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Autore: Jolene    16/01/2006    5 recensioni
Fleur ha sentito troppo a lungo ciò che la gente ritiene di lei, ma il loro giudizio non le importa più. Fleur abbraccia il suo uomo e chiude gli occhi. Il sole affoga la stanza in un bagno di luce sulfurea.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fleur Delacour
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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E’ mattina, e la mattina in campagna non si vede che una foschia finissima che attraversa tutto in silenzio. I campi paiono infiniti e la vista s’allunga dove può, fin quando può e non oltre la linea sbiadita dell’orizzonte che con la nebbia si fa così vicino.

Il sole non è un faro ma una macchia stinta e la luce si diffonde dappertutto.

Fleur cammina a piedi scalzi sull’erba. E’ una delle solite giornate e non ha voglia di restare ancora a dormire. Si sveglia presto stamattina perché non ha più sonno.

Bill sarebbe capace di restare a letto un’intera giornata e Fleur di restare a guardarlo lì ferma immobile, ma stamattina i piedi la trascinano giù per le scale.

Attraversa il pollaio nel cortile, attraversa i paletti d’ingresso della tana.

Attraversa i campi fin quando non sente le gambe cedere sotto il peso. Allora s’abbandona su uno spiazzo erboso dove non crescono alberi né piante.

Si stende senza far caso alla rugiada che le si insinua nella vestaglia. Un tempo si sarebbe preoccupata dei ciuffi d’erba tra i capelli, ma ora non ha importanza quanto siano lisci o brillanti.

Rimane lì ad osservare l’alba che nasce tra le nuvole. È uno spettacolo che gli occhi non pagano, non un tripudio ma un’estasi serena.

Fleur ritorna a casa quando il sole è già sorto.

Sale le scale piano per non far rumore, e con i piedi sporchi di terra.

Bill è disteso sul letto, con un braccio piegato sotto il cuscino ed il naso all’aria. Fleur gli si stende al fianco, posa la testa sul petto del marito.

I suoi lineamenti non sono più gli stessi dopo quello che è successo, ma Fleur non se ne accorge nemmeno. Gli sguardi compassionevoli della gente le passano attraverso. Le persone credono di sapere tutto ma in realtà non conoscono nulla. Fleur ha sentito troppo a lungo ciò che la gente ritiene di lei, ma il loro giudizio non le importa più. Fleur abbraccia il suo uomo e chiude gli occhi. Il sole affoga la stanza in un bagno di luce sulfurea.

 

Tu dei il mio dio

Ti adoro

Non lascerò che tu smetta di vivere

E ti seguirò in cielo se accadrà

Tu sei inverno, estate, autunno e primavera

Tu scandisci il tempo dei miei giorni

Tu sei nel bene e nel male

Non t’abbandonerò per nessun motivo al mondo

Se mi spezzeranno io verrò da te in pezzi

Ma verrò

Tu sei il mio rifugio nei giorni di pioggia

Sei il braccio che mi sorregge

Quando barcollo come un’inferma

Tu sei il mio dio ed io non crederò a nulla all’infuori di te

è sul mio sangue che giuro

perché la promessa fatta non resti mai vana.

  
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