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Autore: DirtyCharity    15/03/2011    8 recensioni
Sotto braccio aveva il suo cuscino e nel cuore una felicità ed un imbarazzo indicibili. Arrivato al talamo rimise il cuscino al suo legittimo posto e sperando di non svegliare Temari, salì con cautela sul letto mettendosi in ginocchio.
-Per il White Day della Black Parade, perchè il nero sovrasta, sempre-
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Senza far Rumore



Senza far rumore, quindi senza strisciare i piedi per terra come era solito fare, Shikamaru entrò nella camera da letto, diretto verso il letto matrimoniale su cui dormiva supina la bionda kunoichi del deserto. Sotto  braccio il suo cuscino e nel cuore una felicità ed un imbarazzo indicibili. Arrivato al talamo rimise il cuscino al suo legittimo posto e sperando di non svegliare Temari, salì con cautela sul letto mettendosi in ginocchio. La luna quella sera, anche se non completamente piena, gli permetteva di vedere il profilo di sua moglie in modo chiaro e netto.  Dai capelli sparpagliati sul cuscino resi argentati dalla luce soffusa, alla linea dei tratti del volto che si addolcivano solo nel sonno, ai sodi e fieri seni che scandivano con il loro movimento indiretto il respiro della giovane donna, al ventre ancora piatto ma che nascondeva in se il miracolo più bello e potente di tutti. Una nuova vita, merito suo e della sua splendida e tirannica moglie.
Si riscosse dai pensieri e si stese al fianco della sua donna, con la testa sostenuta da un braccio vicino al ventre di lei. L’altra mano l’appoggiò sulla sua pancia ed aprì il palmo, come a cercar di abbracciare l’intero feto che da poche settimane aveva iniziato a crescere indisturbato. Un ampio sorriso si dipinse sul volto del ninja dominatore delle ombre e chiuse gli occhi emozionato, pensando al piccolo, o alla piccola, Nara che tra qualche mese avrebbe infestato in più di un modo quella casa già caotica per colpa di una certa signora del vento.
Sapeva già che quel piccolo esserino sarebbe diventato la fonte di ogni gioia, dolore e seccatura della sua vita, ma al momento voleva solo pensare al suo, al loro, più grande tesoro che andava protetto da tutti e tutto.
“Giusto! Da domani gli allenamenti son finiti, e quell’infernale ventaglio pesante tonnellate andrà in vacanza per un po’”  Pensò Shikamaru riscuotendosi dal torpore ed  aprendo gli occhi. Non avrebbe accettato obiezioni , altrimenti l’avrebbe legata al letto per otto mesi e poco più se fosse stato necessario.
Con estrema calma e dolcezza iniziò ad accarezzare il nido della futura peste, immaginandosi dove fossero l’ipotetica testolina, che pregò essere bionda, e le piccole e paffute manine. L’emozione gli aveva serrato la gola e inumidito gli occhi, anche se ancora non c’erano segni evidenti presto quel ventre piatto sarebbe cresciuto a dismisura per custodire al meglio quel piccolo portento.
Fermò la mano, al centro e come prima aprì le dita al massimo, per contenere quel concentrato di amore. Poi si maledì per come aveva trattato Temari quando gli aveva detto di essere incinta. A sua discolpa poteva dire che non se l’era aspettato e che il modo in cui lei glielo aveva praticamente gettato addosso non era stato dei più delicati e pieno di tatto. Ma non aveva scusanti, era stato un emerito idiota e immaturo. Come per punirsi rievocò il discorso sfociato in litigio.
***
Stavano parlando tranquillamente, quando ad un tratto lei cambiò discorso e disse:
-Hai presente quando Lady Tsunade mi ha convocato per quelle pratiche che non trovavamo più?-, aspettò un cenno di assenso prima di proseguire – Bene, le ho ritrovate, e visto che c’ero mi son fatta visitare perché avevo qualche sospetto. Infatti sono incinta. Auguri neo papà!- concluse Temari ridendo.
Lui, che nel frattempo stava sistemando delle ampolle con dentro intrugli medicamentosi, preso in contropiede fece cadere una boccetta, che si frantumò con un rumore quasi agghiacciante, spezzando anche il silenzio  che era sceso nella stanza.
-Bé, non dici niente?- Chiese ridendo lei, divertita dallo sguardo sorpreso e sconvolto del suo giovane marito.
-Ma.. – iniziò a dire, ma il peso della rivelazione lo stava schiacciando troppo, non era pronto per quello. Si erano appena sposati, avevano comprato quella piccola casetta da poco, c’erano così tante cose a cui pensare prima di mettere su famiglia e… era semplicemente troppo presto.
Infine, senza realmente pensare alle parole, chiese: - Com’è successo? E’ troppo presto!-
Lei, che tutto si era aspettata meno che una diserzione del  rinomato cervello del marito, iniziò ad allarmarsi ed arrabbiarsi. Possibile che fosse più deficiente di quel che credesse?
-Stai scherzando, dimmelo adesso perché non è divertente. Quel famoso QI che tutti ti invidiano che fine ha fatto? Chiedilo al tuo amichetto là sotto cos’è successo. Anzi, penso che il QI sia filtrato tutto laggiù, è anche troppo sveglio per la sua utilità. E non ci crederai, ma non gli ho detto io di venire adesso. Prova a dirglielo te: Tesoro mio, papà è troppo svogliato e giovane per pensare a te, ritorna tra qualche anno! –
Senza aggiungere altro si diresse verso la camera da letto, afferrò al volo il cuscino di Shikamaru e tornò da lui, ancora mezzo frastornato per la notizia e la sfuriata di Temari, e glielo lanciò addosso.
-Non osare più farti vedere da me e lui- disse indicandosi la pancia- fino a quando le rotelline del tuo misero cervellino non torneranno a funzionare come devono. Non ho sposato un idiota.- Poi tornò con passo marziale nella stanza e si chiuse dentro.
***
Si diede ancora dello stupido, mai avrebbe creduto di fare una figura tanto deplorevole e poco virile nella sua vita. Erano tre giorni che non vedeva sua moglie, se non di sfuggita, ed erano due notti che sdraiato sul divano pensava a lei. E a lui. Era sicuro che sarebbe nato un maschietto, forte e fiero come la mamma, anche se segretamente pregava che non prendesse anche i difetti della madre, nemmeno i suoi possibilmente.
Era li per far pace con Temari, rimandata al giorno seguente per lasciarla riposare, ed era finito a pensar cose sdolcinate. Ma era il bello di essere un neo papà dovette rinoscere. Si sollevò sul braccio e tese il volto sul ventre della sua donna, diede un bacio sulla maglietta/pigiama e sperò che potesse arrivare al bambino, poi poggiò l’orecchio in cerca di un qualche rumore, un piccolo indizio della sua esistenza. Non stava più nella pelle dalla curiosità.
Si irrigidì quando sentì dita leggere accarezzare i suoi capelli lasciati sciolti.
-Ce ne hai messo, stupido – Mormorò una voce roca e impastata dal sonno.
Lui ridacchiò, colpevole, poi si spinse in alto, fece girare Temari di lato e abbracciò le due persone più importanti al mondo, addormentandosi.
***











Ecco la mia fict per il White Day, postata al volo, spero in tempo (maledetto html, mi ha impedito di postarla per il 14 Q_Q)
Fa schifo, è terribilmente OOC, in ogni sua parte, poi la rivedrò e correggerò. Al momento ho troppa fretta di pubblicare!
Maledico la mia crisi dello scrittore e il periodo un po' nero (in senso brutto XD), perdonatemi se potete .-.
A mia discolpa posso dire che l’unica cosa che potesse rendere i due mosconi neri terribilmente fluff e mielosi era un marmocchietto.
A voi il giudizio, io mi vado a sotterrare dalla vergogna.
(domani metterò tutti i banner et similari!)

   
 
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