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Autore: esthernathalie    12/03/2011    2 recensioni
Vita, morte e miracoli di Sirius Black. La sua vita prima, durante e dopo Hogwarts, ecco a voi una vagonata di scherzi, avventure, ricordi, lacrime e pensieri sconnessi. Se avete trenta secondi commentate la fic, mi è indispensabile per capire come e se andare avanti... Thanks! Per il resto... Enjoy... Fatto il misfatto.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Sirius Black, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Autrice: Esther
Titolo: I don't want to be a Black

 


Prologo

Lettera da Hogwarts


 
Il piccolo Sirius Orion Black osservava con occhi passivi l’uomo bardato di nero che sedeva a fianco del padre e discuteva animatamente con lui e sua madre.
Dalla espressione disgustata dei tre il bambino capì che l’argomento poteva essere uno solo: Babbani.
A dire il vero, effettivamente poteva sbagliarsi: magari questa volta erano i Mezzosangue o i traditori del proprio sangue al centro del disprezzo. Il bambino non capiva come mai gli adulti spendessero tanto tempo a parlare di cose (o in questo caso persone) che odiavano: non era meglio lasciarli perdere, questi Babbani? Non passava  un giorno senza che qualcuno in quella casa li insultasse: una volta era la madre,l’altra l’elfo domestico di turno che cercava di evitare così un impiccagione per cause indefinite.
-Muoviti, è ora di cena. Vai a lavarti le mani.- Sirius si voltò verso suo fratello Regulus, che dietro di lui scendeva le scale facendo scivolare la manina sul corrimano troppo alto. Non perché temesse di cadere, ma perché era buona educazione: il corrimano esisteva per qualcosa, e doveva essere usato.
-Le ho già lavate- mentì lui in risposta, e uscì dalla penombra del corridoio per raggiungere con il fratello gli altri, già seduti in attesa del cibo.
-Sirius, Regulus, questo è Rodolphus Lestrange, salutatelo come si conviene, un giorno sposerà vostra cugina e diventerà parte della famiglia.
 La voce del padre indusse i due bambini a piegare la schiena in un rigido inchino, e mentre accennavano parole come “onorato” e “benvenuto, signore” Walburga Black dichiarava con voce fiera che con l’unione tra i Black ed i Lestrange il motto “Toujours Pur” sarebbe apparso ancora più glorioso e veritiero agli occhi degli altri maghi, senz’altro invidiosi.
Regulus e Sirius presero poi posto, e immediatamente gli elfi portarono le pietanze al tavolo.
“Toujours Pur” ripeterono tutti in coro, e poi cominciarono a mangiare, per la gioia di Sirius che non ne poteva più di sentire la voce spiritata della madre blaterare di purezza: mangiando era costretta anche lei a tacere.
Il bambino infilzò il pezzo di carne sul suo piatto con più forza del dovuto, ma fortunatamente nessuno se ne accorse. Odiava tutto questo. Odiava avere sei posate, tre da un lato e tre dall’altro del piatto intarsiato d’oro. Odiava gli elfi domestici e odiava le parole che ogni giorno sentiva sulla volontà delle famiglie nobili di ripulire il mondo dalla feccia dilagante che aveva oramai contaminato Hogwarts.
Odiava le punizioni che le infliggeva la madre se sbagliava postura a tavolo, se rideva a voce troppo alta o se faceva qualcosa di imbarazzante davanti ad un ospite. Odiava lo sguardo distaccato dal padre e l’espressione ubbidiente di Regulus, nonché le urla indispettite che lanciava quando Sirius gli faceva uno scherzo.
Il bambino pensava a tutto questo, e non si accorse del gufo che entrato dal camino lasciò cadere sulla sua testa una busta, facendolo sobbalzare dalla sorpresa e rovesciare così il contenuto del calice che aveva in mano sui pantaloni del fratello seduto di fianco a lui.
-Oh, ma questo è assolutamente inaudito!- tuonò Walburga, e impugnando la Bacchetta schiantò il Gufo contro il muro, girandosi poi verso l’ospite ed il marito e convenendo con lui che Silente avebbe dovuto selezionare un Gufo più appropriato, perché loro non erano una qualunque famiglia di medio ceto. Mentre tutti scuotevano sdegnati la testa chiedendosi dov’era finito il rispetto di un tempo Sirius contemplava incredulo la busta con lo stemma di Hogwarts, stringendola con entrambe le mani come se da un momento all’altro un soffio di vento gliela potesse portare via.
Non fu un soffio di vento, ma suo padre. -Accio busta! Leggerai la lettera più tardi, in camera tua. Ora mangia, Sirius, e chiedi scusa a tuo fratello per l’acqua versata.
***
Ci vollero due interminabili ore prima che Sirius si trovasse finalmente solo con la busta ancora sigillata dalla ceralacca. Si sdraiò a pancia in giù fra i cuscini di seta del suo grande letto e la aprì, prendendo la lettera e scorrendo il testo con gli occhi, aiutandosi con il dito per  non perdere il segno.

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Direttore: Albus  Silente (Ordine di Merlino, Prima Classe, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi)

Caro Signor Black,
siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà
l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
I corsi avranno inizio il 1o settembre. Restiamo in attesa della
Sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.

Con ossequi,
Minerva McGranitt

***


Salve a tutti, lettori!
Prima di tutto, grazie di essere arrivati fino in fondo: questa è solo un' introduzione, la storia comincia dal prossimo capitolo.
Ho deciso di scrivere una fanfiction sulla vita di Sirius perchè è un personaggio che stimo tantissimo e credo che ci sia molto da raccontare.
Però è indispensabile che recensiate, non importa se in bene o in male: recensioni positive mi motiveranno a continuare, mentre quelle negative mi aiuteranno a migliorare!

Grazie,
Esther
  
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