Le nuvole viaggiano rapide nell'etere, brandelli cinerei di chissà quale atavica catastrofe.
Dov'è la luce? Dov'è il sole?
Il carro infuocato di Febo Apollo è forse celato dalle nubi, padrone di un cielo cupo e privo di luce?
Pensieri cupi, irragionevoli.
Sotto di lui il mare, grigio come il ferro, come il cielo, come i suoi occhi.
Si muove senza conoscere riposo, di un moto continuo ed infinito, divorando la scogliera briciola dopo briciola.
L'acqua, scura, fredda, avrebbe mai arrestato il suo movimento?
Futili dubbi.
In fondo, lui era lì solo per un motivo.
Un rapido gesto della mano, ed un fragile foglio quadrato comincia a precipitare ondeggiando.
L'impatto con l'acqua è lieve, silenzioso, non turba minimamente l'andirivieni delle onde.
Cos'è? Una fotografia?
Due volti radiosi, sorridenti.
Insinceri.
Lui e lei. Insieme. Passato remoto.
L'acqua si chiude con delicatezza sull'idilliaca immagine.
Sul cuore di lui.
Passato rimosso.
Un raggio di luce fa la sua timida comparsa tra le nubi.
Il sole, infine.