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Autore: tael    17/03/2011    7 recensioni
La guerra contro Crono finalmente si è conclusa.Come andranno a finire le cose tra Percy e Annabeth?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una giornata perfetta
 

Molti al posto mio direbbero che è stata una giornata perfetta: il primo giorno  delle vacanze estive, al mare con la tua famiglia e poi tutti in acqua per fare un bel tuffo.
Ma per me non è stato così. Non fraintendetemi, mi sono divertita molto, ma mancava qualcosa. Qualcosa di importante.
-Ehi, papà! Ti dispiace se rimango in spiaggia ancora un po'?
-No Annabeth. Ma non fare tardi, ok?
Annuii e salutai la mia famiglia.
Dopo la fine della guerra contro Crono, le cose si erano sistemate: avevo stabilito un rapporto felice con mio padre ed ero riuscita a non litigare con la mia matrigna.
Sospirai e mi sedetti sulla sabbia. Mancava qualcosa.
Tra pochi giorni sarei tornata al Campo Mezzosangue, da tutti i miei amici. Da lui: Percy.
Arrossii al solo pensiero. Ecco cosa mancava: il mio stupido Testa d'Alghe.
Alzai gli occhi dalla sabbia e li posai sull'oceano.
Quando guerdavo quell'enorme distesa d'acqua, ripensavo a Percy, ai suoi occhi verde mare e a tutte le volte che avevamo scherzato, litigato, riso e anche solo parlato davanti all'oceano sulla spiaggia del Campo.
Persa nei miei pensieri, non mi accorsi della macchina che aveva parcheggieto alle mie spalle, e quindi,al suono del clacson, sobbalzai.
Mi girai di scatto e lo vidi: Percy. Gli corsi incontro e lui mi abbracciò con un grandissimo sorriso, che gli fece brillare gli occhi.
-Percy, che ci fai qui? In California? Per tutti gli Dei, tu abiti dall'altra parte del paese! Sarai sfinito!
-Ehi, Sapientona! Anch'io sono felice di vederti!
Si sciolse dall'abbraccio e io arrossii.
-Annabeth!!!
Guardai dietro di lui e vidi Talia e Grover scendere dall'auto-
-Talia! Grover! Anche voi qui?
Corsi ad abbracciarli.
-Ehi, ragazzi, mi siete mancati!
Ero così felice che quasi mi misi a piangere.
-Ehi, non c'è tempo per i sentimentalismi! E' ora della festa!!!! - Gridò Talia.Risi.
Poi tirarono fuori dall'auto un cesto da pic-nic. Erano solo le 5, ma mangiammo un sacco. Mandai un messaggio a mio padre per avvertirlo che avrei fatto tardi e che ero con amici.
-Annabeth, va bene se domani ti portiamo noi al Campo?Abbiamo tutto pronto- mi chese Percy.
-Ok.
Ad un certo punto Grover smise di mangiare  le enchiladas ( cosa che mi lasciò a bocca aperta, visto che erno il suo cibo preferito) e iniziò a suonare il suo flauto.
Talia lo accompagnò con la sua chitarra. Cantammo fino a sera anche se devo ammettere che non ero molto intonata. Ma non mi importò: ero con i miei amici.
Non mi accorsi del passare delle ore, fino a quando non vidi il sole calare all'orizzonte.
-Allora, noi torniamo domani, così hai il tempo per preparare le valigie. Io e Grover andiamo a prenotare una stanza in un'albergo qui vicino.Percy, ti dispiace accompagnare Annabeth a casa?Anche se abbiamo vinto la guerra ci sono ancora mostri in giro,ed è meglio non restare soli. - disse Talia, abracciandomi e augurandomi una buona notte.
Salutai anche Grover, e poi si incamminarono verso la città.
Percy mi guardò di sottecchi. Quando vide che ricambiavo lo sguardo,arrossì. Ad un tratto mi sentii le guance in fiamme. Mi sorrise.
-Che ne dici se ci fermiamo un po'qui a guardare il tramonto?
Ricambiai il sorriso e mi sedetti. Restammo in silenzio per un po', lo sguardo rivolto all'orizzonte.
Ad un tratto  Percy mi sfiorò il braccio. Lo guardai e lui disse:- Senti, mi dispiace per Luke...
Si interruppe quando distolsi lo sguardo. Lacrime pizzicavano i miei occhi. Stupido Testa d'Alghe.
Mi alzai di scatto:- Senti,se vogliamo arrivare a casa prima di domani mattina, è meglio sbrigarsi.
All'improvviso si alzò e mi afferrò il polso. Cercai di liberarmi dalla sua stretta, ma lui mi costrinse a girarmi e mi abbracciò. Tenevo gli occhi al suolo, pieni di lacrime. Con il pollice mi asciugò gli occhi.
-Mi dispiace,Annabeth. Non avrei mai dovuto nominarlo. E adesso sei triste.Accidenti! E' così difficile parlare con te. Non sapevo che cosa dire. Ogni volta che ti guardo, le mie ginocchia cominciano a tremare...No! Non che tu sia terrificante! Anzi! Beh, ammetto che quando ti faccio uno scherzo e tu mi minacci con quel tuo coltello, avrei voglia di darmela a gambe! Ma non è questo che volevo dirti...
Per tutto il suo discorso rimasi immobile per lo stupore, ancora stretta nel suo abbraccio. Poi si interruppe e lo guardai dritto negli occhi: risplendevano come degli smeraldi.
Trasse un respiro profondo e si avvicinò di più. Sentivo il suo respiro caldo vicinissimo al mio viso.
Aprii la bocca per dire qualcosa, non sapevo neanche io cosa, ma lui appoggiò un dito sulle mie labbra per zittirmi.
Poi bisbigliando mi disse:- ...Quello che volevo dirti è che dalla prima volta che ti ho vista, accanto al letto nella Casa Grande, rimasi fulminato.
Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata.
-Da quel giorno mi sono innamorato perdutamente di te.
Mi guardò in attesa di una risposta, con un filo di preoccupazione negli occhi, come se non potessi ricambiare i suoi sentimenti. Stupido Testa d'Alghe.
Circondai il suo collo con le braccia e mi avvicinai di più. Posai le mie labbra sulle sue. Poco dopo mi scostai:- Va bene come risposta, Percy?
Sorrise e catturò il mio viso con le mani:-Certo- sussurrò.
Poi mi baciò.Ci scambiammo un bacio tenero, mentre le sue mani si tuffavano nei miei capelli biondi e io mi stringevo più vicina a lui.
Sarei rimasta lì, attaccata alle sue labbra, per sempre, ma mi scostai per riprendere fiato.
Sorrisi felice e appoggiai la testa sulla sua spalla. Lui mi strinse a sè.
-Ti amo,Percy
Si mise a ridere. Mi scostai un poco per guardarlo negli occhi:-Che hai da ridere?
Lui smise di ridere e un sorriso entusiasta affiorò sulle sue labbra:-Rido perchè sono felice, e non sono stato più felice di adesso in tutta la mia vita.
Risi anch'io con lui.
Adesso è una giornata perfetta.

 

  
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