Aspiro e lascio che il fumo penetri nei miei polmoni. Nuvolette azzurrognole mi ostruiscono la vista, mi impediscono di guardare altro. La mia vista è anche offuscata dalle lacrime.

I miei pensieri sono troppo ingarbugliati, ostruiscono l'aria del mio cervello, mi fanno venire un incredibile emicrania. Il dolore, che pulsa al ritmo dei battiti del mio cuore, mi lascia dolcemente basita. 

Sento la carne lacerarsi, come se fosse stata di stoffa. La mia espressione diventa vuota, simile a quella di una bambola di pezza. I miei occhi rassomigliano a due bottoni e il mio sorriso cucito non mi si addice.

Le mie ossa sono indolenzite, quasi come se fossero sul punto di rottura. Le costole sono incrinate, hanno fatto spazio ad un entità sconosciuta al mio corpo.

In un giorno come tanti, glielo avevo sussurrato all'orecchio. Entra dentro me, rompi le mie ossa e rifugiati al mio interno, diventando parte di di me.

Aveva ascoltato, per una volta, le mie parole. Come se fossi fatta di niente mi aveva spezzato. Si era fatto spazio e si era accoccolato al mio interno. Era diventato parte di me, lo sentivo costantemente.

Il suo odore, il suo meraviglioso odore, lo sentivo ancora sulla mia pelle. Una flebile sfumatura di quel profumo che io tanto adoravo. Era imperniato su ogni cosa che io toccassi.

Il suono della sua voce, il suono melodioso della sua voce, l'udivo costantemente. Simile ad una melodia composta da una persona famosa, era dappertutto. Ogni suono rassomigliava al suo.

Vedevo il suo volto in quello degli altri. L'oblio stava inghiottendo me stessa, lasciandomi cadere. Non avevo nessun appiglio a cui aggrapparmi, ero oramai sola.

Le diversità ci avevano diviso. I pettegolezzi, ci avevano portati lontano l'uno dall'altra.

Eppure, nonostante tutto, ti amo ancora.

Ti amavo ieri, ti amo oggi e ti amerò domani. Nonostante gli altri considerano ancora rivoltante la nostra storia. Ti considero ancora mia.

Perchè anche se sei donna come me ti amo più di me.

Perchè sei la cosa più importante.