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Autore: lilyblack    11/03/2011    11 recensioni
Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente equivale a non vivere, ma devi tentare, perché, se non hai mai tentato, non hai mai vissuto-Vi presento Joe Black
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Sentire parlare Hannah, di qualsiasi cosa lei parlasse, lo aveva sempre affascinato, anche se non aveva mai capito perché. Era così da sempre, da quelle notti passate ad allenarsi, durante la tirannia ad Hogwarts, durante la guerra, quando pensavano di morire il giorno dopo: la sua voce, così delicata, e quel suo modo di parlare pieno di pause, di riflessioni, lo avevano rasserenato più di quanto chiunque altro avesse mai fatto, nella sua vita.
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Storia classificatasi Prima nella sezione coppie canon del contest 'Tutto l'amore che ho' di PaytonSawyer.
Vincitrice del premio AMORE.
Pairing: Neville/Hannah
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hannah Abbott, Neville Paciock
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Autore: Lilyblack
Genere: Sentimentale, Romantico, Introspettivo.
Avvertimenti: Missing Moments, one shot
Reating: verde
Pairing: Neville/Hannah
Coppia scelta:Neville/Hannah
Frase scelta: 
 Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente equivale a non vivere, ma devi tentare, perché, se non hai mai tentato, non hai mai vissuto – Vi presento Joe Black -
Nda
A me, stranamente piace. Mi ha aperto il cuore scrivere di loro e anche se non so se l'ho scritta bene, se ho rispettato i termini del contest e tutto il resto, mi sento soddisfatta, di questa storia.
La punteggiatura dei discorsi diretti è fatta seguendo il suono che mi immagino abbiano, nella mia mente. Neville e Hannah hanno circa 70 anni e ho supposto,si innamorino durante la guerra.Speroti piaccia ;) p.s. La prima frase di Herold/Herry, è una rivisitazione di una frase di LoveChild **



Storia classificatasi Prima nella sezione coppie canon del contest 'Tutto l'amore che ho' di PaytonSawyer.
Vincitrice del premio AMORE. (e per me che tendenzialmente sono drammatica è una grande vittoria)
Giudizio e banner in fondo ^^



Spring



Il sole splendeva, quel giorno, entrando in ogni dove e facendo sentire il suo calore anche in quegli angoli del giardino che durante l'inverno, erano rimasti bui e desolati.
Neville aveva sempre amato la primavera, la considerava un grido di speranza: non importava quante grandinate o nevicate l'inverno lanciava sulla terra, il sole tornava sempre a farla rinascere. Era un po' come nel mondo, quando dopo ogni dolore ritornava sempre il sereno, in un modo o nell'altro; poco importava, se la primavera tardava di qualche settimana, prima o poi arrivava sempre.
Era arrivata anche per lui e durava da tanto tempo, nonostante il lungo inverno che aveva dovuto affrontare; ringraziava ogni giorno, il destino, per la fortuna che aveva avuto.
In quel giorno di maggio, in particolare, si sentiva baciato dalla fortuna. Chino nel suo giardino, oramai in pensione, curava le piante babbane che alla moglie piacevano tanto, mentre lei lo osservava seduta in veranda; poteva sentire sulle sue spalle il suo sguardo, lo stesso sguardo innamorato che ancora non si capacitava di meritare, nonostante lo vedesse oramai da più di cinque decenni.
Lei era stata la sua grande fortuna e avere l'opportunità di vivere la loro storia, il più grande regalo che la vita gli avesse fatto, quello che aveva dato un senso a tutto.
I sacrifici, la guerra, gli amici morti: nulla avrebbe avuto senso, se fosse stato privato di quel calore che l'aveva avvolto negli anni, tutto sarebbe stato fatto invano.
Non aveva avuto una coraggiosa vita da Auror o figli particolarmente belli, ma era sempre stato felice di quello che aveva, perché aveva imparato presto a non aspettarsi molto dalla vita; le ambizioni, per quanto riguardava il suo modo di pensare, erano solo un modo di condannarsi all'infelicità assoluta.
Le mani immerse nella concretezza della terra, il sole che gli baciava la fronte e la consapevolezza che la metà della sua essenza fosse alle sue spalle, esattamente come in quel momento, per alcuni poteva essere troppo, ma era tutto quello di cui aveva bisogno per sentirsi sazio.

'Nonna,Nonna!Quanti anni ha il passato?!?'

La risata della moglie e la voce del nipote più piccolo, Herold, gli invasero le orecchie e la mente, facendogli spuntare un sorriso spontaneo sulle labbra; quei momenti, ove gesti, espressioni e parole erano comandati solamente dal cuore e dagli impulsi e non dal cervello, li aveva sempre considerati tra i momenti che rendevano la vita degna di essere vissuta. Avrebbe barattato volentieri l'orgoglio che provava quando ripensava all'ultima battaglia, per donare a tutti quelli che amava una vita teneramente impulsiva, come la sua.
Sapeva benissimo cosa sarebbe successo: ogni giorno, con una scusa sempre diversa, cosa che dimostrava parecchia inventiva, il più piccolo dei suoi nipoti trovava il modo di farsi estorcere una storia ad Hannah.

'Il passato in generale o il passato di una persona?'
'Il passato tuo e del nonno!!'
'Il passato mio e del nonno ha tanti tanti anni...'

Quelle parole, pronunciate con la voce delicata e flautata della moglie, poco cambiata dal giorno in cui si erano conosciuti, gli portò alla mente una vagonata di ricordi preziosi.
Giorni su giorni, passati spalla a spalla con lei, impiegati a tentare di rendere migliore la vita di colei che l'aveva sposato, anche per il solo motivo che rendendola felice, era felice lui stesso; lo spirito altruistico dei Grifondoro, in quel caso, c'entrava ben poco. Puro amore, quello che scorreva tra di loro.

'Quanti?'
'Più del tuo papà, il passato mio e del nonno ha cinquantatré anni.'
'Così tanti?'
'Ebbene si...'

Molte rughe erano comparse sul suo viso, una volta paffuto e liscio, durante tutto quel tempo, disegnando sul suo volto la prova inesorabile che tutto quello, non era stato un sogno. Non aveva mai raccontato ai suoi amici quella sua visione particolare delle rughe, ma qualcosa gli diceva che Luna avrebbe capito; lei capiva sempre.

'Mi racconti la storia?!?La vostra storia!'

Quella era una scusa nuova, che non poteva renderlo più felice; si sedette per bene sulla sua piccola seggiola, ben attento a cercare una posizione che rendesse comodo e indolore tutto il tempo che avrebbe passato ad ascoltare la moglie parlare, di quel loro bellissimo viaggio.
Poteva vederli, anche se non si voltava verso di loro. Hannah era sicuramente seduta sulla sedia a dondolo, bellissima nel suo vestito rosso, con i capelli che da biondi erano oramai diventati quasi totalmente grigi, ma al solito mossi in piccoli boccoli morbidi che gli ricordavano le carezze di un bambino; Herry era oltre ogni dubbio seduto su di lei, la testa castana poggiata sul suo seno e gli occhi alzati verso il volto, materno da sempre, della nonna che non perdeva mai occasione di contemplare. Non aveva bisogno di voltarsi a guardarli, perché quella scena era talmente intima e familiare, che era stampata nel suo cuore e preferiva quasi viverla e vederla nella sua mente, piuttosto che voltarsi con il timore di distrarli ed infrangere il loro momento.

'Va bene, piccola peste, va bene. Sarai un grande Grifondoro tu sai? Hai la loro stessa energia...'
'Il nonno era già un Grifondoro, quando l'hai conosciuto nonnina?'
'No, Herry.Quando l'ho visto per la prima volta, aveva solo undici anni e rincorreva una cosa che aveva perso, in compagnia di colei che un giorno, sarebbe diventata sua amica e compagna di casa.'
'Ed era bello come ora?'
'Era tenero. Era la cosa più tenera che avessi mai visto, proprio come te. Ero una bambina anche io, ma sai noi cresciamo prima e lui mi sembrava così solo. Fui contenta di vedere che aveva un'amica o qualcuno che lo aiutava: aiutare il prossimo fa sempre bene, ricordalo. Ecco, fu quella la prima volta che lo vidi.'

Sentire parlare Hannah, di qualsiasi cosa lei parlasse, lo aveva sempre affascinato, anche se non aveva mai capito perché. Era così da sempre, da quelle notti passate ad allenarsi, durante la tirannia ad Hogwarts, durante la guerra, quando pensavano di morire il giorno dopo: la sua voce, così delicata, e quel suo modo di parlare pieno di pause, di riflessioni, lo avevano rasserenato più di quanto chiunque altro avesse mai fatto, nella sua vita.

'E non lo salutasti?'
'No. Gli parlai solo molto tempo dopo, e lui non era più un bambino solo sai? Lui aveva tanti amici ed era pronto a diventare un eroe. Eravamo sul treno per Hogwarts e delle persone cattive, cercavano un suo amico, quando lui ebbe il coraggio di allontanarli, di rispondere a tono, a delle persone che intimorivano noi tutti.'
'Questo si chiama coraggio vero?'
'Si, questo si chiama coraggio ed è una delle qualità più belle di tuo nonno.'
La verità, anche se lei non lo avrebbe ammesso mai, fiduciosa com'era in quelle che credeva le sui qualità, era che lui non era veramente coraggioso. Il suo cosiddetto coraggio, quello che tanto veniva decantato da più di cinquant’anni, era in realtà solo un impulso: gli nasceva dal cuore e ben presto rendeva come ubriachi cervello e volontà, che non facevano altro che ubbidire. Era successo così, aveva seguito l'impulso, anche la prima volta che l'aveva baciata, ma amare non era coraggioso, era solo la scelta più naturale; senza amore è impossibile concepire la vita e lui amava tantissimo la vita.

'E serve anche con le piante?'
'Solo con quelle che mordono...'
'Mi racconti di quando vi siete innamorati?'

Gli venne quasi da cantare.
Neville non amava, solitamente, cantare, ma quando aveva la possibilità di raccontare o sentirsi raccontare di quei giorni, gli veniva voglia di farlo. Inneggiava canti di gioia e inni di guerra, inventava le poesie più strampalate e diventava un concentrato di energia ambulante, come se stesse ancora rivivendo i giorni che avevano cambiato il mondo. I giorni in cui lui, aveva contribuito a cambiare il mondo.
Poco importava, con quali parole venissero raccontate quelle storie, se attraverso quelle ufficiali delle cerimonie commemorative o quelle innamorate della moglie. Le parole erano indifferentemente belle, che parlassero di sacrificio o del momento in cui, incuranti della gente che gli esultava attorno, lui e Hannah si erano baciati perla prima volta; che fosse Nagini a sanguinare davanti a lui o la pelle della donna della sua vita sfiorargli docile le mani, si sentiva vivo di quell'adrenalina che, era sicuro, era tipica solo a chi sapeva vivere davvero.
Lui e sua moglie, si erano innamorati in un momento magico e forse per quello, oltre che grazie alla loro dedizione e tenacia, erano ancora insieme: si erano scoperti alla fine di un grande ciclo e all'inizio di uno altrettanto grande, in un crocevia di sogni, disperazioni e magie. Da sempre, pensava che era praticamente impossibile che un legame nato sotto quella stella, finisse male.


'e allora.....'

L'interruzione improvvisa, del racconto che avveniva alle sue spalle, lo fece girare così velocemente che la schiena, non più giovane da qualche anno, ululò di dolore; ciò che vide, suo nipote addormentato docilmente fra le braccia di Hannah che oramai lo reggeva a fatica, lo fecero sorridere di tenerezza e amore.
Si alzò e si avvicinò a passo spedito verso quella strana coppia, reso così invasato da quell'amore che sentiva per tutti loro, per tutta la sua gente, che si chiedeva ancora come avesse mai fatto, durante tutta la vita, a restare sano di mente.
Il bacio che posò sulla fronte di Hannah, attirò l'attenzione di quella donna placida, paziente e speciale, che aveva rubato tutto il suo cuore.

'E questo a cosa lo devo?'
'Alla splendida vita che mi hai regalato.'

Perché senza la possibilità di donare il proprio cuore, vane la pena vivere?
Neville era convinto di no.


Prima classificata

Lilyblack - Spring

 

Grammatica: 9.55
Stile e lessico: 9.5
Originalità: 15
IC e caratterizzazione: 10
Gradimento personale: 10
Trattamento del tema: 5
Bonus coppia: 1 
Bonus frase: 0.7

 

Ti staccherei le dita, quando dimentichi stupidi errorini nel testo. Hai scritto Babbane e Casa minuscoli e dimenticato l’accento del sì affermativo. Poi, ci sono tre spazi mancati. Sciocchezze che ti hanno abbassato il punteggio per niente.

In alcuni punti ti sei inceppata nelle virgole, ma niente di grave, si intende.

Credo d’essere costretta a commentare l’originalità in modo sensato, anche se l’unica cosa che posso dire è che non ho mai letto nulla del genere. Mi hai folgorata, e su questo punto non sono tanto facile, lo ammetto.

Il tema amore è più che centrale nella storia, per questo il premio ‘Amore’ non poteva che essere tuo.

Non ti vedi assegnato il punteggio pieno per la frase bonus perché la storia un po’ scivola fuori dalla frase stessa, in alcuni punti della shot. Non esce completamente fuori tema, ma un po’ lo sorvola, e quindi ti ho tolto qualche punto.

Il fatto sta che hai scritto una cosa davvero splendida, che tu l’abbia fatto per il mio contest è un’aggiunta che mi rende ancora più felice.

Questa è una delle tue storie migliori; i Paciock ti escono davvero bene, Lily.

Complimenti e grazie d’aver partecipato. Payton

 

Tot: 60.75 / 62 punti








   
 
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