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Autore: MizzGreen93    13/03/2011    2 recensioni
Ho sempre avuto una passione insana per il sangue: ciò mi portava di conseguenza ad adorare i vampiri, ad osservare quasi ammaliata il sangue che sgorgava delle mie costanti ferite ed altri avvenimenti che hanno procurato una costante preoccupazione in mia madre e il soprannome di "Bloody Nic" dai miei amici.
Il mio nome è Nicole, ho 17 anni e con queste parole voglio inaugurare il mio diario che rappresenterà il capolinea della mia adolescenza.
Mia prima Fic originale! Si accettanto critiche e commenti ovviamente. Per ora lascio questo rating ma forse in futuro cambierà, dipende da come indirizzerò la Fic. ;)
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ho sempre avuto una passione insana per il sangue: ciò mi portava di conseguenza ad adorare i vampiri, ad osservare quasi ammaliata il sangue che sgorgava delle mie costanti ferite ed altri avvenimenti che hanno procurato una costante preoccupazione in mia madre e il soprannome di "Bloody Nic" dai miei amici.
Il mio nome è Nicole, ho 17 anni e con queste parole voglio inaugurare il mio diario che rappresenterà il capolinea della mia adolescenza.”
Scagliai il diario a terra, lontano da me, lontano da quella persona così diversa che un anno prima, il giorno del suo diciassettesimo compleanno, aveva iniziato quel diario, pieno di paure, frasette romantiche ed altre sciocchezze adolescenziali. Già, si vede che l’adolescenza mi ha abbandonata un po’ troppo tardi ma fare le cose in ritardo è sempre stata una mia caratteristica, dopotutto.
Continuai ad osservare quell’ammasso di cartastraccia che avevo smesso di scrivere quattro o cinque mesi addietro: volevo bruciarlo, rendere cenere ciò che già era cenere e far sparire con esso un passato un po’ difficile da digerire. Il giorno in cui ricevetti il diario, il 28 Dicembre, giorno del mio compleanno, ripeto, mia madre scoprì il tradimento di mio padre. Il 29 Dicembre la mia casa fu invasa da strilli, oggetti rotti e da pianti. Tanti pianti. Soprattutto i miei. Mio padre andò via di casa dopo un paio di giorni e di lui non sapemmo più nulla. Questo di sicuro è stato uno tra i fatti che maggiormente mi ha sconvolta, che maggiormente, forse, ha determinato il mio cambiamento. I mesi successivi furono terribili: la mia media scolastica calò brutalmente, mia madre era vicina alla depressione, la vita in famiglia era un vero disastro e mio fratello Victor, di un anno più grande di me, non faceva che peggiorare la situazione, rincasando ad orari impossibili e costantemente ubriaco. Ciò portò mia madre ad assumere un carattere decisamente troppo apprensivo nei miei riguardi, voleva sapere ogni minima cosa di me: dove andavo, con chi andavo, cosa avrei fatto… A causa di questa apprensione il mio carattere assunse sfumature sempre più ribelli ed impulsive, tanto che mi portò a mandare a quel paese il mio professore di greco al liceo. Inutile dire che questo, sommato alla mia media pietosa mi portò a ripetere il quarto anno di liceo Classico che però non ripetei mai dal momento che era stato già difficile doversi subire per quattro anni delle facce snob, malate di buoni voti e costantemente in competizione ai quali non ero mai andata a genio, figuriamoci se volevo subirmene altre e, soprattutto, iniziare nuovamente a stringere amicizia. No, grazie. Tuttavia non volevo buttare al vento quattro anni di duro studio (eh sì, nei begli anni ero la prima della mia classe) quindi a Settembre decisi di frequentare una scuola serale, forse una delle scelte migliori che abbia mai fatto nella mia vita, dal momento che ebbi l’opportunità di conoscere alcune tra le persone più importanti della mia vita: Marcy, ovvero Marcella, la mia migliore amica, Bruno, cazzone alternativo che si fa chiamare Coso, nome di cui non ho mai capito il significato, e Mike, viene dall’America come me anche se lui da Washington ed io da New York: già perché sono nata in America ed ho vissuto lì fino ai cinque anni, quando mio padre che è Italiano ha avuto il trasferimento in questa merda di paesino in culo al mondo. Tornando ai miei amici, sono stati gli unici a cui ho raccontato le caratteristiche più insane della mia natura e, soprattutto, sono stati gli unici che mi hanno consolata quando hanno saputo gli avvenimenti dell’estate precedente che mi ha colpita sia emotivamente che sentimentalmente. Soprattutto sentimentalmente: conobbi un ragazzo fantastico, bellissimo, simpatico, insomma, il tipo perfetto, ma da me voleva solo una cosa: sesso, sesso, sesso. E pensare che non avevo ancora dato il primo bacio, l’ho detto, mi pare, che è mia caratteristica fare le cose in ritardo, no? Non perché fossi brutta, di ragazzi che volevano uscire con me ne avevo a bizzeffe, il mio copro era dir poco perfetto, i miei lineamenti erano mozzafiato: la mia pelle era candida, delicata, perfetta, il mio viso delicato, innocente, inconsapevolmente sensuale con degli occhi azzurro chiaro, quasi vitrei, dotati di lunghe ciglia nere, la mia bocca era carnosa, rossa, ispirava baci, sensualità ed il tutto era incorniciato da dei capelli corvini, lisci con scriminatura centrale che cadevano morbidi, lunghi poggiandosi davanti sulla mia terza abbondante e arrivando quasi al mio sedere sodo. Insomma, vista così sembravo una macchina sexy che faceva partire la testa degli uomini con un sol battito di ciglia. E allora qual era il mio problema? Paradossalmente, il mio copro: tutta quella bellezza mi portava persone che volevano dissetare solo la fame del loro testosterone e non era ciò che volevo io. Inoltre ho sempre avuto un carattere di merda, freddo, distaccato, ero perciò costantemente odiata dalle ragazze che mi ritenevano “una che pensa di averla solo lei poiché ha curve perfette e gli occhi di ghiaccio” e dai maschi che mi ritenevano “una da una scopata e via”. Ecco spiegato l’arcano. I giorni sono passati rapidamente da Settembre sino al 27 Dicembre, il giorno prima del mio diciottesimo compleanno ed il giorno in cui ritrovai, dopo cinque mesi quel maledetto diario i cui racconti si erano fermati al giorno prima della mia partenza per le vacanze con mia zia, il giorno prima delle prime palesi proposte di sesso rifiutate, delle mie prime ubriacature, dei miei primi tiri di sigaretta. Eppure mi pento di non aver dato il mio primo bacio da ubriaca, almeno sarebbe stato qualcosa di indolore e, soprattutto, non sarei arrivata ad essere una diciottenne che ancora scappa quando si tira in ballo l’argomento “primo bacio”.
Mi distesi sul letto guardando il soffitto su cui avevo attaccato delle stelline fluorescenti da bambina: minchia, com’ero cambiata dall’anno precedente. All’improvviso dal mio cellulare partì “The kids aren’t all right” degli Offspring: osservai il display, era una chiamata da parte di Marcy. Risposi.
“Hey”
“Hey Nic. Come va?” La sua voce era euforica.
“La solita merda, mia madre di sotto cucina per domani perché vuole festeggiare il mio compleanno, la sento bestemmiare e piangere perché il rustico non è come lo vuole lei… mi fa una certa pena vederla in quello stato. Tu invece mi sembri euforica. Successo qualcosa di bello?”
“Non puoi capire!” Iniziò con voce eccitata.
Sbuffai. Odiavo quel tono, voleva significare due cose: o che era uscita con qualcuno o che era in programma una superfesta. Ed io odiavo entrambe le cose, al contrario di Marcy.
“Marcy, ti avviso, io alle feste non ci vengo!” urlai esasperata.
“Ma Nic! Questa è la festa per eccellenza! La fanno in quel locale che ha appena aperto e…”
“E ciò sai che vuol dire? Sarà colmo di truzzi, coglioncelli con gli ormoni in subbuglio e tante altre belle cose. Di certo noi ed in particolare Coso che ieri si è tinto i capelli di verde e arancio non saremo visti di buon occhio.”
“Cogliona, questo lo so, non sono mica rincoglionita. Infatti è una festa organizzata da Marco, non sarà nulla di troppo elaborato, lui è come noi, ha affittato il locale, sta sfondato di soldi e…”
“Frena! Frena! Chi è Marco?!” Urlai nel telefono. Temevo che a mia madre venisse una crisi a causa dei miei urli.
“E’ il nuovo tipo con cui sto uscendo” Fantastico. Entrambe le notizie che più odiavo da Marcy in una sola sera. Stavo seriamente pensando di andare a cucinare con mia madre.
“Nic, comunque passiamo a prenderti alle 21.00, perciò muoviti.”
“Non ti ho dato nessuna conferma! E poi sono già le 20:35...” Inutile. Aveva già riattaccato. Non mi restava che truccarmi e vestirmi, Marcy su queste cose era irremovibile. In quel momento arrivò un messaggio, era lei.
“E poi bisogna festeggiare il tuo compleanno, no? ;-D”
Mi scappò una bestemmia. Mi piazzai davanti allo specchio della mia stanza e legai i capelli in una coda per lasciare il viso scoperto. Di malavoglia cominciai a stendere un velo di crema come base per il trucco.
Mai avrei pensato che quella festa mi avrebbe sconvolto la vita.

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Spero che la storia vi sia piaciuta. Per chi non l'avesse capito, la storia si svolge il flashback.
@Titty1194: grazie mille per la recensione ed il commento positivo! :D Spero che il capitolo ti sia piaciuto. ^^
  
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