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Autore: Melchan    14/03/2011    4 recensioni
Nel sogno c'era anche Merlin, e sorrideva in un modo che da sveglia non gli ha mai visto. Era un sorriso che brillava d'azzurro, come se qualcosa avesse raggiunto le sue labbra rosse e fatto scintillare la sua bocca alla stregua di un piccolo cielo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Merlino, Morgana, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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Morgana cammina tranquilla per i corridoi del castello, ed è strano - non che cammini per i corridoi del castello, che sia tranquilla.
Lei ha sempre qualcosa a cui pensare, qualcosa che le faccia scoppiettare bolle di sangue rabbioso in tutto il corpo e le accenda gli occhi di malizia o di furia.
Quella specie di quieta calma che le anestetizza la mente è qualcosa di anormale e che fa venire un'espressione un po' persa a tutti quelli che incontra: senza uno scheletro d'ira a tenere in piedi i suoi gesti, assomiglia troppo alla madonna troppo bella per essere vera che non sarà mai.

Non sente il rumore dei propri passi, e anche questo non è un classico. Di solito le sue scarpe da lady di alto lignaggio risuonano come pietre lanciate giù da una rupe, in corsa verso qualcosa che l'ha fatta arrabbiare o che non aspetta altro che lei per infiammarsi.

Ora incede lenta, e gli sbuffi di vento che passano per le gallerie panoramiche del castello le fanno tremare i ciuffi di capelli scurissimi.
Sorride alla gente che s'inchina al suo passaggio e fa addirittura una carezza al figlio di una sguattera delle cucine. Non le importa quale sia il rango di chi le sta intorno, ma non è mai stata materna con nessuno, per quanto ne sanno quelli che non sono i suoi amici. Adesso invece fa una carezza sui capelli neri e corti del bambino, vestito con una tunica rattoppata ma pulito e sorridente -lo diventa ancora di più, dopo l'attenzione di Lady Morgana. Non è mica cose da tutti i giorni, essere considerato da una donna così bella che adesso gli sembra finta, la fata disegnata sul libro di fiabe che una volta il vecchio Gaius ha mostrato a lui e ai suoi amici.

Tutti la notano, nessuno sa come mai la Lady sia di quell'umore, ma è una vista troppo grandiosa per porsi domande inutili, e se la godono e basta.


E' che stanotte Morgana ha fatto un sogno, ed era talmente splendido, con colori così vivi e fortissimi, che ha l'impressione di avercelo attaccato dentro il petto, come se il suo cuore gli avesse messo una puntina in alto e poi se lo fosse appeso addosso. Il ricordo mai esistito del futuro più magnifico che potrebbe avverarsi.
Non sa quanto durerà questa pace innaturale, ma le piace così tanto.

Nel sogno c'era anche Merlin, e sorrideva come da sveglia non gli ha mai visto fare. Era un sorriso che brillava d'azzurro, come se qualcosa avesse raggiunto le sue labbra rosse e fatto scintillare la sua bocca come un piccolo cielo.

E c'era Arthur. C'era Arthur.
Ovvio, del resto, perché se nel sogno c'era Merlin, Arthur non poteva essere che a un passo di distanza. Dove c'era Merlin, c'era anche Arthur.
Era una verità così semplice e impossibile da piegare, che anche il resto del mondo lo dava per scontato. Potevano litigare davanti all'intero regno, ma quello era normale - assurdo e malato sarebbe stato vedere uno dei due arrivare da solo.
Come trovare un unicorno morto, o un fiore a cui qualche sadico ha strappato tutti i petali fino a lasciare solo il capolino. Qualcosa che non dovrebbe esserci.

Non è certa di dove siano adesso, se nel cortile degli allenamenti a discutere sull'utilità o meno di perdere lì in mezzo così tanto tempo, o nella stanza di Arthur: è normale che un servo prepari il bagno del proprio signore e lo aiuti a lavarsi, quello che sanno in pochi è quanto ad Arthur piaccia effettivamente stare a mollo in una bacinella d'acqua calda. Magari accanto al fuoco, a lamentarsi di qualsiasi cosa come il ragazzino viziato che è, mentre  Merlin gli lava i capelli biondissimi con le maniche tirate su e gli risponde a tono.
Lei ne è così ben consapevole perché una volta ha avuto l'idea di piombare nella stanza proprio in quell'ameno momento: doveva dire qualcosa ad Arthur, ed era troppo importante perché lei aspettasse che il principe ereditario dei suoi tacchi avesse finito di lavare le sue reali membra (non ricorda più cosa fosse di preciso questa cosa importante e irrimandabile, ma non è questo il punto). Così era entrata dalla porta dimenticata socchiusa ringraziando i cavalieri che l'avevano avvertita e ignorandoli del tutto.
La frase gentile con cui aveva apostrofato Arthur e la scena che aveva davanti era stata: "Questo lo rivedrò nei miei peggiori incubi."

Merlin si era tirato indietro la frangia, con quella sua faccina bianca che sembrava ancora più infantile con la fronte libera dai capelli neri, e aveva anche rigirato il fazzoletto che portava sempre al collo, forse per impedire che si bagnasse troppo.
Arthur, be, lui sembrava il principe moccioso più felice del mondo. La tinozza non era molto grande, e Arthur aveva lasciato cadere i piedi oltre il bordo di ferro arrugginito (Morgana sospettava che fosse la stessa vasca di quando aveva otto anni, e che non l'avesse cambiata per qualche motivo che aveva a che fare con le parole sentimenti e bambini alti un metro e ottanta, ma si riservava di utilizzare quell'arma contro di lui per un momento che le avrebbe permesso di imbarazzarlo in modo deliziosamente teatrale). Aveva gli occhi chiusi e si lamentava di come Merlin lo avesse accecato un minuto prima con tutto quel sapone, e di quanto fosse incapace persino di lavare dei capelli - tutto questo ovviamente non gli aveva impedito di rimanersene sbracato là dentro, con la testa appoggiata al bordo scurito dall'acqua e la chioma chiara tra le dita di Merlin, che stava in ginocchio dietro di lui a fargli notare come stesse esagerando, e che se solo avesse smesso di agitare le mani di qua e di là e fosse stato fermo per mezzo secondo, l'intera operazione sarebbe stata molto più facile e indolore.

Questo finché non l'avevano notata, ovviamente: Merlin aveva inarcato le sopracciglia e smesso subito di parlare, lì fermo con le mani sporche di schiuma fino ai gomiti, e Arthur aveva fatto la cosa che sapeva fare meglio: si era messo a ragliare da bravo somaro.
Se ne era andata rispondendo alle urla del suo fratellastro con altre urla, e ripetendogli che adesso avrebbe dovuto lavarsi gli occhi, perché quella vista era troppo patetica per esistere.
In realtà dopo, nelle proprie stanze, era scoppiata a ridere in modo così rumoroso che Gwen si era quasi preoccupata.


Ecco, nel sogno della notte prima c'era qualcosa dello stesso colore che avevano le fiamme del fuoco, acceso e crepitante di fianco ai due mentre adempievano al rito del bagnetto serale.
E degli occhi di Gwen quando le aveva raccontato con abbondanza di dettagli lo spettacolo del principe e della sua balia.

Aveva visto anche il verde degli alberi oltre le mura, e l'azzurro di un cielo che sembrava acqua tinta.

_

"Merlin! Piantala di lamentarti come una femmina isterica, oppure…"
Arthur s'interrompe solo quando la vede, e Merlin, che stava per rispondergli, non dice niente e la guarda e basta.
Il suo fratellastro, dopo un momento passato a fissarla con gli occhi spalancati pensando chissà cosa, abbassa le ciglia invisibili e con quello sguardo sospettoso domanda: "E' successo qualcosa? Hai un'aria strana. Sembri…" Merlin lo guarda "sembra che ti abbiano drogata, o qualcosa del genere." Merlin non lo guarda più, scuote la testa e borbotta qualcosa.
Mentre Arthur si volta di scatto verso di lui e gli ringhia di ripetere, Morgana sente tutta la sua bella pace soprannaturale scivolarle via da dentro come farebbero le lacrime, e dice ad Arthur di ripetere LUI, invece, che drogato e intontito lo sembra dalla mezzanotte di un giorno a quella del seguente.

Morgana è tornata normale, questo sì, però mentre si insulta a vicenda con Arthur sente qualcosa di abbagliante dondolare appeso al suo cuore.

 

 

 

 

 

Note di Melchan:

Per il Cow-T XD E i miei adorati Porn's Angel <3<3<3 Un commentino, nel bene e nel male (davvero), sì? ;*;

Poi, siccome ecco ci tengo, copincollo la mia dichiarazione ufficiale riguardo a TUTTO XDDD :

Ok, sappiate una cosa XD Dopo molti emo/angst-pensieri ho deciso, dato che per me le cose chiamate "seconda e terza stagione di Merlin" sono degli obbrobri innaturali, OOC nell'anima e che in pratica non hanno a che vedere un voi sapete perfettamente cosa con Merlin, allora io le fanfiction le scrivo lo stesso. Le scrivo lo stesso, sì, però 

le scrivo lo stess o tenendo conto solo della prima stagione, che per quanto mi riguarda è la sola, VERA stagione di Merlin esistente.
Se volete spiegazioni più ampie, leggete qui xD
Ecco.
è_é
*ç_ç*

  
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