Crash into you
Hogwarts, maggio 1870.
“Bob!
Ehi, Bob!”
Un ragazzo si fermò, a metà strada
fra la scuola e il lago.
“Finalmente ti sei fermato, non ho
più fiato!”
Anche se maggio si avviava verso la fine,
i prati erano spazzati da una brezza tagliente e il cielo era
oscurato da nuvole gonfie.
“Non ero così lontano”
Teneva le mani affondate nelle tasche nei pantaloni, e il suo viso
lasciava trasparire impazienza.
“Hai ragione” La
ragazza che gli stava di fronte sistemò meglio la sciarpa che
aveva annodato intorno alla gola, per proteggersi dal vento.
“L'attività fisica non è mai stata il mio
forte...”
“Cosa vuoi, Black? Jeremy mi sta
aspettando”
“Isla” Lo corresse lei, con un'ombra
di disappunto. “Mi chiamo Isla”
“D'accordo,
Isla”
Bob Hitchens sbuffò. “Cosa c'è?”
“Mancano
solo tre giorni ad Erbologia”
“Ho già scritto
una quindicina di centimetri di pergamena, te li darò domani
mattina in Sala Grande. Devi solo aggiungere gli altri”
“Dobbiamo
lavorarci insieme. Non basta la ricerca, dobbiamo anche raccogliere i
semi, metterli nei vasi e –“
“Allora io scriverò
tutti e trenta i centimetri, e tu farai il resto” Si voltò,
ricominciando a camminare. “Ci vediamo”
“Bob!”
Esclamò lei, più forte di quanto desiderasse. Una
ragazzina, che passeggiava poco più in là, si voltò
a guardarla.
“Hai finito?” Ribatté Bob,
esasperato. “Ho un impegno”
Isla incrociò le
braccia, e sentì che la pazienza la stava abbandonando. “No,
non ho finito. Dobbiamo fare il compito, e non ho intenzione di
lasciar perdere”
Bob le si avvicinò, così in
fretta da farla indietreggiare per la sorpresa. “Noi non faremo
proprio niente. Siamo finiti insieme solo perché eravamo
assenti quando la Doomey ha assegnato questo stupido lavoro a coppie.
Altrimenti io sarei stato con Jeremy, e tu con qualche tua
pari”
“Qualche mia pari?”
“Sì,
qualche tua pari. Una stupida purosangue”
“Stupida
purosangue?” Mentre ripeteva quelle parole, Isla si sentì
arrossire. Se per la vergogna o per la rabbia, non avrebbe saputo
dirlo. “Pensi che sia questo?”
“Perché mi
tratti come se non ti importasse chi sono? Quelli come te pensano che
i Babbani siano utili solo come zerbini” Le labbra di Bob si
contrassero in una smorfia di disgusto. “Chissà, magari
un giorno ti pulirai i piedi su di me prima di entrare in casa”
“Io
non penso questo dei Babbani!” Isla si morse il labbro, e
abbassò lo sguardo.
Sapeva che quelle parole non erano del
tutto veritiere: la sua famiglia le aveva inculcato il concetto della
superiorità dei Purosangue, e sottrarsi a quella convinzione
era più difficile di quanto avesse immaginato.
“Io
non penso questo di te” Si corresse.
Bob Hitchens era
conosciuto fra gli studenti del sesto anno per il suo pessimo
carattere. Aveva solo un paio di amici, l'aria perennemente
corrucciata, e si rivolgeva ai compagni e ai professori in tono
scortese, brusco. I suoi genitori erano del tutto estranei al mondo
della magia, e fino a quando aveva compiuto undici anni lo era stato
lui stesso. I Black l'avrebbero disprezzato, eppure Isla non riusciva
a non provare una certa curiosità nei suoi confronti.
Bob
rimase in silenzio. “Smettila, Black” Disse infine. “Io
scriverò i trenta centimetri, e tu pianterai quegli stupidi
semi. Ci vediamo a Erbologia”
Prima che Isla potesse
aggiungere altro, si era già incamminato in direzione del
lago.
* * *
“Era
ora! Stavo per andarmene”
“Ho incontrato Isla Black”
Bob scrollò le spalle. “Per colpa della Doomey continua
a perseguitarmi”
Jeremy inarcò un sopracciglio. “A
me non dispiacerebbe così tanto essere perseguitato da
lei...”
“Ti devo ricordare chi è?”
“Per
qualche misterioso motivo le piaci” Jeremy lanciò una
grossa pietra nell'acqua. “Perché non la inviti a
Hogsmeade la prossima settimana? E' carina”
“E' una
Purosangue!” Protestò Bob.
“Oh, piantala. Hai
più pregiudizi tu di tutti i Black messi insieme” Con
quelle parole lapidarie, Jeremy lo lasciò da solo in riva al
lago.
Bob sospirò. Pensò alla figura esile di Isla,
ferma davanti a lui: era carina, doveva ammetterlo. Forse poteva
davvero invitarla a Hogsmeade... Nello stesso istante in cui quel
pensiero affiorò nella sua mente, scosse il capo.
“Idiota”
Mormorò, fra sé e sé.
* * * * *
NOTE
Ho assunto che
Isla fosse nata nel 1853, quindi questa storia è ambientata
durante il suo sesto anno.
E' stata la prima Black ad essere
cancellata dall'albero genealogico, almeno per quanto riguarda la
porzione disegnata dalla Rowling, perché ha sposato un Babbano
(Bob Hitchens, appunto). Ho pensato che all'inizio fosse lui quello
ad avere i dubbi ed i pregiudizi maggiori, e a dover combattere
contro un'attrazione percepita come assolutamente sbagliata.
Evidentemente avrà poi cambiato idea ;)
Spero che questa
one-shot vi sia piaciuta, ovviamente critiche e commenti sono sempre
ben accetti!
Alla
prossima,
Flea.
Questa storia partecipa al "Albero genealogico contest" di MedusaNoir