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Autore: A g n e    12/03/2011    4 recensioni
Gellert e Ariana, una sera di temporale e un po' di strana dolcezza.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Gellert Grindelwald
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
- Questa storia fa parte della serie 'Grausam Schwärmen'
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Non mi piace, non mi piace, ho paura, ho paura.

Ariana si appallottola su se stessa come un gatto, gli occhi chiusi, il corpo scosso da un brivido ad ogni tuono.

Non mi piace, Abe, Abe, dove sei? Non mi piace, ho paura.

Il temporale batte forte contro i vetri, un incubo senza sonno, rumore, rumore.

Abe! Ho paura, paura!

Scivola giù dal letto, cercando a tentoni la porta.
Al piano di sotto, uno spiraglio di luce. Lo segue, fino ad arrivare nel piccolo salottino.

Abe?
Al?

Il fratello maggiore c'è, ma dorme, appoggiato sul petto di Gellert.
Il biondo solleva la testa, a guardare quel figurino bianco che si è affacciato dalla porta.
Le sorride.
"Albus dorme, piccola. Aspetta".
Fa scivolare Albus fino a farlo stendere sul divano, senza svegliarlo.
Ariana indietreggia, incerta.

"Non avere paura. Cosa c'è? Il temporale ti spaventa?"

Ho paura, ho paura. Dov'è Abe?
Tu sei bravo. Sei l'amico di Al. Sei bravo? Per favore, per favore, ho paura.

Ariana annuisce. Poi solleva le braccia, in una muta richiesta di abbraccio.
Gellert rimane interdetto, poi si china, in ginocchio, allargando le braccia, invitando Ariana a venire verso di lui.

Posso? Davvero? Sei buono?
Ho paura, ho paura.

Ariana avanza, incerta.
Poi un tuono più forte degli altri la spaventa, facendola balzare in avanti, contro il petto di Gellert.
Lui la stringe piano.
Merlino, quant'è fragile!
I capelli di Gellert si muovono, carichi di elettricità. La magia di Ariana arriva a lui in piccoli tocchi nervosi.
Sa che ogni rumore forte la agita, facendole perdere il controllo.
Facendola tornare un cucciolo con poche primavere addosso.
Perché non parli mai, Ariana?
Perché non parli?

"Gert"

Il giovane ha un sussulto.
Era davvero la voce di Ariana, quella?
Quel sussurro?
Ha davvero tentato di dire il suo nome?
La scosta, piano.
La guarda negli occhi sorridendole, accarezzandole i capelli.
Una piccola, bionda bambola di vetro.

"Ci saremo, Ariana. Ci saremo sempre".

Nemmeno lui sa perché sta dicendo quelle parole, ma Ariana sembra calmarsi.
Torna posare la testa sulla sua spalla, mentre Gellert si alza prendendola in braccio.

Sulla soglia della sua stanza le sfiora i capelli con le labbra.
La fa distendere sul letto, piano.
Poi, rimane con lei finché non la vede riaddormentarsi.

Alcuni anni più tardi.

-One good deed can't save a man from an entire life of wickedness.
-But it seems enought to condamn it.
-Indeed.


Angolino Autrice

Ok, non so come diavolo mi è venuta in mente, questa.
Però volevo una fic in cui si mostrasse un minimo un'Ariana autocosciente e un fondo di tenerezza in Gellert.
Spero di non essere andata tremendamente OOC.
Alcuni anni dopo è inteso come un flash della sconfitta di Gellert per mano di Albus.
Il dialogo è tratto da Pirati dei Caraibi - la maledizione della prima luna. L'ho messo perché mi sembrava emblematico della rabbia del mondo negli orrori compiuti da Gellert che spazzano via qualsiasi cosa buona che possa aver fatto.
Ah, ultima cosa: Ariana sembra una bimbetta di pochi anni, ma solo convinta che nelle crisi di panico non dimostrasse affatto i suoi tredici anni.

   
 
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