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Autore: Travers    16/03/2011    3 recensioni
Hermione Granger è una ragazza diligente ovviamente, ma anche lei ha un piccolo vizio: il cioccolato! e si sa che la thobromina è molto simile alla caffeina, ma non si sa questo a cosa porta! buona lettura!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La theobromina, contenuta nella cioccolata, è una sostanza molto simile alla caffeina in quanto ha la capacità di tener svegli

Tutta colpa del cioccolato

 

 

 

 

 

 

 

La theobromina, contenuta nella cioccolata, è una sostanza molto simile alla caffeina in quanto ha la capacità di tener sveglie le persone ma questo Hermione Granger lo sapeva perfettamente, infatti continuava a rigirarsi nelle coperte senza trovare l’abbraccio di Morfeo. Quella sera aveva deciso di ignorare tutte le avvertenze sugli effetti collaterali dovuti all’assunzione di quella sostanza per concedersi un momento che nessuno avrebbe potuto rubarle. Era il suo unico vizio. Adorava sentire il sapore del cioccolato sciogliersi in bocca, avvolgerla in un abbraccio che forse solo sua madre avrebbe saputo darglielo così caloroso. Quando mangiava la cioccolata il mondo le appariva migliore, come se nessuno potesse interferire con quel piccolo miracolo che si svolgeva all’interno delle sue labbra. La colpa ovviamente era di sua madre, quella dolce tentatrice, che quando aveva solo due anni le aveva fatto provare una di quelle famose barrette di cioccolato ripiene di fine crema al latte. Da quel momento la cioccolata era stata una delle sue più fedeli amiche nei momenti di stress estremo. Era passata gradualmente da quelle barrette a quelle ripiene di cereali, ai cioccolatini fondenti ripieni crema al cioccolato la latte e nocciole tritate giungendo infine ai suoi preferiti: una dolcissima crema alla nocciola leggermente aromatizzata al rum ricoperta da uno strato di wafer al cacao e un doppio strato di cioccolato al latte con scaglie di mandorle. Da brava ragazza diligente non ne faceva mai un uso spropositato ma quando, come quella sera, il cioccolato chiamava si sentiva in dovere di rispondere. Sua madre diceva sempre che il cioccolato sarebbe sempre riuscito a mettere il sorriso su un volto triste e che era la cura per molti mali dell’animo e lei, pur non credendoci pienamente, ogni volta che avvertiva il bisogno di rilassarsi correva al suo baule dove, ovviamente sotto incantesimo, teneva la sua scorta personale. La mattina aveva ricevuto una delle classiche lettere quasi giornaliere di Ron che le aveva messo una strana sensazione addosso: non conteneva niente di particolare solamente qualche dettaglio del lavoro da suo fratello al negozio e qualche piccola raccomandazione del tipo “non studiare troppo amore”. A dir la verità non conteneva nulla quella lettera. Era come se fosse diventato tutto scontato con lui, probabilmente Hermione avrebbe saputo dire con un giorno di anticipo il contenuto della prossima lettera. Durante la giornata aveva sentito il bisogno di scappare da quella realtà così opprimente e si era rifugiata in biblioteca in compagnia di uno dei suoi libri preferiti e di una barretta di cioccolato belga aspettando che la sensazione che la accompagnava sparisse. Dopo un tempo indefinito passato a leggere e smangiucchiare si era sentita osservata e aveva alzato la testa dal libro trovando due occhi grigi intenti a scrutarla nel suo angolino mentre lei sedeva con la schiena poggiata al muro. Draco Malfoy la osservava con un misto di curiosità, tenerezza e ironia stampati in faccia, un piede elegantemente appoggiato al muro e le braccia conserte. Invece di offenderla con uno dei suoi soliti epiteti, si era limitato ad aprire le labbra in un mezzo sorriso (che di ghigno non aveva quasi più nulla se non l’ombra da dopo la guerra) e a dire:

Granger…sei sporca di cioccolato, pulisciti!”

Non era un ordine ma dopo un rapido gesto della mano si era ritrovata sul volto un fazzoletto con una “D” ricamata di verde. Aveva abbassato lo sguardo sul fazzoletto di stoffa per osservalo immensamente stupita ma quando l’aveva rialzato non c’era più traccia del biondissimo Serpeverde. Si era ritrovata in camera la sera dopo cena, con un’aria scombussolata e la sensazione che le fosse sfuggito qualcosa di importante da capire, cosa che la faceva infuriare e non poco. Era corsa un’altra volta al suo baule e togliendo gli incantesimi aveva dato fondo alla scorta dei suoi cioccolatini preferiti. Il pensiero più ricorrente che le ronzava nella testa era legato non tanto al fatto che l’avesse scoperta nel consumare il cibo degli dei e che quindi avesse scoperto un suo vizio, ma al fatto che in quel momento Hermione aveva considerato Draco come un bellissimo e normale ragazzo della sua età e non più come il Malfoy che si portava dietro i due tirapiedi e la ricopriva di improperi. Questa considerazione le aveva fatto accrescere il fastidio che già aveva provato nel leggere la lettera del suo fidanzato, quindi ora si ritrovava nel letto a rigirarsi nelle coperte e tutta per colpa sua. A mano a mano che l’irritazione cresceva in lei, il sonno se ne andava e le coperte si avvicinavano al pavimento. Stufa della situazione decise di prendere un libro e leggere un po’ quindi si tirò su a sedere e accese un luce con la bacchetta. Aveva dovuto restituire i suoi libri preferiti alla biblioteca dopo averli tenuti per mesi, quindi ora si ritrovava con solo tre di questi che non valevano nemmeno la pena di essere letti. Un’idea balenò per la sua testa ma avrebbe dovuto infrangere un po’ di regole per metterla in atto: nel reparto proibito aveva visto l’ultima volta un titolo che non le era sfuggito in quanto era nella sua lista di “libri base da leggere necessari all’istruzione di un mago o una strega”, una lista che Harry o Ron avrebbero trovato improponibile anche solo a pensarla e che quindi lei nascondeva con cura. Un’analisi veloce di pregi e difetti che quella operazione di recupero poteva portare, convinse Hermione a prendere il mantello dell’invisibilità di Harry, prestatole qualche giorno prima da lui, a metterselo sopra la testa e ad uscire dal dormitorio femminile di Grifondoro. La sala comune a mezzanotte passata era ovviamente vuota e non incontrò ostacoli fino ad un corridoio vicino la biblioteca dove scorse due figure intente a parlare sottovoce. Draco Malfoy e Blaise Zaini parlavano sommessamente godendosi una sigaretta affacciati ad una finestra. Come caposcuola si sentì quasi in dovere di togliere dei punti alla loro casa di appartenenza e rispedirli nei sotterranei ma se avesse fatto una cosa del genere si sarebbe fatta scoprire anche lei fuori dal letto a quell’ora e una punizione era l’ultima cosa che desiderava in quel momento senza contare che non poteva rischiare di perdere il mantello di Harry. La curiosità di sapere di cosa stessero parlando ebbe però la meglio su di lei. Si avvicinò di soppiatto ai due ben nascosta dalla stoffa e con la consapevolezza di star origliando una conversazione senza che vi fosse un motivo ben preciso.

“ sul serio Draco…quella mezzosangue ti ha bruciato anche l’ultimo neurone rimasto!” stava dicendo Blaise all’amico con un’espressione spazientita.

Blaise non sono problemi che ti riguardano” ribattè il biondo con la voce intrisa di stizza.

si invece, sei il mio migliore amico e ti sei innamorato, non provare nemmeno a contraddirmi perché lo sai anche tu che è così anche se forse non te ne sei reso ancora conto, di quella mezzosangue!”

“sarai anche mio amico, ma non chiamarla così o ne pagherai le conseguenze” Disse Malfoy con una nota dura nella voce.

“visto? Reagisci come se avessi detto chissà che cosa mentre fino all’anno scorso eri tu il primo a farlo! Questo si chiama amore Dracuccio!” concluse facendo un sorriso come se lui avesse scoperto l’acqua calda. Nel frattempo Hermione era rimasta li totalmente spiazzata da quelle rivelazioni, indecisa se scappare via, mettersi a ridere per l’imbarazzo e per la situazione oppure ancora rimanere ferma e sentire il resto della conversazione. Ovviamente decise per la terza opzione.

“ non chiamarmi in quella maniera lo sai che mi dà ai nervi. In ogni caso alcune cose cambiano e so già come affrontare la situazione” la smorfia di disgusto che aveva assunto nel sentire quell’orribile soprannome sparì lasciando il posto ad un’espressione di risolutezza.

“ ah si? E quale sarebbe il tuo piano piccolo genio incompreso?” chiese Blaise con una punta di ironia.

“nessuno a dir la verità. Lei è fidanzata con lenticchia quindi non voglio mettere i bastoni fra le ruote, farò solo in modo che lei si accorga di me e che provi a considerarmi, ma non farò nulla di più. Se mi vorrà lei verrà da me. Oggi l’ho vista in biblioteca e le ho dato il mio fazzoletto per pulirsi la bocca, era sporca di cioccolato. A quel punto l’amico inarcò le sopracciglia e disse con aria schifata:

ma ti rendi conto? Sei diventato anche romantico ora oltre che stupido! Bah, non sarò io a giudicare le tue azioni ma avrai comunque il mio appoggio amico.” E si aprì in quello poteva immaginare fosse un sorriso di complicità. Malfoy, dal canto suo, non rispose ma fisso intensamente l’amico come se gli stesse dicendo qualcosa che l’altro capì al volo.

andiamo và…è inutile stare qua fuori a prendere freddo e a cercare di farti ragionare!”

Draco gli rifilò un gomitata amichevole nelle costole e si avviò verso il suo dormitorio con passo elegante. Per un secondo ad Hermione parve che si fosse girato proprio verso il punto in cui era nascosta lei che trattenne il fiato. Non sapeva più cosa pensare, era indecisa se arrabbiarsi di più per il fatto che stesse complottando a discapito suo o perché in un certo senso le facevano piacere quelle attenzioni. In ogni caso la voglia di leggere le era passata e la conversazione appena sentita non voleva finire di affliggerla. Ritornò sui suoi passi e si diresse nuovamente verso il suo dormitorio con aria assente. Quando raggiunse il suo letto incolume, quasi rischiando di farsi beccare da Gazza, ci si buttò di peso con la faccia immersa nel cuscino. Poco dopo il sonno la raggiunse portandola in un mondo dove dei capelli biondissimi erano mischiati con i suoi castani e le braccia forti di Malfoy la avvolgevano come solo la cioccolata era capace di fare.

La mattina di alzò di buon ora e prima di andare a colazione si diresse verso la guferia dove prese un volatile e gli diede da spedire un piccolo pacchetto e un bigliettino.

Scese quindi a colazione e si sedette alla tavolata vicino ai suoi amici di sempre aspettando che il Principe delle Serpi facesse il suo ingresso che non tardò ad arrivare. Prese posto vicino a Blaise e quando Pansy-faccia-da-carlino-Parkinson gli si avvinghio al braccio peggio della Piovra Gigante, emise uno sbuffo e fece una faccia spazientita ed esasperata. Hermione rise sotto i baffi aspettando di vedere la faccia che avrebbe fatto alla consegna della posta. Poco dopo i gufi cominciarono a planare verso di loro e uno marrone scuro si diresse verso il biondo, che slegò immediatamente biglietto e pacchetto dalla zampa e gli diede un biscotto. Dopo circa cinque secondi si ritrovò in mano una barretta di cioccolato fondente al 70% e la faccia che mise su mentre leggeva fece sbellicare la ragazza dalle risate. Ovviamente i suoi compagni di casa la guardarono malissimo chiedendosi che cosa aveva da ridere di prima mattina. La faccia di Malfoy era stata impagabile: mentre leggeva era passato da un bianco cadaverico ad assumere un’espressione scettica e infine una di finta rassegnazione come se avesse perso un’ipotetica battaglia ma non ne fosse così dispiaciuto. Alzò lo sguardo per incrociare gli occhi di Hermione che lo guardavano divertito. Lui piegò leggermente la testa a salutarla e lei fece altrettanto regalandogli uno di quei sorrisi che raramente le persone le avevano visto sul viso da dopo la guerra perché esprimeva una sensazione di gioia profonda e voglia di vivere. E quel sorriso era tutto per lui. Il bigliettino che gli aveva spedito diceva:

 

Secondo uno studio fatto in un’università Italiana

il cioccolato nero al 70% riduce il rischio di malattie

cardiovascolari nei soggetti fumatori.

Fumare nei corridoi di notte fa male ma fa ancora peggio

 Se non si ha la cura a portata di mano!

Buona giornata “Dracuccio!!!

H.J.G.

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:

 

Diciamo che ho creato il mio accaunt con l’intenzione di scrivere ma la cosa non è andata a buon fine infatti non ho scritto un bel niente! Questa storiella erano tre giorni che girava nella mia testa e dopo essere stata brutalmente eliminata da un fratello incurante dei sentimenti di una povera ragazza come me (sigh sigh), l’ho dovuta riscrivere tutta! Non so per quale motivo l’ho scritta, non ha un senso logico, ma mi divertiva! Spero che vi sia piaciuta anche se forse non è scritta benissimo e ringrazio tutti quelli che la leggeranno! Quindi viva il cioccolato e le cose senza senso!!!

P.S.: tutto quello ke è scritto sul cioccolato è vero e comprovato!!!

 

Claudia

 

   
 
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