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Autore: ErikhaTH    14/03/2011    1 recensioni
"Adam riportò lo sguardo che aveva distorto per seguire i movimenti della mano bianca del biondo sugli occhi di quest’ultimo, poi guardò i lineamenti del suo viso e si fermò sulla sua bocca. La sua bocca era di un rosa tendente al rosso, erano lucide ed estremamente seducenti tanto che egli non riuscì a non poggiarvi sopra le sue. Erano calde e morbide."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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“Una volta mi sono chiesto come ci si sentisse ad essere abbandonati da una persona importante. Non avevo trovato una risposta finché non è successo a me.
Come si può dimenticare il passato? Come si può cambiare così, da un giorno all’altro?
Guardalo. Adesso lui è li a sorseggiare il suo thè caldo con il suo nuovo “amore”.
Ed io? Ed io qui, seduto su una panchina a guardarli da lontano, a ricordare quello che c’è stato.
Non riesco ancora a capire perché mi abbia messo in disparte. È successo tutto così in fretta: il giorno prima eravamo a coccolarci sul divano e il giorno dopo è spuntato questo “essere” e lui è andato via da me.
Può una storia finire così? Che poi, adesso che ci penso, la nostra è stata una storia?
Per me si, io l’ho amato e lo amo ancora anche se non gliel’ho mai detto, ma per lui? Non c’è stata una domanda, non c’è stato un “si, voglio mettermi con te”. Quindi la nostra non era una storia?” Tommy sobbalzò per la teoria a cui stava pensando. Le lacrime cominciarono a riempigli gli occhi. “ Da quando sono entrato nella sua band, c’è sempre stato un qualcosa di speciale tra noi. Quando mi avevano proposto di suonare per lui ero un po’ scettico: mi aspettavo un di quei gay snob, capaci soltanto di dare ordini. Lui, invece, mi ha subito accolto con grande entusiasmo, è stato subito gentile con me e fin dall’inizio sentivo che c’era qualcosa di speciale in lui. Poi un abbraccio, una carezza e siamo finiti a scambiarci baci sul divano del backstage. Abbiamo passato tante tempo insieme e, soprattutto, tante notti.
Una settimana fa, senza dirmi niente, è andato via da me. E adesso eccomi qua, a piangere guardandolo da lontano.”
 

“Avrei dovuto prendere il thè normale, questo alla menta fa schifo.” pensò Adam arricciando il naso“neanche a Tommy piace alla menta. Aspetta! Perché sto pensando a Tommy? Perché continuo a pensare a lui? Lui è solo un idiota, un idiota che non ammette di essere quello che è! La notte si diverte con me e poi va in giro a dire che lui ama le donne. Oh si, certo! Lui è un vero macho!
Non ha mai capito quello che io provo per lui, non si è mai reso conto che io l’ho sempre amato, sin dal primo giorno in cui l’ho visto entrare nello studio di registrazione.
Quel giorno è entrato con la sua solita aria timida, e anche un po’ buffa. Aveva i capelli scomposti dal vento e sorrideva teneramente. Beh, direi che non sono riuscito a resistergli. All’inizio non è stato tanto facile riuscire a farlo sciogliere e a rubargli qualche bacio, ma poi aveva iniziato ad essere a suo agio quando stava nudo disteso accanto a me.
Mi manca, mi manca tanto.. vorrei che venisse a cercarmi, vorrei che fosse geloso alla vista di me con un altro ragazzo. Vorrei solo sapere se ci tiene a me, vorrei sapere se..”
-Basta Adam, mi sono stancato!-
Adam sobbalzò lasciando stare i suoi pensieri e mettendosi a guardare il ragazzo che gli stava parlando.
-E’ inutile che sto qui visto che tu sei da un’altra parte con la testa.- continuò il moro che stava di fronte a lui.
-Scu..scusa- rispose Adam - è che oggi...  ho un po’ di pensieri per la testa.- disse spostandosi i capelli dal viso.
-No Adam, non è oggi. Ho capito che noi due non siamo fatti per stare insieme, tu non vuoi stare con me. – detto questo si alzò. - Vai dal tuo amichetto che è da quando ci siamo seduti che ci fissa.- continuò indicando quella panchina dall’altra parte della strada, alle spalle di Adam.
Adam  guardò nella direzione indicata dal ragazzo e lo vide. Vide Tommy seduto a far finta di leggere una rivista, con sciarpa e cappello che gli coprivano parte del viso.
“Tommy!” pensò. “cosa ci fa qui?”
Un sorriso gli illuminò il viso.
Restò a fissarlo per un po’e quando si girò vide che il ragazzo con cui era seduto era già andato via.
Si guardò intorno. Doveva andare da lui, doveva chiedergli cosa ci faceva li, e soprattutto doveva chiedergli cosa provava per lui.
Non sapeva quale parole avrebbe usato, non era sicuro che lui lo avrebbe accolto come lui sperava.
Nonostante tutto si alzò e iniziò a camminare verso il biondino.
Aveva paura, paura di essere rifiutato, paura di sentirsi dire che Tommy non provava niente per lui e che era li semplicemente per prendere un po’ d’aria.
“Che sciocco!” pensò tra sé e sé “Di tutte le panchine che ci sono a Los Angeles sarebbe andato a sedersi per caso in quella di fronte a me?”
In effetti quella paura era un po’ sciocca.
Passo dopo passo si avvicinava sempre di più al suo obbiettivo. Lo vide guardare verso di lui e riabbassare velocemente gli occhi sul giornale.
Due metri, mancavano soltanto due metri.
Adesso uno.
Adesso era proprio davanti a lui.
Abbassò lo sguardo per guardarlo, lui teneva ancora il suo viso chino facendo finta di leggere.
-Tommy?- Sussurrò Adam , un sussurrò che arrivò come un urlo alle orecchie dell’altro ragazzo.
Lui non rispose.
-Tommy?- ripeté il moro ostinato.
- Cosa vuoi?- rispose il biondo con tono distaccato.
Il cuore di Adam fece un tuffo. Era felice di aver sentito la sua voce, ma allo stesso tempo era straziato dal suo tono.
“beh, cosa volevo sentirmi dire dopo essermene andato senza dargli spiegazioni?” pensò Adam.
- Co..come stai?- domandò stupidamente quest’ultimo.
L’espressione di freddezza nel viso di Tommy si mutò in un’espressione di stupore.
“Come stai? Come stai?? Come può venire dopo una settimana di non cercarmi e dirmi “Come stai”?”  Pensò il biondo.
- Oh! Alla grande! - rispose Tommy ironicamente scattando in piedi. - Come dovrei stare? Infondo mi hai soltanto abbandonato senza darmi neanche una stupida spiegazione per andartene a scopare un altro. A proposito, come va con lui? È bravo a letto? Ti soddisfa più di me?-
Ok. Questa era ancora più traumatizzante del “Cosa vuoi” che gli aveva detto prima.
Adam non sapeva cosa rispondere.
- Io.. io non.. - balbettò.
- Tu cosa?- lo interruppe il biondo. - Tu non sei soddisfatto delle capacità sessuali di quel moretto? È per questo che sei tornato?-
- E’ stato lui ad andarsene. – rispose a bassa voce Adam con il viso chino a guardare il suolo.
Tommy si fermò un attimo a riflettere, come se avesse perso il filo del discorso.
- Adesso è tutto chiaro. Tommy, la ruota di scorta torna, sempre utile quando non c’è nessun altro. - rispose quest’ultimo. La sua voce adesso era più calma, sembrava proprio essere il segnò della sua rassegnazione. Allungò la mano per prendere la sua borsa che giaceva sulla panchina. Si girò per dare un passo ma si girò di nuovo verso il moro, che adesso lo guardava dritto negli occhi, e disse:
- E come poteva essere che lo stupido e sciocco Tommy si innamorasse della persona giusta? Mi chiedo soltanto se il primo amore si possa dimenticare facilmente.- detto questo si girò nuovamente e prese a camminare.
Non andò lontano però: dopo appena un passo fu bloccato da Adam che lo tirava per il braccio.
-Tommy, scusa. Sono stato un idiota! Pensavo che tu.. che tu stessi con me solo per gioco. Ero arrabbiato perché tu non mi amavi, ma.. ma mi sbagliavo. Mi sento un idiota, un completo idiota. Non ho capito quello che tu volevi dirmi. Tommy.. - disse tutto d’un fiato il moro. Tommy si voltò per guardarlo in viso. Vide i suoi stupendi occhi azzurri contornati di rosso e una lacrima era appena partita da quello destro lasciando dietro di se una striscia nera a causa del trucco. - Tommy, io ti amo. - continuò in un sussurro.
Tommy continuò a guardarlo immobile. Le mani gli tremavano. Il cuore gli batteva forte. Nessuno mai gli aveva detto quelle parole.
Poi allungò la mano e la poggiò sulla guancia di Adam, raccogliendo con il pollice quella lacrima che era già arrivata all’altezza delle labbra.
Adam appoggiò la sua mano su quella dell’altro ragazzo ancora ferma sulla sua guancia.
Si guardarono negli occhi con la certezza, adesso, di essere amati. Tommy fece scivolare la mano dalla guancia fino alla nuca dell’altro e prese ad accarezzargli i neri e un po’ lunghi capelli. Adam riportò lo sguardo che aveva distorto per seguire i movimenti della mano bianca del biondo sugli occhi di quest’ultimo, poi guardò i lineamenti del suo viso e si fermò sulla sua bocca. La sua bocca era di un rosa tendente al rosso, erano lucide ed estremamente seducenti tanto che egli non riuscì a non poggiarvi sopra le sue. Erano calde e morbide. Dopo questo breve bacio i due ragazzi si staccarono appena poggiando l’uno la propria fronte su quella dell’altro. Dopo qualche istante le loro bocche si avvicinarono ancora, questa volta socchiuse per far in modo che le loro lingue si intrecciassero. Adam portò le sue mani sui fianchi esili di Tommy. Le braccia di quest’ultimo, invece, si intrecciarono al collo del moro facendo avvicinare i loro corpi.
- Anch’io pensavo che tu non mi amassi.- disse a bassa voce Tommy staccando appena la sua bocca da quella dell’altro.
- Come siamo stupidi!- rispose sorridendo il moro.
Tommy fece scivolare la sua testa sulla spalla di Adam, tenendolo ancora stretto con le braccia intorno al collo come se avesse paura che egli potesse scappare. Poi gli si avvicinò all’orecchio e con un sussurro gli disse: - Ti amo. -
Adam  non rispose. Restò li, con gli occhi chiusi, la testa appoggiata a quella del biondo e la sua mano giocava con i capelli lunghi dell’altro ragazzo.
- Vieni con me?- disse il moro dopo alcuni istanti di rumoroso silenzio.
- Solo se mi dai un bacio.- rispose Tommy sorridendo.
Adam di certo non si fece pregare e,con un dolce sorriso che gli illuminava il volto, lasciò un dolce bacio sulle labbra dell’altro.
 
Dopo dieci minuti si ritrovarono nella casa di Adam. Era una casa stile moderno, al quinto piano e con grandi vetrate che sostituivano parte delle pareti esterne.
Tommy entrò prima di Adam e si fermò li, al centro dell’ingresso guardandosi intorno. Era stato in quella casa tantissime volte, ma quella volta la vedeva in modo diverso, c’era un odore diverso. Un profumo dolce e leggero che allo stesso tempo era capace di riempire l’intero ambiente.
Adam chiuse la porta e si avvicinò Tommy abbracciandolo da dietro e poggiando le sue mani sui suoi fianchi. Tommy mise le sue mani su quelle di Adam e poi buttò indietro la testa sulla spalla dell’altro. Il moro prese a baciargli il collo facendo scivolare appena le sue mani dentro i jeans di Tommy.
Il biondo ebbe un leggero brivido e si girò per baciare Adam mentre quest’ultimo infilava le mani sotto la sua maglia accarezzandogli la bianca schiena.
Dopo un po’ si ritrovarono distesi sul letto, Adam a cavalcioni su Tommy, intenti a baciarsi e a coccolarsi.
Ormai entrambi avevano un rigonfiamento appena sotto la cintura dei jeans. Tommy iniziò a soffrire per quell’elemento che fremeva dentro i suoi boxer e decise di velocizzare un po’ le cose sfilando di dosso la maglietta al moro. Quest’ultimo non ne fu di certo scontento e prese anche lui a togliere la maglietta al biondo.
Dopo le magliette fu il momento delle scarpe, dei jeans e alla fine restarono soltanto con i boxer, ma anche questi non sembrarono aver voglia di stare ancora addosso ai loro proprietari.
Adam si staccò da Tommy in modo da poter guardare meglio il suo corpo: con il dito indice sfiorava la sua pelle e disegnava le sue curve fino ad arrivare all’ultimo indumento che il ragazzo aveva addosso.
Guardò Tommy come se cercasse una conferma. Si scambiarono un dolce sorriso e Adam fece scivolare il suo indice sopra i boxer, proprio su quel rigonfiamento. Tommy ebbe un fremito e gemette di piacere. Dopo qualche secondo, anche l’ultimo indumento che Tommy aveva addosso finì a terra sopra il resto dei suoi vestiti. Adam guardò per qualche attimo ciò che fino a poco prima era coperto dalla quella stoffa nera per poi cadere di lato spinto dalle esili braccia di Tommy che invertì le posizioni. Adesso era lui a cavalcioni su Adam e in un istante anche i boxer del moro finirono a terra.
Dopo aver fatto sparire anche quell’ultimo capo, Tommy si  distese sul corpo dell’altro ragazzo facendo gemere entrambi di piacere quando le loro erezioni si sfiorarono.
Ancora una volta le posizioni si invertirono. Tommy intrecciò le sue esili gambe attorno la vita di Adam. Adesso quest’ultimo riusciva a sfiorare con il suo membro l’apertura del biondo. Si baciarono ancora e ancora. Le loro lingue si intrecciavano, le loro mani scorrevano sui loro corpi nudi.
Nella stanza gli unici rumori erano i loro respiri e i loro gemiti.
Con un dolce movimento, Adam entrò dentro Tommy. I due ragazzi avevano lo avevano fatto tante altre volte, ma adesso era diverso. Entrambi la vissero come la loro vera prima volta.
Con un sussurro Adam chiese al biondo se poteva continuare. Tommy annuì in risposta e Adam iniziò a muoversi lentamente avanti e indietro mentre faceva scorrere le sue mani adesso sulla schiena e adesso sulle cosce dell’altro ragazzo disegnando il suo corpo. Le mani di Tommy invece erano sulla schiena del moro dove si stringevano facendo affondare le unghie nella pelle.
Adam guardava il viso del biondo che era appoggiata sui cuscini: Tommy teneva gli occhi chiusi e la bocca semi-aperta. Nel suo viso si vedeva il senso di beatitudine che provava in quel momento.
Dopo un po’ un forte gemito annunciò che entrambi si erano svuotati: Adam dentro  Tommy e Tommy sulla pancia di Adam. Questo avvenne quasi nello stesso istante.
Tommy riaprì gli occhi e guardava Adam. Quest’ultimo gli lasciò un dolce bacio sulle labbra ancora socchiuse e si sdraiò accanto a lui mettendogli il braccio attorno al collo mentre l’altra mano la stringeva attorno alla mano dell’altro.
Il biondo non esitò a stringere anche lui le sue dite con quelle del moro. Ancora una volta si baciarono dolcemente.
- Grazie - sussurrò Tommy all’orecchio di Adam - Grazie per avermi fatto sentire il profumo dell’amore. -
   
 
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