Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: l_s    16/03/2011    6 recensioni
"Il caso ha ceduto facilmente alla mia collezione di grimaldelli" (S. Freud)
A Dora, ribelle incompresa.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A Dora

È un mondo di uomini, piccola.
È un mondo di uomini, ma tu, donna,
busserai alla porta,
invano.

Onora tuo padre, amalo,
come sempre, ma il tuo sospirare è
interrotto, da lui, di nascosto,
alto tradimento! "Omosessuale, bramavi
sesso erotico e non sporcare K.,
piccola isterica!"
Sono gli occhi inquietanti,
quel medico arrogante ti ordina
i tuoi pensieri! Corpo, rivoltati,
svieni!

Ma loro, oh, non capiscono,
non ascoltano, lieti
dei progressi -quali progressi?
Perché questa tentazione,
questo spasmo erotico -era duro sulla mia gamba!-
non era solo, qui!

Madre, madre in cucina, dove
sei? Confusa con l'ombra, potere ancestrale
eri, dov'è ora? Che Otto ti lecca
la gonna, e io, in questo sordido baratro di
relazioni squallide, resto
irrisolta e lotto,
sola.

Madre, madre, madre codarda,
sottomessa, respinta, tu non sei
mia madre! Dove donna è un'offesa
dall'uomo garantita -io no!
E lei, signora nobile, d'oro
rivestita: degli uomini è il piacere,
dell'uomo la sua vita!

Madre, in cucina
non ti seguo e tossisco: io
troverò, troverò
...il mio posto...

È un mondo di uomini, piccola isterica,
è un mondo di uomini, e tu, donna,
busserai alla porta,
invano.

















Note dell'autrice (ovvero: qualche nota storica):
Questa gracile poesia è dedicata ad Ida Braun, meglio conosciuta come Dora. Ella era affetta da una nevrosi isterica, e fu paziente di Freud, quando egli aveva già elaborato la sua teoria sull'isteria, che egli cercò di applicare a lei, anche piuttosto forzatamente.
Dora era immersa in rapporti familiari piuttosto conturbanti: odiava, disprezzava sua madre, classica donna casalinga, che viveva nell'ombra, e amava molto suo padre. Egli era molto amico dei coniugi K. In particolare, era amante della signora K.(a cui Dora era molto affezionata, ma solo apparentemente ricambiata), e pare che suo marito lo sapesse, ma facesse finta di nulla. Quando Dora era più piccola, infine, sembra che (lei raccontava questo) avesse subito delle avances dal signor K.; di fatto non le credette mai nessuno, lo stesso Freud l'accusò di averlo inventato.
Insomma, il padre della psicanalisi si convinse che lei soffrisse per il senso di colpa provocato dal suo amore per suo padre, da quello erotico nei confronti del signor K., e da quello omosessuale per la signora K. In realtà, egli si rese conto troppo tardi del suo errore di valutazione; in particolare la psicoanalisi successiva evidenziò in questo caso l'espressione "di quel potere maschile, di quella famiglia patriarcale, che riteneva 'naturale' sottomettere le donne."
Dora, infatti, non trovava un "posto" come donna: a questo era dovuta la sua ammirazione per la signora K., l'unica donna che le sembrava indipendente, anche se, ad un'analisi più attenta, ella doveva la sua importanza esclusivamente al piacere che provocava nell'uomo.
Mi piacerebbe potervi dire che la sua storia ebbe un lieto fine: in realtà, Dora si sposò e assunse lo stesso ruolo di nicchia di sua madre. Anni dopo, tentò di tornare in analisi, ma si imbatté in un allievo fedelissimo di Freud che, riconosciutala, si affrettò a riconfermare le antiche parole del suo maestro.
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: l_s