Quando il fandom ti chiama non puoi non rispondere! The Fandom Show, è un'idea del « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
Tipologia: flash-fiction.
Genere: Commedia.
Rating: PG_13.
Warning: Prequel.
Pairing: Threesome (che ho trattato in maniera molto, moooooooolto lata)
Personaggio: Migliore amico del protagonista (nel mio caso è Ian, che in realtà sarebbe più il fidanzato della protagonista, ma shhhh).
Random: Crossover (;__;).
Author's Notes: Il crossover sarebbe con House MD, perché non mi è venuto in mente nient'altro; Cameron è spaventosamente OOC *sospira* Per il resto, nada; spero semplicemente che il fandom inghiotta questa storia e non la rigurgiti mai più.

Sole.

Se c’era una cosa che Ian amava, era il sole sulla pelle quando si alzava presto al mattino e tutto ancora dormiva; gli sembrava quasi di essere l’unico cui fosse rivolto quel calore, e ci si crogiolava con un sorriso beato. Aveva sempre un sorriso beato in quei giorni, Ian.
Non c’erano catene che potessero forzarlo; il suo cuore era libero e selvaggio, a disperdersi tra praterie e deserti, e il cielo, lassù, era aperto e sconfinato.
Amava la vita in quei giorni, Ian.

Il sorriso di Allison quando tornava dal lavoro era la seconda cosa che amava di più. Nonostante le borse sotto gli occhi e lo sguardo stanco, non si esimeva mai dal sorridergli e baciargli dolcemente le labbra – in quegli attimi, Ian pensava davvero che non si potesse essere più felici di così, neanche a provarci con tutte le proprie forze. La stringeva tra le braccia e le baciava il collo, e lei si abbandonava con un sospiro alle sue carezze; certe volte stavano semplicemente così, abbracciati, a godersi quei momenti di quiete.
Allison era la cosa più bella che gli fosse capitata, pensava.

Ricordava benissimo quando tutto era finito; si malediceva, talvolta, per non aver visto i segnali.
«Il mio capo è un po’ strano in questi giorni, sai?» gli aveva detto Allison una sera mentre sparecchiava la tavola. Ian si era limitato a rivolgerle un’occhiata interrogativa.
«Be’... oggi si è messo il camice, ad esempio. Ed è pure stato gentile con un paziente! Io e gli altri non sapevamo davvero che pensare. Sai com’è House, insomma».
«Magari era semplicemente felice,» le aveva detto scrollando le spalle. «Succede anche agli uomini più insospettabili, sai».
«Scemo,» aveva sorriso lei tirandogli un po’ di schiuma. Era stata l’ultima volta che l’aveva vista sorridere.

Il giorno dopo era tornata con qualche ora di anticipo e senza quell’aria stanca sul viso. E quando gli aveva sorriso, Ian aveva capito. Gliel’aveva detto anche suo fratello, che c’era qualcosa di strano nell’aria. E quella non era più Allison.
Era scappato di notte, senza darle neanche un bacio. E aveva maledetto quei vermi, uno a uno, per avergliela strappato via.

Gli sembrava di aver vissuto con gli occhi chiusi, da quel giorno in poi; lontano dalla luce, lontano dal sole. Fino a quando non aveva incontrato lei, la sua Viandante dagli occhi d’argento.
Il suo sorriso non era quello di Allison, aperto e spontaneo; ma era contagioso, e Ian si rese conto di non poter vivere senza. La sua Wanda era la parte migliore della giornata. La sua Wanda era la parte migliore della vita.
E chi aveva bisogno dei raggi del sole, quando si aveva una stella a disposizione pronta a illuminarti il cammino?