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Autore: Tolouse    14/03/2011    0 recensioni
Tentò un ultima volta di fuggire prima di cedere totalmente all'idea che non c'era più nulla da fare: ogni atomo di cui era fatto accettò che da lì a poco sarebbe morto. Di nuovo. [SPOILER 5X18]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Adam, Altro Personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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La porta si richiuse di scatto davanti ad Adam, separandolo da Dean e Sam oramai all’esterno dell’edificio, e nonostante i suoi tentativi la maniglia non volle saperne di muoversi, neanche di qualche millimetro. Adam ci mise tutta la forza che aveva, ignorando il dolore che si propagava lungo tutto il suo corpo fino a raggiungere il cervello con un urlo disperato. Concentrato sull’unica via di uscita, non si era neanche accorto che la luce bianca aveva completamente riempito la stanza rendendolo praticamente cieco.
Tentò un ultima volta di fuggire prima di cedere totalmente all’idea che non c’era più nulla da fare: ogni atomo di cui era fatto accettò che da lì a poco sarebbe morto. Di nuovo.
Eppure non morì nell’arco di tempo che si era aspettato: si girò lentamente cercando la sorgente di quella luce, cercando una qualsiasi risposta.
E Adam riuscì a vedere: la luce angelica, proibita ai mortali, non lo aveva reso cieco né lo aveva ucciso. Gli servì qualche secondo per abituarsi all’intensità della luce prima di poter notare come un nucleo centrale più denso pericolosamente simile ad una figura antropomorfa.
Michael dunque aveva risposto all’invocazione.
Adam ruotò di qualche grado fronteggiando il nucleo denso, cercando in ogni modo di mantenere i nervi saldi nonostante fosse in qualche modo consapevole del tremore delle sue mani.
Adam.
Sentire il proprio nome risvegliò il ragazzo dallo stato quasi catatonico in cui lo aveva gettato la paura. La sua mente iniziò finalmente ad avere una immagine del complesso: smise di focalizzarsi sul punto più denso abbracciando la totalità della situazione. La stanza non era più adornata di quadri e decori in oro, ma era totalmente avvolta nella luce angelica tanto che per un istante Adam si domandò se la stanza non fosse davvero scomparsa. Eppure, in qualche modo, riusciva a percepire che ogni cosa era ancora al suo posto, compreso il cadavere di Zachariah.
Adam.
Nessuno stava pronunciando il suo nome, quella era l’unica certezza che Adam avesse (aveva)in quel momento. Almeno, nessuna voce umana lo stava chiamando; quello che sentiva era un suono completamente diverso, distante e soave, che risuonava utilizzando le corde della sua anima.
Avrebbe voluto pronunciare il nome dell’arcangelo per dare un minimo segno di coscienza, ma la sua mente formulò solo un pensiero innocente e puro: Non uccidermi.
Non voglio ucciderti, Adam. Non devi avere paura di me, sono un angelo ancora fedele al Signore.
Grazie a quelle parole il ragazzo riuscì a percepire la totale assenza di astio nella luce che lo circondava. Sentiva solo tepore e una sensazione di tranquillità che lo avvolgeva come un guanto. Quella luce sembrava poterlo toccare e sembrava essere fatta di seta. Ogni paura abbandonò il suo cuore, che finalmente riprese a battere quasi normalmente, liberando anche la sua mente da quel frastuono e ogni dolore abbandonò il suo corpo.
Qualsiasi cosa fosse quella luce aveva curato le sue ferite: non solo le più recenti, ma anche quelle che lo avevano ucciso.
“Se non vuoi uccidermi, cosa vuoi?”
La luce si fece più intensa e il nucleo centrale sembrò addensarsi ancora, quasi Michael volesse materializzarsi davvero.
Ho bisogno del tuo aiuto per fermare Lucifero, Adam. Per salvare questo mondo dalla distruzione totale. I tuoi fratelli sono troppo ciechi per capire che il loro sogno di libero arbitrio è solo un illusione, ma tu puoi ancora fare la differenza , Adam. Tu puoi essere la chiave per salvare il mondo.
Oltre al dolore scomparve anche la paura della morte. Quella luce così intensa riuscì ad intrufolarsi sotto la pelle di Adam e far cadere ogni difesa.
Una parte del giovane Winchester avrebbe voluto ribattere che anche lui credeva nel libero arbitrio, che avrebbe voluto tenersi fuori dal gioco calcolato degli angeli, che era già morto e che non aveva alcun diritto di chiedergli ciò che gli stava chiedendo.
“So cosa vuoi che faccia.” Sussurrò lentamente comprendendo appieno il sacrificio che l’arcangelo gli stava chiedendo.
Adam le vie del Signore sono infinite e tu sei stato chiamato a fare ciò che tuo fratello non è stato in grado di fare. Avete lo stesso sangue: il sangue di chi è stato prescelto. Tu sei nato per questo momento, hai vissuto per questo momento e sei morto perché potessi vedere il premio delle anime giuste. Tu puoi salvare l’umanità e dare a loro quel premio che hai ricevuto: la salvezza.
Adam abbassò lo sguardo, confuso dalle parole dell’angelo più simili ad una melodia di arpa che ad un discorso vero e proprio, e non fu in grado di ribattere.
Una tua parola,Adam e il mondo sarà salvo.
Il ragazzo scosse la testa, riuscendo a squarciare il velo apparente della lusinga e a vedere il gelido calcolo di quelle parole.
"Il mondo sarà salvo e io perduto per sempre.” Ribatté a denti stretti. Anche volendo provare rabbia gli era impossibile: la grazia di Michael lo avvolgeva come il più rasserenante degli abbracci.
Il sacrificio avrà la più alta ricompensa, il regno dei cieli ti sarà completamente aperto, vivrai nella gioia e nella beatitudine del Signore come pochi altri. Una parola Adam e la Sua volontà sarà una sola tra cielo e terra.
Gli occhi di Adam fissarono il vuoto, la sua mente considerò quali concrete opzioni aveva: uscire vivo da quella stanza gli era impossibile, perché o Michael l’avrebbe ucciso per lo sdegno o ci avrebbero pensato le sue ferite; dire di si a Michael avrebbe significato diventare un contenitore che, a giochi conclusi, sarebbe stato ridotto a qualcosa di molto simile ad un colabrodo. Sospirò, con tutta la propria fragilità umana, e si arrese. Qualsiasi decisione avesse preso non sarebbe rimasto vivo. Era giunto al punto di non ritorno: ogni azione l’avrebbe portato alla morte. Doveva solo decidere come morire.
Morire sul ciglio di una strada in una pozza di sangue, morire per mano di un arcangelo irato o morire sapendo di aver tentato di salvare il mondo.
La scelta è tua, Adam.
Non era vero: lui non aveva nessuna scelta, nessun fantomatico libero arbitrio, nessuna libertà, nessuna speranza.
Di soltanto una parola …
“… ed io sarò salvato.” Concluse il giovane arrendevolmente. Trovare il coraggio per pronunciare le parole successive fu un impresa quasi titanica: gli si seccò la gola, la voce sembrò volere rimanere nascosta tra le sue corde vocali e la bocca si rifiutò di articolare quella semplice sillaba.
Ma non appena pronunciò quel “Si.” ogni cosa sembrò più semplice e l’indecisione lo abbandonò una volta per tutte. Dire quel si fu l’azione più semplice della sua vita.
Subito dopo Adam percepì di non essere più se stesso, di non essere più in controllo del proprio corpo, eppure ancora vedeva e sentiva come se nulla fosse cambiato.
L’unica cosa ad essere cambiata era lui.
Adam non esisteva più.

  
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