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Autore: Kurtofsky    15/03/2011    4 recensioni
La morsa allo stomaco era tornata, più forte del solito.
Kurt si guardò intorno alla ricerca di un possibile aiuto ma, per sua sfortuna, il parcheggio era pieno solo di automobili.
Nessun passante, nessun professore...
Vi erano solo lui, Karofsky e quella paura crescente.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Dave Karofsky, Kurt Hummel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Go Ahead
Fandom: Glee
Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel [Presenti: Burt Hummel, Paul Karofsky]
Genere: Introspettivo, Triste
Rating: Verde
Avvertimenti: Slash, What if? (E se…)
Conteggio Parole: 754
Note: 1. Ambientata nella puntata 2x08 “Furt”.
2. Dedicata alla mia femminuccia. Ogni cosa che faccio è per te. <3
Ti amo<3

{ Go Ahead ~



Burt e Kurt Hummel erano appena usciti dalla presidenza del McKinley dopo un "incontro ravvicinato" con Paul e David Karofsky.

Finalmente gli incubi di Kurt potevano cessare...
Erano riusciti, grazie all'aiuto della Sylvester, ad ottenere l'espulsione di Dave dall'istituto.

- Stai bene, Kurt? - chiese, apprensivo come al solito, Burt.

La fatina dal viso di porcellana fece cenno di si con la testa e tirò un sospiro di sollievo.

- Grazie papà. -

Finalmente la morsa che gli stringeva lo stomaco gli stava finalmente dando tregua...
Burt gli accarezzò timidamente la testa.

- Aspettami nel parcheggio, vado a firmare i documenti che mi ha indicato la tua nuova preside e arrivo, ok? -

- Si. - rispose Kurt, incamminandosi verso il parcheggio.

Finalmente era tutto finito. Finalmente avrebbe smesso di tremare ogni volta che varcava la soglia d'entrata del McKinley.

Con quei pensieri si avviò verso il parcheggio e, nel sentire una mano poggiarsi sulla sua spalla si ritrovò a saltare di qualche centimetro da terra per lo spavento.
Ma quando identificò a chi apparteneva quell'enorme mano non riuscì a fare nulla...

Lo spavento divenne terrore.

Karofsky era lì, di nuovo!
E vicino a lui, troppo vicino.

- V-vattene! - tremò, cercando di allontanarsi, il più piccolo.

David si limitò a fissarlo negli occhi.

- Sta tornando mio padre, vattene! - continuò.

La morsa allo stomaco era tornata, più forte del solito.
Kurt si guardò intorno alla ricerca di un possibile aiuto ma, per sua sfortuna, il parcheggio era pieno solo di automobili.
Nessun passante, nessun professore...
Vi erano solo lui, Karofsky e quella paura crescente.

- Allontanati da me o mi metto a urlare! - stava tremando.

Karofsky non si allontanò ma, stranamente, neanche cominciò a minacciarlo.

- Posso sapere una cosa? -

- Rispondo solo se fai cinque passi indietro, Karofsky! - era l'unica occasione che aveva per farlo allontanare.

- Perché... Non hai detto niente? -

Kurt non si sarebbe mai aspettato una simile domanda da parte dell'altro.
Anche gli sguardi che si erano rivolti poco prima nella presidenza erano diversi da quelli che Karofsky era solito regalargli.

- Perché se lo avessi detto mi avresti ammazzato, forse? - la voce di Kurt si fece stridula, forse a causa della tensione e del terrore che permeava ogni cellula del suo corpo.

David abbassò per un secondo gli occhi verso l'asfalto.
Cosa poteva aspettarsi?
Lo aveva minacciato di morte!
Era solo quello il motivo che aveva spinto Hummel a tacere e in un certo qual modo coprirlo...

- Io non ti sopporto più Karofsky!
Mi stai facendo vivere nella paura... -

David ritornò a fissare quella fatina tremante.

- Devi smetterla! Vattene, vattene e lasciami in pace! -

Kurt tremava ancora ma era riuscito a notare qualcosa di diverso nell'altro.
Sembrava quasi più... Fragile.

- Pensi che sia una cosa facile, femminuccia? -

- Eh? Che cosa stai dicendo Karofsky? - non capiva.

Sentì il respiro di David tremare leggermente poi sentì le sue mani afferrargli il viso.

- No!.No! -

Aveva già vissuto quella scena e non voleva riviverla, non di nuovo!
Stava per mettersi ad urlare ma le labbra di Karofsky si poggiarono sulle sue.

Fu un tocco leggero, al contrario del loro primo bacio.
Sembrava quasi piacevole...

Ma Kurt non aveva alcuna intenzione di continuare e, come la prima volta, allontanò con tutte le sue forze il corpo di Dave dal suo.

- Vattene! Vattene! - gli urlò contro.

David lo fissò.
Aveva un'espressione ancora più triste di quella volta negli spogliatoi...

Nel vederlo in quel modo una morsa attanagliò prima il cuore poi le viscere di Kurt.
Perché aveva quel viso?
Perché sembrava quasi ferito?

Hummel aprì la bocca cercando di chiedere all'altro qualcosa ma non fece in tempo a formulare qualcosa di sensato che Karofsky, dopo averlo fissato un'ultima volta negli occhi, cominciò a correre via verso la sua macchina, situata dal lato opposto del parcheggio.

Kurt stava per gridargli dietro qualcosa ma suo padre comparve vicino a lui.

- Tutto bene, Kurt? - chiese per poi aprire l'automobile.

Kurt si voltò e, nervosamente, diede una risposta affermativa a Burt.
Salì in macchina con ancora quella morsa che stringeva ogni parte del suo cuore.
Cos'era quella strana sensazione?

Burt mise in moto la macchina e si avviò verso l'uscita dell'istituto, passando vicino a David che ancora aspettava suo padre vicino la loro macchina.

Kurt lo fissò, quasi senza rendersene conto.
Ancora una volta intravide sul volto del bullo un'espressione sofferente...

Ma, mentre si allontanava, qualcosa gli disse che stava commettendo un errore.
Peccato che il suo egocentrismo e la sua paura furono più grandi di quello strano e indecifrabile sentimento che stava provando dal momento in cui aveva ricevuto il suo secondo bacio.

Non si chiese neanche cosa fosse, decise di ignorarlo e andare avanti come la sua auto che, a una velocità abbastanza sostenuta, percorreva le strade semi-deserte di Lima...
   
 
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