-Temari...Temari-

Percepivo delle carezze morbide come lino sul mio viso intorpidito dal sonno. Doveva essere molto tardi: mi ricordavo di essermi addormenta qualche ora, minuto o secondo prima.

Sinceramente, non me ne importava poi molto. Quelle carezze erano piacevoli e leggere. Sentivo i polpastrelli, le falangi, la mano: seta fredda sulla mia pelle bollente a causa della pesante coperta. Ma la sensazione era piacevole, ne avevo bisogno in quella camera che sembrava una fornace.

-Temari...amore, sei sveglia?-

Ah questa voce! Mi era più che familiare!

-Shika...mmm.- Mugugnai emettendo suoni incomprensibili. Sorrisi soddisfatta e mi girai nella direzione della mano. Lì doveva esserci Shikamaru .

-Che ci fai qua?- non avevo neanche voglia di aprire gli occhi, volevo riaddormentarmi nonostante la bella sorpresa.

-Sono appena arrivato-

Borbottai altri “mmm” chiedendo più informazioni mentre prendevo possesso della sua vita, abbracciandola, come se fosse un pupazzo. Accollai la testa, usando le sue gambe come cuscino. Ora le sue mani si erano spostaste sui mie capelli sciolti che venivano mossi ritmicamente su e giù.

Lo sentii sospirare.

-Mi sono mancati i tuoi capelli- mi disse con una voce strana, innaturale. La percepivo più bassa, più soffice, la sua solita franchezza, ma non la solita. Sembrava sincero come sempre, ma la voce non era la stessa.

-Mi è mancata la tua stanza-

La maglietta si stava tirando quindi probabilmente si stava dando un'occhiata in giro. Allora non era completamente buio! Con tutta probabilità non avevo tirato le tende prima di addormentarmi. Sentii le sue mani passare sul mio viso.

-Mi è mancato il tuo naso e...mi è mancata la tua bocca-

Appoggiò indice e medio sulle labbra che dischiusi automaticamente .

-Mi sei mancata Temari-

Si staccò improvvisamente inginocchiandosi e appoggiando le labbra contro le mie. Sembravano due coppie di calamite che attratte da forze cosmiche cercano il modo migliore per toccarsi completamente, nel profondo. Avrei voluto invitarlo sotto le coperte, ma lo conoscevo bene. Non sarebbe riuscito a svegliarsi per non farsi scoprire da nessuno.

Doveva saperlo anche lui perchè accennava ad una riluttante ritirata. Troppo crudele concludere così questo sogno.

-Ti ho portato qualcosa-

Tirò fuori dallo zaino una piccola scatola laccata. Al suo interno vi era una composizione di fiori deidratati ad arte. Riuscii a mugugnare un ringraziamento, almeno credo.

Mi diede un bacio sulla guancia. Davvero strano, così insolito per lui fare una cosa del genere.

-A domani- mi disse.

Dopo pochi secondi mi riaddormentai.

Alla mattina fu proprio quella tenda non tirata la causa del mio risveglio. Strizzai gli occhi e ancora in fase zombie, come in trance, mi vestii e diedi una forma meno caotica ai miei capelli.

La testa vuota galleggiava per l'etere con il solo pensiero della colazione che mi aspettava calda e ricca. Nel corridoio incontrai Kankuro e Gaara che mi avrebbero raggiunto tra breve dopo aver parlato con Choji.

Ah quindi non era stato un sogno! Shikamaru era realmente tornato a Suna. Ma la scena non poteva essere reale, dovevo sicuramente aver sognato. Perchè era stato dolce, aveva ammesso senza sbuffare che gli ero mancata, io la sua seccatura. Ah già non mi aveva neanche chiamata seccatura! Di solito era il mio nome come se mamma e papà non avesse provveduto a darmene uno. E poi era parso tutto così strano: di solito si muoveva velocemente con irruenza, cioè solo vicino a me. Questa volta...non so...la mia immaginazione doveva aver lavorato troppo. Dovevo smetterla di leggere i romanzi rosa di Jiraya.

Entrai nella sala da pranzo, il tavolo apparecchiato per cinque aveva l'aria delle grandi occasioni. Solo perchè erano arrivati due ambasciatori da un altro villaggio non serviva tutta questa pompa.

-Buon giorno, seccatura- una basso lamento si era propagato da una poltrona accanto all'entrata: Shikamaru in catalessi cercava di riprendere sonno, inutilmente.

-Bentornato- gli dissi avvicinandomi per dargli un bacio.

-Cavolo! Seccatura, ma cosa hai mangiato ieri sera?- fece ondeggiare la mano davanti al viso -Hai un alito che fa paura!-

Quel ragazzo! Sapevo che non poteva essere capace di scene così carine come quella del sogno! Brutto cretino!Avrei voluto tirargli uno schiaffo per questa chiara dimostrazione di mancanza di tatto, ma mi fece un ghigno che mi bloccò.

-Guarda sul tavolo-

Al mio posto, vicino al capo della tavola, c'era la scatola laccata.

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Buon giorno mondo di lettori e lettrici di fanfic!

Sono le 6.32 del mattino è tutto va bene. Mi sono detta: intanto devi postare la fic oggi, perchè non farlo da subito? Che giorno è oggi? Oggi è il White Day  in Giappone e Corea e...

Quest'idea mi è venuta vivendo in prima persona quest'esperienza: qualcuno durante la notte vi viene a trovare (mio padre, non siate maliziose) e alla mattina voi però non vi ricordate niente e pensate di aver sognato, ma c'è un oggetto, un semplice oggetto che vi fa ricongiungere "sogno" e realtà.