Charles si guardò attorno con fare assorto […]Ancora non gli sembrava vero che, da lì a poco, sarebbero partiti per Parigi.
Un altro rumore, però, lo riscosse: lo scatto della serratura di una delle portefinestre che davano sul portico, proprio dietro di lui. Poi, sul vetro della teca vide il riflesso di un ragazzo – o per meglio dire, quello che una volta, più di trecento anni prima, era stato un ragazzo – alto, dai capelli corvini.