Tutta colpa del cioccolato
La theobromina,
contenuta nella cioccolata, è una sostanza molto simile alla caffeina in quanto ha la capacità di tener sveglie le persone ma
questo Hermione Granger lo
sapeva perfettamente, infatti continuava a rigirarsi nelle coperte senza
trovare l’abbraccio di Morfeo. Quella sera aveva deciso di ignorare tutte le
avvertenze sugli effetti collaterali dovuti all’assunzione di quella sostanza
per concedersi un momento che nessuno avrebbe potuto rubarle. Era il suo unico
vizio. Adorava sentire il sapore del cioccolato sciogliersi in bocca,
avvolgerla in un abbraccio che forse solo sua madre avrebbe saputo darglielo
così caloroso. Quando mangiava la cioccolata il mondo
le appariva migliore, come se nessuno potesse interferire con quel piccolo
miracolo che si svolgeva all’interno delle sue labbra. La colpa ovviamente era
di sua madre, quella dolce tentatrice, che quando aveva solo due anni le aveva fatto provare una di quelle famose barrette di cioccolato
ripiene di fine crema al latte. Da quel momento la cioccolata era stata una
delle sue più fedeli amiche nei momenti di stress estremo. Era passata
gradualmente da quelle barrette a quelle ripiene di cereali, ai cioccolatini
fondenti ripieni crema al cioccolato la latte e
nocciole tritate giungendo infine ai suoi preferiti: una dolcissima crema alla
nocciola leggermente aromatizzata al rum ricoperta da uno strato di wafer al
cacao e un doppio strato di cioccolato al latte con scaglie di mandorle. Da
brava ragazza diligente non ne faceva mai un uso spropositato ma quando, come
quella sera, il cioccolato chiamava si sentiva in dovere di rispondere. Sua
madre diceva sempre che il cioccolato sarebbe sempre riuscito a mettere il
sorriso su un volto triste e che era la cura per molti mali dell’animo e lei,
pur non credendoci pienamente, ogni volta che avvertiva il bisogno di
rilassarsi correva al suo baule dove, ovviamente sotto incantesimo, teneva la
sua scorta personale. La mattina aveva ricevuto una delle classiche lettere
quasi giornaliere di Ron che le aveva messo una strana sensazione addosso: non conteneva niente di
particolare solamente qualche dettaglio del lavoro da suo fratello al negozio e
qualche piccola raccomandazione del tipo “non studiare troppo amore”. A dir la
verità non conteneva nulla quella lettera. Era come se fosse diventato tutto
scontato con lui, probabilmente Hermione avrebbe
saputo dire con un giorno di anticipo il contenuto
della prossima lettera. Durante la giornata aveva sentito il bisogno di
scappare da quella realtà così opprimente e si era rifugiata in biblioteca in
compagnia di uno dei suoi libri preferiti e di una barretta di cioccolato belga
aspettando che la sensazione che la accompagnava sparisse. Dopo un tempo
indefinito passato a leggere e smangiucchiare si era
sentita osservata e aveva alzato la testa dal libro trovando due occhi grigi
intenti a scrutarla nel suo angolino mentre lei sedeva
con la schiena poggiata al muro. Draco Malfoy la osservava con un misto di curiosità, tenerezza e ironia stampati in faccia, un piede elegantemente
appoggiato al muro e le braccia conserte. Invece di offenderla con uno dei suoi
soliti epiteti, si era limitato ad aprire le labbra in un mezzo sorriso (che di
ghigno non aveva quasi più nulla se non l’ombra da dopo la guerra) e a dire:
“Granger…sei sporca
di cioccolato, pulisciti!”
Non era un ordine ma dopo un rapido gesto
della mano si era ritrovata sul volto un fazzoletto con una “D” ricamata di
verde. Aveva abbassato lo sguardo sul fazzoletto di stoffa per osservalo immensamente stupita ma quando l’aveva rialzato
non c’era più traccia del biondissimo Serpeverde. Si
era ritrovata in camera la sera dopo cena, con un’aria scombussolata e la
sensazione che le fosse sfuggito qualcosa di importante
da capire, cosa che la faceva infuriare e non poco. Era corsa un’altra volta al
suo baule e togliendo gli incantesimi aveva dato fondo alla scorta dei suoi
cioccolatini preferiti. Il pensiero più ricorrente che
le ronzava nella testa era legato non tanto al fatto che l’avesse scoperta nel
consumare il cibo degli dei e che quindi avesse scoperto un suo vizio, ma al
fatto che in quel momento Hermione aveva considerato Draco come un bellissimo e normale ragazzo della sua età e
non più come il Malfoy che si portava dietro i due
tirapiedi e la ricopriva di improperi. Questa considerazione le aveva fatto accrescere il fastidio che già aveva provato nel
leggere la lettera del suo fidanzato, quindi ora si ritrovava nel letto a
rigirarsi nelle coperte e tutta per colpa sua. A mano a mano che l’irritazione
cresceva in lei, il sonno se ne andava e le coperte si
avvicinavano al pavimento. Stufa della situazione decise di prendere un libro e
leggere un po’ quindi si tirò su a sedere e accese un luce
con la bacchetta. Aveva dovuto restituire i suoi libri preferiti alla
biblioteca dopo averli tenuti per mesi, quindi ora si ritrovava con solo tre di
questi che non valevano nemmeno la pena di essere letti. Un’idea balenò per la
sua testa ma avrebbe dovuto infrangere un po’ di regole per metterla in atto:
nel reparto proibito aveva visto l’ultima volta un titolo che non le era sfuggito in quanto era nella sua lista di “libri base
da leggere necessari all’istruzione di un mago o una strega”, una lista che Harry o Ron avrebbero trovato
improponibile anche solo a pensarla e che quindi lei nascondeva con cura.
Un’analisi veloce di pregi e difetti che quella operazione
di recupero poteva portare, convinse Hermione a
prendere il mantello dell’invisibilità di Harry,
prestatole qualche giorno prima da lui, a metterselo sopra la testa e ad uscire
dal dormitorio femminile di Grifondoro. La sala
comune a mezzanotte passata era ovviamente vuota e non incontrò ostacoli fino
ad un corridoio vicino la biblioteca dove scorse due figure intente
a parlare sottovoce. Draco Malfoy
e Blaise Zaini parlavano sommessamente godendosi una sigaretta affacciati ad una finestra. Come caposcuola si
sentì quasi in dovere di togliere dei punti alla loro casa di
appartenenza e rispedirli nei sotterranei ma se avesse fatto una cosa
del genere si sarebbe fatta scoprire anche lei fuori dal letto a quell’ora e una punizione era l’ultima cosa che desiderava
in quel momento senza contare che non poteva rischiare di perdere il mantello
di Harry. La curiosità di sapere di cosa stessero parlando ebbe però la meglio su di lei. Si avvicinò
di soppiatto ai due ben nascosta dalla stoffa e con la consapevolezza di star
origliando una conversazione senza che vi fosse un motivo ben preciso.
“ sul serio Draco…quella
mezzosangue ti ha bruciato anche l’ultimo neurone rimasto!” stava dicendo Blaise all’amico con un’espressione spazientita.
“ Blaise non sono
problemi che ti riguardano” ribattè il biondo con la
voce intrisa di stizza.
“ si invece, sei il
mio migliore amico e ti sei innamorato, non provare nemmeno a contraddirmi
perché lo sai anche tu che è così anche se forse non te ne sei reso ancora
conto, di quella mezzosangue!”
“sarai anche mio amico, ma non chiamarla
così o ne pagherai le conseguenze” Disse Malfoy con
una nota dura nella voce.
“visto? Reagisci come se avessi detto chissà
che cosa mentre fino all’anno scorso eri tu il primo a
farlo! Questo si chiama amore Dracuccio!” concluse
facendo un sorriso come se lui avesse scoperto l’acqua calda. Nel frattempo Hermione era rimasta li totalmente
spiazzata da quelle rivelazioni, indecisa se scappare via, mettersi a ridere
per l’imbarazzo e per la situazione oppure ancora rimanere ferma e sentire il
resto della conversazione. Ovviamente decise per la terza opzione.
“ non chiamarmi in quella maniera lo sai che
mi dà ai nervi. In ogni caso alcune cose cambiano e so già come affrontare la
situazione” la smorfia di disgusto che aveva assunto nel sentire quell’orribile soprannome sparì lasciando il posto ad
un’espressione di risolutezza.
“ ah si? E quale sarebbe il tuo piano
piccolo genio incompreso?” chiese Blaise con una
punta di ironia.
“nessuno a dir la verità. Lei è fidanzata
con lenticchia quindi non voglio mettere i bastoni fra le ruote, farò solo in
modo che lei si accorga di me e che provi a
considerarmi, ma non farò nulla di più. Se mi vorrà lei verrà da me. Oggi l’ho
vista in biblioteca e le ho dato il mio fazzoletto per pulirsi la bocca, era
sporca di cioccolato.” A quel punto l’amico inarcò le
sopracciglia e disse con aria schifata:
“ma ti rendi conto?
Sei diventato anche romantico ora oltre che stupido!
Bah, non sarò io a giudicare le tue azioni ma avrai comunque
il mio appoggio amico.” E si aprì in quello poteva immaginare fosse un sorriso di complicità. Malfoy,
dal canto suo, non rispose ma fisso intensamente
l’amico come se gli stesse dicendo qualcosa che l’altro capì al volo.
“andiamo và…è
inutile stare qua fuori a prendere freddo e a cercare di farti ragionare!”
Draco gli rifilò un gomitata
amichevole nelle costole e si avviò verso il suo dormitorio con passo
elegante. Per un secondo ad Hermione
parve che si fosse girato proprio verso il punto in cui era nascosta lei che
trattenne il fiato. Non sapeva più cosa pensare, era indecisa se arrabbiarsi di
più per il fatto che stesse complottando a discapito
suo o perché in un certo senso le facevano piacere quelle attenzioni. In ogni
caso la voglia di leggere le era passata e la conversazione appena sentita non
voleva finire di affliggerla. Ritornò sui suoi passi e si diresse nuovamente
verso il suo dormitorio con aria assente. Quando raggiunse
il suo letto incolume, quasi rischiando di farsi beccare da Gazza, ci si buttò
di peso con la faccia immersa nel cuscino. Poco dopo il sonno la raggiunse
portandola in un mondo dove dei capelli biondissimi erano mischiati con i suoi
castani e le braccia forti di Malfoy la avvolgevano
come solo la cioccolata era capace di fare.
La mattina di alzò
di buon ora e prima di andare a colazione si diresse verso la guferia dove prese un volatile e gli diede da spedire un
piccolo pacchetto e un bigliettino.
Scese quindi a colazione e si sedette alla
tavolata vicino ai suoi amici di sempre aspettando che il Principe delle Serpi
facesse il suo ingresso che non tardò ad arrivare. Prese posto vicino a Blaise e quando Pansy-faccia-da-carlino-Parkinson gli si avvinghio al
braccio peggio della Piovra Gigante, emise uno sbuffo e fece una faccia
spazientita ed esasperata. Hermione rise sotto i
baffi aspettando di vedere la faccia che avrebbe fatto alla consegna della
posta. Poco dopo i gufi cominciarono a planare verso di loro e uno marrone scuro si diresse verso il biondo, che slegò
immediatamente biglietto e pacchetto dalla zampa e gli diede un biscotto. Dopo
circa cinque secondi si ritrovò in mano una barretta
di cioccolato fondente al 70% e la faccia che mise su mentre leggeva fece
sbellicare la ragazza dalle risate. Ovviamente i suoi compagni di casa la
guardarono malissimo chiedendosi che cosa aveva da ridere di prima mattina. La
faccia di Malfoy era stata impagabile: mentre leggeva
era passato da un bianco cadaverico ad assumere un’espressione scettica e
infine una di finta rassegnazione come se avesse perso un’ipotetica battaglia
ma non ne fosse così dispiaciuto. Alzò lo sguardo per incrociare gli occhi di Hermione che lo guardavano divertito. Lui piegò leggermente
la testa a salutarla e lei fece altrettanto regalandogli uno di quei sorrisi
che raramente le persone le avevano visto sul viso da
dopo la guerra perché esprimeva una sensazione di gioia profonda e voglia di
vivere. E quel sorriso era tutto per lui. Il bigliettino
che gli aveva spedito diceva:
Secondo uno studio fatto in un’università Italiana
il cioccolato nero al 70% riduce
il rischio di malattie
cardiovascolari
nei soggetti fumatori.
Fumare nei corridoi di notte fa male ma fa ancora peggio
Se
non si ha la cura a portata di mano!
Buona giornata “Dracuccio”!!!
H.J.G.
Angolo dell’autrice:
Diciamo che ho creato il mio accaunt con l’intenzione di scrivere ma la cosa non è andata a buon fine infatti non ho scritto un bel niente! Questa storiella erano tre giorni che girava nella mia testa e dopo essere stata brutalmente eliminata da un fratello incurante dei sentimenti di una povera ragazza come me (sigh sigh), l’ho dovuta riscrivere tutta! Non so per quale motivo l’ho scritta, non ha un senso logico, ma mi divertiva! Spero che vi sia piaciuta anche se forse non è scritta benissimo e ringrazio tutti quelli che la leggeranno! Quindi viva il cioccolato e le cose senza senso!!!
P.S.: tutto quello ke è scritto sul cioccolato è vero e comprovato!!!
Claudia