Un vetro.
Una singola finestra mi separa dall’aria aperta.
Troppo grande lo sforzo di alzarsi ed aprirla.
Comporterebbe l’utilizzo di muscoli tranquillamente assopitisi su di una comoda sedia, ed il successivo ingresso di aria fredda.
Freddo.
Ce n’è già abbastanza al momento, qua, non ne serve certo altro!
Gli occhi però posso spostarli là, verso l’orizzonte.
Buffo, sembra quasi che ci siano delle montagne laggiù.
Non palazzi, non lampioni.
Solo montagne.
Sarebbe bello, davvero.
Appena sotto quella striscia rosa, flebile come un acquerello, le MIE montagne esistono.
Alte, basse, coperte di neve, di vegetazione, impervie, con dolci pendenze, tutto viò è irrilevante.
Il fatto che ci siano, che io possa vederle, conta.
Un sorriso mi nasce spontaneo sulle labbra.
Abbasso lo sguardo per un secondo.
Quando lo riporto sull’orizzonte, le montagne sono già sparite.
Ma torneranno.
Sicuramente, torneranno.
Quando?
Boh, chi lo sa…
Ma sono sicuro che ci saranno di nuovo quando, in un pomeriggio come questo, alzerò lo sguardo verso l’orizzonte.
Solo per me.