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Autore: MiakaHongo    15/03/2011    4 recensioni
Questa storia si ambienta durante gli avvenimenti di AC.
Altair riceve una nuova missione: uccidere uno dei templari al servizio di Roberto di Sable.
Riuscirà Altair nel suo intento? Cosa farà quando conoscerà la donna promessa in sposa ad esso? le crederà o farà ciò che deve?per una volta Altair si farà trasportare dai sentimenti o continuerà ad essere l'assassino freddop ed insensibile chè ha imparato fin troppo bene ad esssere? ......
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Altro personaggio, Malik Al-Sayf , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"E' un assassino, prendetelo!"

Urlò una guardia, indicando un uomo incappucciato vestito di bianco, e dun'tratto questa e sei uomini iniziarono ad inseguirlo, fino a raggiungere un vicolo cieco.
La guardia sorrise beffarda "E'  la fine assassino,ti faremo pentire di essere nato!", ma a quelle parole l'assassino non si scompose affatto, non decelerò il passo, anzi iniziò ad aumentarlo a man mano che si avvicinava al muro.
"Ma è matto? Che vuole fare?" chiese incredula una delle guardie , convinta che l uomo fosse probabilmente pazzo. L'assassino invece, arrivato a poca distanza dal muro, fece un balzo su di esso  e sotto gli occhi increduli delle guardie,vi salì in cima in pochi secondi , per poi correre con passo leggiadro e lesto da un tetto a un altro.
Il viso di una delle guardie diventò improvvisamente pallido ''E' lui! è quello che chiamano angelo della morte!''
"Ma non siate ridicoli, non ditemi che vi fate impaurire da simili sciocchezze'' sbraitò la guardia con più alto rango, per poi indicare tre dei suoi scagnozzi "Voi tre arrampicatevi, noi faremo il giro....non può sfuggirci comunque!".
Le tre guardie, anche se molto a fatica iniziarono ad arrampicarsi : in poco tempo gli giunse l'urlo della guardia di prima, che probabilmente aveva già terminato il giro "Qui non c'è ,è sicuramente ancora lì fatelo scendere".
La voce arrivò anche all'assassino,che sorrise tra se pensando -mi spiace deludervi , io scenderò di qui ma non dove credete voi- , per poi lasciarsi cadere nell'entrata nascosta del covo degli assassini, situato proprio su quel tetto.
Le guardie arrivarono finalmente in cima , gli arrivò nuovamente il grido del loro capo "allora? lo avete preso o no?" ...non sapevano che rispondere, l'assassino era sparito.

L'assassino scese con eleganza all'interno del covo, dove un adepto assassino si sbrigò a chiudere l'entrata per renderla invisibile alle guardie.
"Per un pelo Altair, Malik mi aveva detto di chiudere l'entrata già qualche minuto fa, sarà sicuramente infuriato adesso, lo sai bene che non vogliamo che le guardie scoprano il nostro covo"
Altair , incurante delle parole del ragazzo , continuò ad avanzare con passo deciso fino alla camera adiacente, dove c'era Malik dietro la scrivania, Altair sapeva bene che era infuriato con lui, ma non certo per la storia delle guardie, piuttosto per quello che era successo nell'ultima missione che avevano trascorso assieme : Malik lo riteneva responsabile della morte del fratello , della perdita di un braccio senonchè dell'intera missione, e forse non aveva nemmeno tutti i torti....Altair tentò comunque un approccio amichevole.
"Buongiorno Malik" disse Altair
Malik immediatamente alzò lo sguardo furibondo verso di lui "era un buongiorno prima che tu arrivassi!"
Ok tentativo fallito! Ma era prevedibile.
"AlMualin mi ha avvisato del tuo arrivo, ma non mi aveva detto che ti saresti portato dietro un gruppo di sei guardie ...Strano però, dov'è che avevo letto che bisognava cercare di non dare nell'occhio e di non compromettere la cronfraternita...?Ah si giusto! è una regola base del nostro credo!" aggiunse con pungente ironia Malik "Al-Mualim ha fatto la scelta sbagliata dandoti una seconda possibilità, secondo me..."
"Eppure me l'ha data" tagliò corto Altair, non in vena di litigi "Al-Mualim mi ha detto che devo uccidere qualcuno di importante entro stasera,è meglio che ci sbrigiamo"
Malik, evidentemente seccato per essere stato liquidato in tale modo, sbuffò per poi prendere una mappa da un cassetto adiacente e poggiarla , con poca leggiadria , sul tavolo.
"Al-Mualim vuole che tu uccida Amir Al-Sayd, è un templare di alto livello, che agisce sotto diretto controllo di Roberto di Sable .
è un uomo ricco e senza scrupoli, è arrivato ieri a Gerusalemme per raggiungere Anthea Majid e convincerla a farla diventare sua moglie, non che lei abbia molta scelta...la sua famiglia è piena di debiti fino al collo proprio con gli Al-Sayd. C'è chi dice che sia stato Amir stesso a truffarli per poter costringere Ahntea a sposarlo, daltronde Anthea ha la fama di essere una delle donne più belle di Gerusalemme, anche se con un bel caratterino....ma tornando a noi, questa è la mappa della residenza dove alloggerà Amir, tu ti intrufolerai in casa sua seguendo questo percorso" Malik segnò un percorso sulla mappa "Al piano di sopra ci sono due guardie di turno e una davanti alla camera di Amir, una volta fatte fuori sarà il turno di Amir...Altair devi essere invisibile, nessuno ti deve notare , devi entrare senza farti vedere, devi uccidere tutte le guardie presenti al piano,non devi lasciare nessun testimone, non devi compromettere la confraternita....non piu di quanto tu abbia fatto''
in queste ultime parole Altair non percepì la solita ironia di Malik, ma come un velo di tristezza .
Malik abbassò lo sguardo, per poi prendere una piuma bianca da sotto allo scrittoio , la porse ad Altair, senza alzare lo sguardo e senza dire nulla.
Altair prese la piuma e la mappa e si girò, avviandosi verso l'uscita, ma all'ultimo rigirò la testa, poggiando il suo sguardo su Malik , che inconsciamente lo stava fissando anchesso.
I loro sguardi si incrociarono,furono pochi attimi, ma difficili da descrivere: Altair avrebbe voluto dire molte cose:  avrebbe voluto chiedergli scusa per la missione, avrebbe voluto chiedergli scusa per non aver rispettato il credo, avrebbe voluto chiedergli scusa per  il braccio, avrebbe voluto chiedergli scusa per suo fratello....
Ma ''scusa'' era una parola da troppo tempo non presente nel suo vocabolario, si vergognava ad ammetterlo : un assassino come lui avrebbe combattuto cento uomini senza un velo di paura,senza un attimo di esitazione...ma quello stesso assassino giaceva inpiedi davanti al suo amico incapace di sillabare una semplice parola.

L'attimo passò, Altair rigirò nuovamente il capo, per riprendere il suo passo deciso verso l'uscita del covo, sotto lo sguardo perplesso di Malik.
-Un giorno forse riuscirò a dirtelo Malik- pensò l'assassino mentre si arrampicava oltre l'uscita.

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Questa è la mia prima fic, quindi siate buoni ! è da tantissimo che non scrivevo una storia, quindi se avete suggerimenti sono bene accolti.

Mi farebbe molto piacere se lasciaste un commento !

Questa storia la ideai la prima volta che giocai ad assassin's creed, poi non l'ho mai messa per iscritto, ma adesso una mia amica mi ha convinta a farlo (Eva13)!

Ringrazio sempre Eva13 per avermi dato una mano con i nomi stranieri (non sapevo da dove prenderli D: )

Ringrazio anche tutti coloro che leggeranno questa fic , nonostante io non sia una grande scrittrice !

 

   
 
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