Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: MaTiSsE    11/03/2011    14 recensioni
In una notte silenziosa, una bimba un po' speciale raggiunge in salotto il suo papà.
Non ha sonno, vuole che le si racconti una favola.
Riuscirà il papà a riportarla, dolcemente, nel mondo dei sogni?
Un piccolo spaccato di vita quotidiana per Edward e Renesmee...Perchè, anche se la Meyer non ce l'ha descritto per bene, padre e figlia si amano indiscutibilmente! :)
Buona lettura. :)
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
EdXNessie Buongiorno a tutti!
Matisse ritorna a seccarvi un po' con le sue storielle! :)
Qualcuno tra voi che mi conosce saprà che ho già in corso un'altra fanfic su Twilight, ossia "Dove sei?", attualmente al 17° capitolo ma....ecco, non ho saputo resistere all'ispirazione! :)
Era da tempo che fantasticavo su di una piccola one - shot riguardante Edward e Renesmee...Nella storia orginale trovo che il rapporto tra padre e figlia venga molto trascurato a favore, viceversa, del legame che unisce Nessie a Bella e Jacob...Ma insomma, Edward di Renesmee è il padre, sarebbe stato più giusto considerarlo maggiormente, per quel che mi riguarda! Ecco il perchè di questa fanfic. Ovviamente questo è il mio punto di vista...Voi cosa ne pensate, invece?

Mi "scuso" con Saint - Exupéry per aver utilizzato qualche frase del suo meraviglioso  "Il piccolo principe" (il mio libro preferito in assoluto) nella mia umile fanfic!
Ovviamente i personaggi della storia non mi appartengono, sono di proprietà di Stephenie Meyer.

Vi lascio, augurandovi una buona lettura...Se voleste lasciarmi un commentino sarebbe molto gradito per me! :)

N.B: Nel caso in cui vi andaste di leggere anche "Dove sei?", potete trovarla a questo indirizzo:  
http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=604436&i=1


Un bacio
MaTiSsE!



Una Piccola Principessa Ed Il Suo Papà















Tip tap.
Tip tap.
Tip.
Tap.

I passettini di Renesmee risuonano nel silenzio di casa Cullen, così come il suo cuoricino che sento battere, sempre più forte, man mano che si avvicina al salotto.
Cerca di fare quanto più piano è possibile, vuol farmi una sorpresa. Farò finta di esserci cascato.

Seduto sul divano attendo di vedere la tua testolotta tonda far capolino dalla porta.
Sistemo tra le mani il giornale cui stavo dando un'occhiata ed assumo una finta aria di rimprovero.
A quest'ora Nessie dovrebbe già dormire, ed invece è ancora in giro per casa.

Pochi istanti.
Con la coda dell'occhio colgo i suoi riccioli ramati sullo sfondo.

Fingo di non averla notata. Continuo a leggere il mio quotidiano come se si trattasse di una faccenda di vitale importanza.

Si aggrappa con le manine allo stipite della porta; la luce tenue dell'abat - jour ne illumina il visino, scoprendone gli occhi così scuri e caldi.
Così simili a quelli della mia Isabella.
Vedo la boccuccia carnosa aprirsi e chiudersi in un moto di sorpresa, di risposta al pensiero che formula, fugace, nella sua mente.

"Papà, ma non mi vedi?"

Mi viene da ridere, fatico a mantenere la mia espressione impostata ed autoritaria.

Striscia il piedino disegnando un semi - cerchio sul parquet, perplessa, prima di fare qualche altro passo nella mia direzione. Si trascina dietro la sua coperta da Linus, e ne mordicchia un angolo quasi senza rendersene conto.

"Papi..."
"Uh?" - Mormoro piano.- "Chi abbiamo qui?"
"Ciao..." - Si ferma davanti al divano, con espressione titubante. La camiciola da notte che le ha comprato Alice in uno dei suoi pomeriggi di shopping convulso le scende volutamente lunga, sin sotto i piedi. Quando gliel'ho fatto notare mia sorella mi ha risposto che agghindata così, per la notte, aveva un aspetto più regale. Ma forse Alice non sa che, anche vestita di stracci, Renesmee sarebbe sempre una principessa. La mia principessa.


"Perchè non dormi?"
"Non ho sonno....Posso sedermi vicino a te, papà?"

Il suo visino ha un'espressione così tenera che non mi riesce di mantenere il tono autoritario. Le tendo le braccia e lei ricambia prontamente, lasciando cadere in terra la copertina arancione. La afferro rapido temendo che possa inciampare comicamente nella camicia. Ma sono un po' troppo protettivo, forse perchè è ancora vivo, in me, il ricordo della mia Isabella umana che cadeva ovunque ce ne fosse possibilità per cui temo che Nessie abbia ereditato tale caratteristica dalla mamma o forse soltanto perchè è mia figlia e non voglio che si faccia male. Ma dimentico troppo spesso che Renesmee è, in parte, una vampira: certi problemi con lei non si pongono.Ha riflessi pronti, è rapida ed aggraziata. Non riuscirebbe ad inciampare neanche volendolo.

"Seduta vicino a papà o in braccio, Nes?"

Il visino le si illumina di gioia.

"In braccio a papi..." - Gracchia tenera, accoccolandosi rapida sul mio petto. I capelli ramati, identici ai miei, mi solleticano un po' il mento.

Non riesco ancora a credere, a distanza di più di un anno dalla sua nascita, che quel miracolo che mi sta in braccio con nonchalance sia mia figlia.

"Allora? Perchè sei ancora in piedi, piccola?" - Sussurro sfiorandole con il pollice la guancia rosata.
Lei non mi risponde, non con le parole almeno. Ma allunga la manina verso di me e comprendo che ha qualcosa da dirmi nel suo modo tutto speciale.

Sfiorandomi la fronte mi mostra i volti noti dei miei familiari. In sequenza, come se si trattasse di un film, lascia scorrere l'immagine di Esme mentre le prepara i suoi biscotti preferiti, di Carlisle seduto alla sua scrivania mentre termina il lavoro di casa, di Alice impegnata a fare shopping e di Jasper, intento ad una partita solitaria a scacchi. E poi ancora Emmett che gioca a baseball, Rosalie che le sistema i capelli in un'acconciatura complicata ed infine lei, Isabella. La sua mamma. In un ricordo recente in cui ci sono anche io, mentre giochiamo tutti e tre a costruire un pupazzo di neve. E' molto dolce.

So cosa vuole dirmi. Anche se non lo fa apertamente.

"La mamma è fuori, a caccia?"

"Sì, a caccia con tutti gli altri, amore..." - Rispondo semplicemente.
"Siamo soli?"
"Sì, siamo soli. Io e te. Ti dispiace? "

Scuote la testa energica ed i riccioli rimbalzano rapidi. E' buffa, certe volte.

"No, sono contenta. Sei tutto mio, papà."
"Sono sempre tutto tuo, principessa!" - Le rispondo ridendo.
"No. Quando c'è la mamma sei anche suo." - Osserva con serietà.
"Giusto, giusto. E' un problema per te?"
"No ma soltanto perchè è la mamma."
"Ah, bene."
"Papi?"

Nella sua mente leggo scene strane di matrimoni ed abiti bianchi, vaporosi. Non capisco.
Non starà già pensando alla sua futura cerimonia di nozze assieme a Jacob?!

"Sì, amore?" - Sussurro
"Quando divento grande mi sposi?"

E' tutto più chiaro, certo! Sospiro, sollevato. Meno male che vuole sposare me!
Mi viene da ridere. E' proprio vero che il primo e più grande amore per ogni bambina è il proprio papà. Nessie non fa eccezione, benché si tratti di una bimba speciale sotto molti punti di vista. Se penso che solo pochi anni la separano dalla completa maturità, mi si stringe il cuore e letteralmente. Vorrei averla così piccola, tra le mie braccia, ancora per molto tempo.

"Certo che ti sposo. Ma la mamma?"
"Mamma l'hai già sposata. Adesso tocca a me."
"Tutto ciò che vuole signorina!" - Esclamò solleticandole il pancino. Nessie ride e la casa si riempie del suo trillo gioioso. La più bella musica che le mie orecchie abbiano mai potuto catturare è la risata di mia figlia. Bach, Beethoven, Mozart non sono nulla al suo confronto.

Termino di farle il solletico ma lei si riprende lentamente. E' buffo che abbia ereditato dalla linea umana questa piccola debolezza.

"Allora, vuoi dirmi perchè non dormi ancora, streghetta?"
"Mmh...non volevo dirtelo papi...ma..."
"Ma cosa?" - Esclamo d'improvviso, pieno d'angoscia. Cosa potrà mai preoccupare tanto mia figlia al punto tale da non lasciarla dormire serena?
"Non mi hai raccontato la favola della buonanotte!"
"Oh!" - Mormoro con disappunto.

Come posso aver dimenticato un'abitudine tanto importante?

Eppure si tratta del rituale della notte. Ogni sera Bella si ritira in camera con Nessie raccontandole una storia. A volte ci pensa Charlie, quando viene a trovarci. Come posso aver trascurato un particolare tanto fondamentale?
L'espressione sul mio volto deve essere abbastanza eloquente perchè Renesmee tenta prontamente di consolarmi.

"No, no papi! Non dispiacerti! Può capitare! E' sempre la mamma che mi racconta le favole, non potevi saperlo!"
"Va bene ma dobbiamo rimediare. Cosa vuoi che ti racconti?"

Conosco a memoria centinaia di favole. Ma non credo di avere il tono adatto per raccontarne. Isabella ha una voce dolce e sa dar bene il ritmo alle parole; tra le sue braccia Nessie si addormenta in un istante. Non credo riuscirò a sortire lo stesso effetto.
"Qualcuno" mi tira il lembo della camicia, seccato.

"E dai papi..."
"D'accordo, d'accordo principessa. Andiamo." - La afferro stringendola dolcemente sotto le braccia. Mi si avvinghia addosso comicamente.
"Ehi scimmietta, qui non possiamo correre come nella foresta. Non c'è spazio!"

Ride, gioiosa. Fa delle fossette deliziose sul viso, quando sorride e le labbra si tendono elegantemente. Ha ereditato da Isabella una caratteristica particolare: il labbro superiore è leggermente più pronunciato rispetto a quello inferiore. Un "difetto" che trovo a dir poco delizioso.

Rapidamente porto Nes nella stanza che Alice ed Esme hanno arredato per lei. Dalle tende al mobilio, dai pupazzi alle lampade, tutto è colorato di viola, bianco e rosa. Credo che Renesmee si sia assuefatta a questi colori; anche se non fossero stati di suo gradimento a forza di conviverci sarebbero finiti col piacerle. Ma sostanzialmente credo che ne sia soddisfatta: decisamente le piace la sua camera piena di farfalle di pezza colorate, copertine fatte a mano e baldacchini dagli sbuffi vaporosi.
Il letto è ad una piazza e mezza: era inutile ripiegare sui tipici giacigli dell'infanzia per una bambina che cresce e muta di giorno in giorno. Abbiamo risolto il problema alla base, acquistando direttamente un letto per adulti. Lo adora.

La adagio tra le lenzuola, rimboccandole accuratamente la coperta.
Forse un po' troppo.
Si dimena, scoprendo leggermente la trapunta.

"Papà, io non ho freddo.."
"Ops...è vero. Scusami" - Le faccio l'occhiolino, soltanto per vederla ridere di nuovo. Poi, mi accomodo accanto a lei

"Una storia...Una storiella per la principessa Renesmee" - Mormorò tra me e me, piano, toccandomi il mento con l'indice ed il pollice. Nessie mi guarda perplessa, in attesa.

"Oh! Ci siamo! Conosci la storia del piccolo principe e della volpe?"
"No..."
"Allora....te la racconterà papà..." - Le dico alzandomi e sfilando, dall'immensa libreria che ricopre l'intera parete di fronte, il libro di Saint - Exupéry. Uno tra i miei preferiti in assoluto.
"Questa è la storia di un'amicizia, Nessie." - Le dico con serietà. Lei mi ascolta, composta. - "E' una storia che ti spiega come, le grandi cose, nascano a piccoli passi e lentamente. Ascolta attentamente."

Avrei potuto recitarla a memoria. Ma so che alla mia Renesmee piace che i racconti vengano letti per davvero per cui apro il libro saltando tutto il resto e passando direttamente alla mia parte preferita: l'incontro tra il piccolo principe e la volpe.




"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe.
....
" Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"

....


" Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.

" Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
" In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…." 



Le parole dolci e delicate della mia storia preferita scorrono rapide davanti agli occhi. Non fatico neanche più nel fingere di leggere; lascio a riposo la memoria e scorro davvero le pagine del libro quasi come se, leggendo, riesca a cogliere maggiormente l'essenza del racconto, di quel dolce sentimento d'amicizia che trapela da ogni singola parola, da ogni punto. 


"Ecco il mio segreto.", disse la volpe ."E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".


Quando termino il mio racconto, mi rendo conto che il respiro di Renesmee si è fatto più regolare.
Immaginandola ormai addormentata, mi giro nella sua direzione soltanto per scoprirla ancora sveglia, con i suoi enormi occhioni scuri sgranati e colmi di lacrime.
La preoccupazione che mi riempie il cuore a quella vista, dura lo spazio di un secondo. Si scioglie al sole quando capisco un particolare molto semplice: Nessie si è soltanto commossa.
Le cingo le spalle delicate, da uccellino, con il mio braccio, raccogliendo sul polpastrello una lacrima salata.

"Che c'è, amore?"
"Oh papà! E' una favola bella....così bella!"
"Lo so..."
"Papà...Anche io avrò degli amici? Degli amici umani da addomesticare come ha fatto il piccolo principe con la volpe? Dei bambini come me?"

La guardo a bocca aperta.

"Perchè non potresti, amore?"
"Perchè io sono strana....Cresco velocemente, nonno Carlisle lo dice sempre..."
"Non sei strana, Renesmee. Sei speciale e lo sai. Sei la bambina più bella, intelligente e talentuosa del mondo e noi tutti siamo orgogliosi di te.  E poi ti fermerai, lo sai, non crescerai all'infinito..."
"Mi fermerò quando avrò sette anni...Ma sembrerò una ragazza grande e non potrò avere degli amici piccoli come me adesso..."
"No, ma potrai avere altri amici, forse anche umani. Che ti apprezzeranno e ti vorranno bene per l'essere meraviglioso che sei."

Mi guarda con espressione titubante. Gli occhi ancora sgranati, emozionati. Stringe il lenzuolino rosa con foga.

"Amore mio, ascoltami bene. Voglio che tu sappia una cosa fondamentale: tu sei una creatura meravigliosa. Ed un dono di Dio per tutti noi. Immagino che sentire il tuo papà - vampiro parlare in termini "religiosi" sia piuttosto buffo eppure è così. La nostra vita precedente, senza di te, era decisamente vuota. Hai dato un senso a tutti noi. A zia Rosalie che desiderarava ardentemente un bambino ed ora si sente finalmente serena ed appagata: sai quanto tu sia importante per lei. A zio Emmett, che ti considera come la piccola di casa con cui giocare e fare ruzzoloni in giardino: senza di te non riuscirebbe a comportarsi  da bambinone allo stesso modo. A zia Alice che in te ha trovato la sua piccola modella da vestire e coccolare ed a zio Jasper che forse parla poco ma ti ama molto. Per non parlare di Carlisle ed Esme. Non era certo nei loro programmi avere una nipotina che sgambettasse per casa chiamandoli nonni. Eppure adesso c'è e puoi star certa che senza di te nonna Esme non sarebbe diventata la perfetta pasticciera che è oggi. Ed infine ci siamo io e la mamma. Non eri nei nostri progetti Renesmee, neanche potevamo immaginare il tuo arrivo. Ma il destino non poteva farci regalo più grande. Hai riempito ogni lacuna della nostra vita e lo fai in ogni giorno in cui la tua risata rieccheggia dieci, cento, mille volte per la casa. Ho aspettato quasi cento anni prima di essere felice ma ad oggi posso dichiarare che ne sia valsa la pena attendere tanto se quel che ho ottenuto alla fine di tutto questo sei tu, mio piccolo angelo. Per cui non ti angosciare. Avrai i tuoi amici un giorno, quelli "normali", come l'intendi tu. E stai pur certa che non ti mancherà mai l'amore, il sostegno ed il calore, per quel che è possibile, della tua pazza famiglia di vampiri. Mi hai compreso?"

Nessie scosta la coperta, repentina, buttandosi tra le mie braccia.
Singhiozza a malapena ma sento i suoi pensieri e so perfettamente che è soltanto felice per tutto quel che le ho appena rivelato.
Le mie parole, per lei, sono la dichiarazione d'amore di un papà innamorato e non potrebbe essere altrimenti.
Le carezzo i capelli ramati, ormai arruffati, dandole un bacio in fronte.

"E dimentichi forse nonno Charlie? O i tuoi amici della riserva? Ti riempiono tutti di coccole e regali, diventerai proprio una vampirastra viziata!" - Sorrido, stemperando l'aria. - "Pensi che potremo mai bastarti tutti noi, Nessie?" - Adesso sono io quello preoccupato tra i due.

Scuote la testa energicamente, per dirmi "sì".

"Sì, papà."

Le carezzo piano la guancia.

"Papà?"
"Sì, tesoro?"
"Mi regaleresti una volpe?"

Sorrido. Meno male, è ancora una bambina.
Dimentica in fretta i piccoli dispiaceri e fa richieste assurde. Come tutti i bambini.

"Una volpe amore? Non ti basterebbe un...cane?"
"Papà! Jake ce l'ho già! E poi non chiamarlo cane, si dispiace!"
"Sei malpensate, Nes. Non mi riferivo a Jacob!" - Ridacchio.
"Bugiardo!"

Sopporto ancora poco l'idea che Jacob Black sia il primo pretendente alla mano di mia figlia, il giorno in cui avrà l'età per sposarsi. E francamente spero sempre che questo giorno sia quanto più lontano è possibile, chiunque sia il futuro sposo. Però, il più delle volte, il nomignolo "cane" è usato soltanto come sfottò, per irritare Jake e prendere bonariamente in giro la mia piccola Nessie. E' cosa risaputa che Jacob, per noi, sia ormai di casa.

"Allora papi...Mi regaleresti una volpe?" - Insiste.
"Ma Nes..."

Alza lo sguardo verso di me mentre con le braccia mi tiene saldamente la vita. Ha le guanciotte rosse e le labbra atteggiate in una smorfietta di speranzosa attesa. Gli occhi color cioccolata ancora grandi, dilatati.

Vuole il suo cucciolo. Come faccio a dirle di no? Crederà che tutte le volpi siano buone come quelle del racconto.
Non posso non accontentarla. Anche se questo significherò una discussione sicura con Isabella.

"E va bene Nessie. Ma ora dormi, sennò quando mamma tornerà a casa si arrabbierà con entrambi."
"Va bene. Portamela domani però, per piacere."

La cullo dolcemente fra le mie braccia finchè le palpebre non le cominciano ad appesantirsi. La guardo sbagliare comicamente un paio di volte prima di addormentarsi del tutto.

La dondolo ancora un po', guardandola con tenerezza.

"Domani, a caccia, dovrò ricordarmi di cercare una volpe qui a Forks..." - Mormoro infine titubante.



FINE
   
 
Leggi le 14 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: MaTiSsE