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Autore: MrsLovett    13/03/2011    5 recensioni
E' un giorno come tanti altri quando un personaggio inaspettato compare nella vita di Richard Castle riportando a galla persone e avvenimenti ormai sepolti nei meandri della memoria. Chi sarà? Buona lettura ;)
Genere: Drammatico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Cambiamenti -


Siamo arrivati” disse mezzo spazientito il conducente del taxi. La ragazza guardò fuori dal finestrino. Le tremavano un po' le mani ma ormai era lì, non poteva tornare indietro.

E' sicuro che sia il posto giusto?”

Più che sicuro. Mio nipote ha passato più tempo qui che a scuola.”

Rilesse ancora l'indirizzo. Come se non lo avesse già imparato a memoria: distretto di polizia della 58° strada. Beh è inutile temporeggiare pensò. Piegò il foglietto consumato e se lo mise in tasca.

Può aspettarmi qui?” chiese prima di scendere dalla vettura.

Mi ha preso per il suo tassista personale?”

La pagherò per tutto il tempo che ci vorrà.”

Il conducente acconsentì e la ragazza scese dalla macchina. “Spero di non dover aspettare che esca di prigione.” disse l'uomo mentre la vedeva attraversare la strada.


Non ci credo”

Ti dico di sì invece”

Naa si sta inventando tutto”

Ragazzi smettetela di parlare e tornate al caso.” disse la detective Kate Beckett spuntando dalla sala relax con un caffè fumante in mano. “Il portiere ha confermato che durante il suo turno non è entrato nessuno, quindi possiamo togliere il marito dalla lista dei sospettati “ disse il detective Kevin Ryan togliendo una foto dalla parte destra della lavagna.

Quindi se non è stato lui rimane solamente...”

Ehi aspetti dove crede di andare?” ci fu un piccolo trambusto e i detective videro due agenti rincorrere una ragazza che si dirigeva proprio verso di loro.

E' lei il signor Castle?” chiese fermandosi davanti allo scrittore.

S-sì sono io...” rispose sorpreso.

Signorina non può stare qui” intervenne Beckett.

La ragazza sembrò non sentirla “Posso parlarle un attimo in privato?”

La detective roteò gli occhi “E' un'altra delle sue fan, portatela fuori” disse rivolta ai due poliziotti.

No, no aspetti... Non sono una sua fan. E' una faccenda personale, la prego.” supplicò mentre la portavano via. “Signor Castle riguarda Iris!” esclamò tutto d'un tratto.

Gli occhi dello scrittore si spalancarono per lo stupore. “Iris” sussurrò. “Lasciatela andare!”

Castle che succede?”

Come sai il suo nome?”

Se mi permette di parlarle le dirò tutto.”

Castle...?” Kate si era portata alle sue spalle

Dammi un paio di minuti.” le rispose e condusse la ragazza in una stanza tranquilla. “Prego accomodati”

Si sedettero su delle sedie malconce e dopo qualche attimo di silenzio “Di cosa volevi parlarmi?”

Come ha conosciuto Iris?”

Lo scrittore la fissò intensamente per un istante. Era una bella ragazza, viso luminoso e lineamenti fini incorniciati da una massa si capelli ricci che le arrivavano all'altezza delle spalle. Un paio di occhi grigi lo scrutavano quasi fino in fondo all'anima: lo stesso sguardo che aveva Iris. “Ci siamo conosciuti durante uno scambio culturale.”

Nient'altro?”

Prima dimmi il tuo nome, poi continuerò con il mio racconto”

Beth”

Beth... Bel nome” commentò. La ragazza non si fece distrarre dal tentativo di depistaggio e gli fece cenno di continuare. “Eravamo soli: lei italiana e io newyorkese, non conoscevamo nessuno così diventammo amici.”

Ma non eravate solo semplici amici, vero signor Castle?” chiese sporgendosi verso lo scrittore.

Dall'altra parte non ci fu nessuna risposta. Se l'aspettava una reazione del genere “La prego, è importante. So che per lei sono solo una sconosciuta con un'amica in comune. Se risponde alle mie domande le dirò tutto ciò che vuole sapere”

Castle la guardò ancora, sembrava sincera “Sì eravamo più di semplici amici” confessò infine lo scrittore “ci innamorammo... Sei italiana anche tu vero?”

Beth sorrise “Va bene signor Castle facciamo il gioco delle domande e delle risposte; sì sono italiana. Ora è il mio turno: cosa successe dopo?”

Ne ero certo. Voi italiani avete quella musicalità nella voce anche quando parlate inglese” commentò sorridendo al ricordo dell'accento buffo di Iris, poi ritornando serio continuò “Passammo delle settimane fantastiche poi ognuno se ne ritornò a casa e...”

E...?”

Non ci sentimmo più. Decise di troncare la relazione.” disse quest'ultima frase con amarezza. “Mi mandò una lettera un paio di settimane dopo il nostro ritorno”. Il suo tono era triste, il ricordo lo tormentava ancora dopo così tanti anni.

Beth si alzò e iniziò a camminare nervosamente avanti e indietro.

Beth?” Castle si alzò a sua volta preoccupato per la reazione della fanciulla. Ma lei non lo ascoltava, era persa nei suoi pensieri Perchè, perchè l'ha lasciato? si chiedeva.

Lo scrittore fermò il fiume dei suoi pensieri posando le mani sulle piccole spalle “Beth cosa c'è?” la ragazza lo guardò negli occhi cercando una risposta valida. Non riusciva a parlare, le parole non trovavano la strada per uscire.

Lo scrittore parve capire perchè chiese “Cosa è successo a Iris?”

Gli occhi le si inumidirono e non riuscì più a trattenere le lacrime. Nascose il viso tra le mani, non voleva che la vedessero piangere. “E'... E' morta” riuscì a dire tra i singhiozzi. Rick la prese tra le braccia e la cullò. Le sue mani accarezzavano delicatamente i capelli ondulati. “Mi dispiace” le sussurrò all'orecchio “Alla tua età i figli non dovrebbero perdere le madri”. Aveva capito, aveva sempre capito tutto.

Si strinse più forte a lui. Il suo torace forte emanava un dolce calore e il profumo le inondava le narici con quel suo odore speziato. Dopo qualche attimo si staccò asciugandosi gli occhi con il dorso della mano.

Tuo padre come l'ha presa?”

Quella domanda la paralizzò “Lei... Io...” non sapeva da dove iniziare “Io non ho mai conosciuto mio padre” disse infine.

Non aveva il coraggio di alzare lo sguardo. Stupida stupida stupida! continuava a pensare. Infine volse gli occhi in alto finchè non incontrò quelli di Castle. Un dialogo silenzioso corse tra i due e dopo una manciata di secondi le pupille gli si dilatarono. Stava capendo perchè lei era lì, perchè era stata così insistente per parlargli in privato. Tutte quelle domande su Iris ora avevano un senso.

Istintivamente lo scrittore si allontanò di qualche centimetro. Aveva lo sguardo attonito e la bocca semiaperta ma Beth poteva vedere gli ingranaggi muoversi velocemente nella testa. “Io?” ora era lui che non trovava le parole “Io sono tuo... padre?” chiese ancora scioccato.

La ragazza scosse la testa “Non è sicuro. Potrebbe essere lei come potrebbe non esserlo.” l'uomo portò una mano sulla bocca e si sedette.

Era inutile rimanere lì, ci avrebbe messo un po' per assorbire il colpo e Beth lo sapeva meglio di chiunque altro. Meglio tagliare la corda pensò.

Questo è l'indirizzo dell'albergo in cui alloggio. Se per caso vuole parlare sa dove trovarmi” gli consegnò un bigliettino, prese le sue cose e se ne andò lasciandolo da solo con i suoi pensieri. Rick fissò a lungo il foglio, poi prese il cappotto e senza dire niente a nessuno se ne andò anche lui.

Aveva bisogno di schiarirsi le idee.



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Ciao a tutti, se state leggendo questo piccolo post vi ringrazio di aver avuto la pazienza di leggere questa pazza FF ;) L'idea mi era venuta una sera guardando Castle e mi son chiesta: "Perchè non movimentare ancora un pò la vita del nostro scrittore preferito?". Ed ecco qua il frutto della mia mente bacata! Spero sia stato di vostro gradimento, al prossimo capitolo ;)

Mrs Lovett


  
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