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Autore: Ai_Sellie    17/03/2011    2 recensioni
Remus è una tazza di latte e miele incrinata sul davanti.
[Ha partecipato a "Le petit prince" indetto da Only_Me sul forum di EFP, classificandosi undicesima a pari merito. :3 *orgogliosa di sè*]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black, Teddy Lupin | Coppie: Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa piccola raccolta ha partecipato a "Le Petit Prince" indetto da Only_Me sul forum di EFP, classificandosi undicesima a pari merito (la grammatica è il mio tallone d'Achille :°D). Vi posto il giudizio in fondo alla storia. :3
Dato che il beta-reading non era concesso durante il concorso l'ho fatta betare in seguito, per poterla pubblicare, dalla mia adorata beta di fiducia: nefene. ◕3◕



Trying to learn (trying to live)

Il manto di foglie secche che ricopre il terreno scricchiola sotto i suoi piedi come carte di caramelle e il piccolo Remus ride divertito, affascinato da tutti quei colori.
Ne calpesta una rossa, poi una gialla; segue un percorso immaginario che lo porta quasi a scontrarsi con un imponente albero secolare. Il bambino rimane qualche secondo incantato, con il nasino rivolto verso l'alto, poi sorride e si siede ai piedi dell’enorme pianta.
Nell’attesa che anche mamma e papà lo raggiungano sceglie con cura qualche foglia colorata che, decide, regalerà loro appena tornati a casa. Di tanto in tanto un leggero sbadiglio fa capolino sul visetto pallido del piccolo Remus, che comincia a dondolare la testa senza realmente rendersene conto.
Fa giusto in tempo ad avvertire due braccia forti stringerlo in vita e sollevarlo da terra, il genitore che, adesso lo tiene stretto al petto, incamminarsi piano, prima che tutto si faccia bianco e le foglie secche si trasformino in mille caramelle colorate.


Every guy has a choice (I'm just like you)

- Sirius, adesso basta. Non puoi certo rientrare al castello conciato così!
L’ennesima buffonata di James e Sirius ai danni di una matricola di Tassorosso ha garantito qualche risata durante l’ora di pranzo, ma costretto l’intero gruppo dei Malandrini a rinunciare all’unico pomeriggio libero per scontare la punizione che ne è derivata. Il compito consisteva nell’individuare e raccogliere determinati ingredienti per la lezione di pozioni del giorno successivo, nulla di più semplice e noioso, e Sirius, convinto di aiutare a velocizzare il tutto, aveva ben pensato di trasformarsi in Padfoot per fiutare il terreno. L’idea geniale non ha portato alcun beneficio, com’era quasi ovvio agli occhi di Remus, e adesso che la punizione è terminata e loro potrebbero benissimo tornare al dormitorio, Sirius sembra troppo impegnato a scavare buche per seguirli.
Remus si massaggia la spalla che si è ferito durante l’ultima luna piena e che gli procura ancora qualche fitta, per poi chinarsi a recuperare il cesto in cui ha riposto le varie erbe raccolte.
Rialzandosi, intravede Padfoot scomparire oltre un cespuglio.
Gli basta un rapido scambio d’occhiate con James, per capire.
- Vado io, - sospira, rassegnato.
- Ci vediamo in Sala Grande.
Affretta il passo per raggiungere l’amico, ma quando supera il cespuglio nel quale lo ha visto infilarsi rimane bloccato qualche secondo dalla sorpresa. Padfoot si è addormentato come se nulla fosse all’ombra di un vecchio albero, totalmente incurante della pericolosa possibilità che qualcuno lo scopri e si ponga delle domande.
Remus inarca d’istinto un sopracciglio, ma non riesce a trattenere un lieve sorriso quando l’animale comincia a scodinzolare nel sonno.
- Padfoot, sveglia. Ma che hai nel cervello? Non puoi dormire qui.
Prova a scuoterlo con una mano, ma niente: il cagnone emette giusto uno sbuffo, senza dar segno di essersi davvero accorto della sua presenza.
Remus si lascia sfuggire un mezzo lamento, massaggiandosi ancora una volta la spalla. Sirius è un maledetto incosciente e meriterebbe sul serio di essere lasciato lì, anche solo come vendetta personale per avergli rovinato il pomeriggio; eppure forza ugualmente la spalla indolenzita per prenderlo in braccio e portarlo via.
- Speriamo solo che nessuno ci veda. Se cado, sappi che ti riterrò responsabile.
Riesce a compiere a malapena tre passi prima di inciampare e ritrovarsi con la faccia premuta contro qualcosa di morbido. Atterra direttamente sul corpo caldo di Sirius, che ha ripreso le proprie sembianze umane giusto in tempo per attutirgli la caduta.
- Tu, - ringhia Remus. Cerca di rialzarsi, ma l’altro ragazzo si affretta a circondargli la vita con le braccia.
- Facevi finta!
- Può darsi.
- Cane pulcioso. Per colpa tua ho mandato all’aria un intero pomeriggio di lavoro.
- Non ti facevo così debole.
- Pesi un quintale!
Sirius ride di cuore e si allunga per leccargli la punta del naso.
- Tu no.


I learned that strength is something you choose (I'm grateful for all the time)

- Lulei luleia. The dancing larks in the sky are waves.
Ted canticchia a mezza voce la ninna nanna che gli ha insegnato la nonna, mentre disegna con la punta delle dita buffe figure immaginarie sulla corteccia di un albero. Remus, a pochi passi da lui, rimane in silenzio a guardarlo giocare, le labbra tirate in un leggero sorriso stanco.
- Lulei luleia.
Il bimbo si china a raccogliere una foglia da terra per poi voltarsi e correre dal padre.
- Per te.
Gli mette in mano il regalo appena preso, sorridendo, e si accomoda al suo fianco, sull’enorme masso che il genitore ha scelto come sedia improvvisata per la loro serata all’aperto.
- Papà, cosa sono le allodole?
Remus si rigira la foglia secca tra le dita per qualche secondo, prima di riporla con attenzione nella tasca del cappotto e rispondere.
- Sono dei piccoli uccelli che amano tanto cantare.
- Come i gufi?
Sorride e fa scorrere l’indice sulla fronte del figlio, tra i ciuffi color del mare.
- No, sono molto, molto più piccoli. Così piccoli che non riuscirebbero a consegnare nemmeno un bigliettino d’auguri, - scherza.
Ted ascolta in silenzio le parole del suo papà, dondolando intanto le gambe oltre il bordo del sasso. Gli appoggia la testa contro il braccio e sbadiglia, stropicciandosi poi un occhio.
- Hai sonno?
Il bimbo nega con forza, ma un secondo sbadiglio sfugge al suo controllo e alle sue labbra, quindi chiude gli occhi e riprende a cantare.
- Lulei luleia.
Remus sorride intenerito. Lentamente e con attenzione gli fa scorrere un braccio dietro la schiena ed uno sotto alle gambe, per sollevarlo, poi se lo stringe al petto come fosse il più fragile dei tesori.
Alla luce dello spicchio di luna che ha deciso di fare capolino tra le nuvole proprio in quel momento, Remus si perde ad osservare la fronte pallida del suo bambino, gli occhi chiusi, i capelli smossi appena dalla brezza.
- You are a young and gentle child, – conclude.
Gli bacia la fronte e si incammina verso casa, la foglia secca che scricchiola nella tasca del suo cappotto.




(Ho preso il massimo del punteggio nell'IC dei personaggi!;w; *non se ne capacita*)
Grammatica e forma: 12.75/15
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Originalità della trama: 4.75/5
Attinenza al tema assegnato: 10/10
Gradimento personale: 5/5
Totale: 42.5/45

Commento: questa fic è di una tenerezza disarmante. Mi è piaciuto davvero molto il modo in cui hai descritto Remus in questi tre momenti così diversi della sua vita, mantenendoti assolutamente attinente al personaggio e sottolineando la sua dolcezza in questo modo così... tenero. Non so davvero in che altro modo descriverlo.
L'idea di "chiudere la storia" facendo fare a Teddy ciò che Remus ha fatto nella prima fic è estremamente azzeccata, un sottolineamento del fatto che il bimbo è proprio suo figlio, che il bimbo ripete inconsciamente un gesto che suo padre aveva fatto da piccolo.
Questi sono i motivi per cui hai guadagnato il punteggio massimo sia nel gradimento personale che per la caratterizzazione dei personaggi.
L'attinenza è un altro dei punti forti di questa fic: la frase è ben amalgamata al testo, ogni capitolo ha un riferimento più o meno evidente ad essa; è interessante, inoltre, come hai saputo utilizzarla in tre situazioni che - a parte la prima e l'ultima, che sono abbastanza simili - si differenziano per molte cose.
Non credo che riuscirei a dire quale mi è piaciuto di più, perchè tutti e tre, ognuno a modo suo, sono splendidi e davvero ben costruiti.
L'originalità non ha il punteggio massimo perchè, mi costa non poco ammetterlo, la coppia che hai scelto di utilizzare nella seconda fic è molto utilizzata - spesso impropriamente, ma questo sicuramente non è il tuo caso -.
Grammatica e forma, il punteggio "più basso"; ti ho dovuta penalizzare per alcuni errori che ho considerato di battitura (dopo alcuni trattini del discorso diretto hai messo lo psazio e in altri no), uno verbale nella seconda flash, due parole a cui non hai messo la maiuscola e alcune "sviste" nella punteggiatura che ho classificato negli errori "vari".
Per il resto, davvero, è una splendida raccolta. Complimenti!

La frase da me scelta è la seguente. :3
"Incominciava ad addormentarsi, io lo presi tra le braccia e mi rimisi in cammino. Ero commosso. Mi sembrava di portare un fragile tesoro. Mi sembrava pure che non ci fosse niente di più fragile sulla Terra. Guardavo, alla luce della luna, quella fronte pallida, quegli occhi chiusi, quelle ciocche di capelli che tremavano al vento." (XXIV, 106)

La canzone che io ho spacciato per ninna nanna è, in realtà, l'ending dell'anime Macross Frontier (ma solo del primo episodio, credo. Perdono, ho trovato una cover su YuoTube e me ne sono innamorata, non sò nulla su questo anime èwè). Si intitola Aimo. Per la flashfic ho utilizzato la traduzione presente sul sito Anime Lyrics.
Grazie a tutti per l'attenzione!◕3◕
  
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