri o se vorrete maggiori informazioni sul seguito o se volete conoscermi, potrete farlo mandando una mail a:
questor2006@libero.it
La trama del libro:
Due cavalieri, molto particolari, si trovano nel mezzo di uno scontro epico tra gli antichi Maghi di Brigham, protettori dell'equilibrio, e un nuovo Ordine che ricerca il “potere” mai avuto.
Uno Spirito maledetto e una serie di scoperte mettono in luce anche gli incredibili misteri sui Portali, ma esistono veramente? Quelli dell'Ordine sembrano crederci...e sono pronti a distruggere e attaccare i Maghi e ogni nemico.
Buona lettura.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Pugni serrati vengono sbattuti furentemente su un muro di roccia.

* Tump...tump *

Provocano degli echi, dovuti all'ambiente dove questa persona si sfoga in modo inconsulto, in una caverna.

Attorno alla sagoma è quasi completamente buio, solo poche torce rendono vivo e sopratutto visibile questo posto, queste non si sorreggono da sole e non sono fissate alle pareti, ma sono rette da qualcuno dei numerosi presenti che assistono alla deplorevole scena. Questa non è l'unica cosa che hanno visto, ma molto altro c'è stato prima, solo che questo è il misero e fallimentare atto conclusivo di qualcosa di più grande, di vanamente atteso e molto ricercato.

Niente più rumori. Finalmente l'animo della presenza si è almeno parzialmente acquietato. E' una donna a dar spettacolo a tal maniera, alla sua ira più accesa, coloro che le sono alle spalle però continuano a rimanere fermi, silenti e in attesa di qualche segno positivo che non c'è e che forse non ci sarà.

La donna è avvolta da un manto nero, da cui spuntano ciuffi di capelli neri e lisci, occhi scuri e ha un colorito pallido. Inconfondibile su di lei è la cicatrice che dal viso parte fino ad arrivare al collo per quel che si può vedere; un segno particolare che la marchia in modo indelebile. Il suo nome è Kadieska, una potente strega dell'Ordine a cui appartiene, a cui dedica da qualche anno tutto il suo tempo.

-“Maledizione! Anche stavolta è stato un fallimento.” inveisce contro quel muro che a sua detta avrebbe dovuto mostrare qualcosa di vitale e di fondamentale. Analizzandolo con attenzione quel muro è una semplice parete di roccia con delle linee disegnate da lei stessa, con del sangue di chissà chi, che si uniscono agli estremi. Non casualmente formano una porta.

Solo un effetto scenico? Un simbolo per aiutare lo svolgimento di un rito? Cosa sperava di ottenere marcando quella superficie? Qualche attimo ancora di silenzio prima di iniziare a ragionare e a sfogarsi.

-“Il sangue è quello giusto, i riti sacrificali sono stati attentamente studiati e il potere pregnante c'è, ovvero la mia magia, quindi tutto sembrava essere corretto, ma qualcosa non è andato al posto giusto o c'è altro che devo fare?” parola dopo parola alza il tono della voce, finisce quasi urlando in maniera sempre più isterica. Si passa le dita dalle lunghe unghie tra i capelli, con forza, quasi graffiandosi e portandoli indietro, mostrando il deturpato viso che è una maschera di tensione.

Gli altri rimangono ancora ammutoliti. Nessuno interviene, forse perchè la considerano pazza o forse perchè sono suoi sottoposti che non vogliono renderla ancora più nervosa.

-“Allora -la donna cerca ancora una volta di calmarsi, fa un passo indietro- le ultime ricerche hanno confermato che quanto ho appena fatto è il rito esatto, perciò è molto più probabile che non sia questo il punto giusto in cui provare.”

Un sospiro, si porta ora gli indici delle piccole mani a massaggiarsi le tempie con lenti movimenti circolari, poi con gli stessi polpastrelli si strofina il naso, gli occhi...movimenti delicati che esegue come se si dovesse risvegliare da un lungo sonno, in questo caso è per rilassarsi.

Deve riflettere in maniera critica, analizzando tutti gli indizi che ha avuto fino a questo punto, avevano avuto possibilità di indagare tramite interrogatori, pedinamenti e lunghi anni di ricerche alle spalle. Ciò la porta a ragionare sul punto focale.

-“Se la maga era ad Alessandria nella sua ricerca, significa che qui a Brigham ci deve essere qualcosa, ce ne deve essere almeno uno come sospettato fin dall'inizio, ma dove? Ed è veramente quello che cerchiamo?” dubbi molto enigmatici.

Di colpo si arresta nei suoi ragionamenti, fa altri due passi arretrando.

I segni sul muro diventano rossi incandescenti, più uniformi, proprio come se fossero una linea precisa e non tracciata alla bene e meglio da una mano. Delineano con precisione i contorni di una porta sulla parete.

Kadieska e gli altri rimangono di stucco, senza fiato e lo sono ancora di più ora che lentamente quella porzione di parete si distacca dal resto, proprio come una porta che inizia ad aprirsi ruotando sui suoi cardini. Uno spostamento che provoca terrificanti scricchiolii, le rocce sfregano tra loro, infrangendosi in più di qualche punto, cosicché centinaia di piccoli sassi rotolano al suolo come una cascata.

Uno spiraglio si apre, ma non si vede oltre, non è sufficiente a vedere nulla.

La porta si ferma, la donna rimane ancora immobile. Le prime parole sono ordini diretti a due tra i suoi sottoposti che sono vicini e completamente ammantati, così di loro traspare molto poco, solo le movenze, svelti e agili. Indica loro di andare lentamente verso la porta e questi eseguono senza aspettare un solo secondo in più.

Le linee di sangue divengono sempre più incandescenti, assumendo un colore vivo tanto da illuminare la grotta di un rosso così intenso da far sembrare che brucino le fiamme dell'inferno sotto ai loro piedi. Cosa c'è dietro? Solo altra fredda roccia?

La porta ora si apre di colpo, tutto è scuro. All'improvviso su tutti i presenti si abbatte un'onda d'urto proveniente dalla porta stessa, investendoli in un'esplosione e vengono scaraventati addosso all'opposto muro della grotta, si susseguono per un breve lasso di tempo delle fulminee fiammate che accecano i presenti per qualche secondo. Sentono qualcosa di più grande di loro passargli accanto velocemente, causa un breve ma forte spostamento d'aria.

Quando si riprendono, la porta è di nuovo scomparsa, i segni col sangue però sono rimasti, pallidi e non più vivi. Infine voltandosi a destra e a sinistra fanno appena in tempo a scorgere due code lunghe, a punta e scheletriche appartenenti a creature che non riescono bene a identificare perchè stanno scappando via con già diversi metri di vantaggio.

Probabilmente sono uscite dalla porta o sono state richiamate dal rito, in ogni caso Kadieska urla rabbiosa a gran voce un solo comando: “Inseguiteli!”

  
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